sabato 5 gennaio 2019

Vigilia dell'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo - Commemorazione di San Telesforo, Papa e Martire

Semidoppio - Privilegiata di II classe.
Paramenti bianchi.

Terminata la festa di Natale, ci si pone davanti la solennità dell'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, cui la Santa Chiesa si prepara con una solenne vigilia. Domani ci sarà la piena Manifestazione del mistero di gloria che farà Colui che è l'Angelo del Gran Consiglio. Tra poche ore, la stella si fermerà, e i Santi Magi busseranno alla porta della casa di Betlemme.
Questo giorno non è come la Vigilia del Natale di Nostro Signore Gesù Cristo, un giorno di penitenza. Il Bambino divino che la Santa Chiesa aspettava allora, nella compunzione e nell'ardore dei suoi desideri, è venuto; Egli rimane con Essa e Le prepara nuovi favori. Questo giorno di attesa di una nuova solennità è un giorno di gioia come quelli che l'hanno preceduto.
È il dodicesimo giorno dalla Nascita dell'Emmanuele. Celebriamolo nella letizia del cuore, e prepariamo le anime nostre ai nuovi favori che ad esse son riservati.

Sermone di Sant'Agostino, Vescovo.
Sermone 13 sul Tempo.
Nostro Signore Gesù Cristo, fratelli carissimi, che è eternamente il Creatore di tutti, quest'oggi col nascere da una madre è divenuto il nostro Salvatore. Per noi è nato oggi nel tempo per amore, per condurci all'eternità del Padre. Dio s'è fatto uomo per fare l'uomo Dio; il Signore degli Angeli oggi si è fatto uomo, affinché l'uomo potesse mangiare il pane degli Angeli.
Oggi si è compiuta quella profezia che dice: Mandate, o cieli, dall'alto, la vostra rugiada, e le nubi piovano il giusto: si apra la terra, e germogli il Salvatore (Is 45:8). Il Creatore dunque è divenuto creatura, al fine di ritrovare chi si era perduto. Così infatti l'uomo si riconosce nei Salmi: Prima d'essere umiliato, io peccai (Ps 118:67). L'uomo ha peccato, ed è divenuto colpevole; Dio è nato uomo per liberare il colpevole. L'uomo dunque è caduto, ma Dio è disceso. L'uomo cadde miserevolmente, e Dio discese misericordiosamente; l'uomo cadde per superbia, Dio discese colla sua grazia.
O miracolo, o prodigio, miei fratelli! Le leggi della natura sono cambiate per l'uomo; un Dio nasce, una vergine diviene madre senza concorso d'uomo, la parola di Dio la rende feconda senza conoscer uomo: ella è insieme madre e vergine; madre, conserva la sua verginità; vergine, ha un figlio senza conoscere uomo; rimane sempre vergine, ma non è sterile. Infatti ella mette al mondo il solo che è nato senza peccato, e che ella ha concepito non con unione maritale per la concupiscenza della carne, ma per l'obbedienza dello spirito.


Il ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto a Nazaret, Chiesa di San Salvatore in Chora, Bisanzio - Istanbul, Turchia.


Il 5 gennaio si fa anche la commemorazione di San Telesforo, nativo della Magna Grecia e Papa dal 127/128 al 137/138. Durante il suo pontificato, combatté vigorosamente l'eresia gnostica, il cui principale esponente era il filosofo Valentino. Secondo il Liber Pontificalis, si devono a questo sommo Pontefice l'istituzione delle tre Sante Messe di Natale, della celebrazione della Pasqua di domenica, del digiuno quaresimale, e del canto del Gloria in excelsis Deo, secondo alcuni da lui stesso composto. Sant'Ireneo di Lione, nella sua opera Adversus haereses, scriveva che «nessuno come lui (Telesforo), dopo gli Apostoli, rese gloriosissima testimonianza al Cristo col martirio» (Libro III, cap. 3). Infatti, San Telesforo morì martire sotto l'imperatore Antonino Pio. Fu sepolto nella Necropoli vaticana, accanto ai suoi predecessori.


Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi detto Botticelli, San Telesforo Papa,
Cappella Sistina, Città del Vaticano, 1481.


I due versetti dell'Introitus, tratti dal libro della Sapienza, alludono all'angelo di Dio che, a mezzo della notte, sterminò i primogeniti degli Egiziani oppressori, liberando così il suo popolo eletto. Anche Nostro Signore Gesù Cristo, il Verbo di Dio, a mezzo della notte nasce sulla terra, per liberarci dalla morte eterna.

INTROITUS
Sap 18:14-15. Dum médium siléntium tenérent ómnia, et nox in suo cursu médium iter háberet, omnípotens Sermo tuus, Dómine, de coelis a regálibus sédibus venit. Ps 92:1. Dóminus regnávit, decórem indútus est: indútus est Dóminus fortitúdinem, et praecínxit se. ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Dum médium siléntium tenérent ómnia, et nox in suo cursu médium iter háberet, omnípotens Sermo tuus, Dómine, de coelis a regálibus sédibus venit.

Sap 18:14-15. Mentre tutto era immerso in profondo silenzio, e la notte era a metà del suo corso, l'onnipotente tuo Verbo, o Signore, discese dal celeste trono regale. Ps 92:1. Il Signore regna, rivestito di maestà: Egli si ammanta e si cinge di potenza. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Mentre tutto era immerso in profondo silenzio, e la notte era a metà del suo corso, l'onnipotente tuo Verbo, o Signore, discese dal celeste trono regale.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Omnípotens sempitérne Deus, dírige actus nostros in beneplácito tuo: ut in nómine dilécti Fílii tui mereámur bonis opéribus abundáre: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Onnipotente e sempiterno Iddio, indirizza i nostri atti secondo il tuo beneplacito, affinché possiamo abbondare in opere buone, in nome del tuo diletto Figlio: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione di San Telesforo, Papa e Martire.

Orémus.
Gregem tuum, Pastor aetérne, placátus inténde: et, per beátum Telésphorum Mártyrem tuum atque Summum Pontíficem, perpétua protectióne custódi; quem totíus Ecclésiae praestitísti esse pastórem. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O eterno Pastore, volgi lo sguardo benigno sul tuo gregge e custodiscilo con una continua protezione, per intercessione del tuo martire e sommo Pontefice san Telesforo, che hai costituito pastore di tutta la Chiesa. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Solo quando è giunto all'età maggiore il figlio entra in possesso dell'eredità di cui ha diritto. Prima di questo tempo egli è in qualche modo schiavo di coloro che amministrano in suo nome il suo patrimonio. Così era per i Giudei sotto la legge mosaica. Essi avevano come prospettiva il ricco patrimonio della Nuova Legge, ma erano sottomessi ai riti e alle prescrizioni dell'Antica Alleanza, che erano rudimentali ed avevano in vista soprattutto i bisogni passeggeri e provvisori di questo mondo. Il Figlio di Dio si è dunque fatto uomo nascendo da una donna, e si è sottomesso alla servitù della legge per elevarci alla dignità dei figli di Dio e per liberarci dalla schiavitù della legge. E, come pegno di questa figliazione divina, Dio Padre ci ha dato lo Spirito Santo, che è lo Spirito del suo Figlio, in maniera che, divenuti figli di Dio con Nostro Signore Gesù Cristo, siamo pur divenuti con Lui eredi dei beni eterni. Con i tempi messianici, la legge Mosaica cessa ed ha principio invece la maggiorità del popolo di Dio, al quale noi apparteniamo col Battesimo.

LECTIO
Lectio Epístolae Beati Pauli Apóstoli ad Gálatas.
Gal 4:1-7.
Fratres: Quanto témpore heres párvulus est, nihil differt a servo, cum sit dóminus ómnium: sed sub tutóribus et actóribus est usque ad praefinítum tempus a patre: ita et nos, cum essémus párvuli, sub eleméntis mundi erámus serviéntes. At ubi venit plenitúdo témporis, misit Deus Fílium suum, factum ex mulíere, factum sub lege, ut eos, qui sub lege erant, redímeret, ut adoptiónem filiórum reciperémus. Quóniam autem estis fílii, misit Deus Spíritum Fílii sui in corda vestra, clamántem: Abba, Pater. Itaque jam non est servus, sed fílius: quod si fílius, et heres per Deum.

Lettura dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo ai Galati.
Gal 4:1-7.
Fratelli, fin quando l'erede è minore di età, benché sia padrone di tutto, non differisce in nulla da un servo, ma sta sotto l'autorità dei tutori e degli amministratori, fino al tempo prestabilito dal padre. Così anche noi, quando eravamo minori d'età, eravamo servi degli elementi del mondo. Ma quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, affinché redimesse quelli che erano sotto la legge, e noi ricevessimo l'adozione in figli. Ora, poiché siete figli, Iddio ha mandato lo Spirito del suo Figlio nei vostri cuori, il quale grida: Abba, Padre. Perciò, ormai nessuno è più schiavo, ma figlio, e se è figlio, è anche erede, per la grazia di Dio.

GRADUALE
Ps 44:3; 44:2. Speciósus forma prae filiis hóminum: diffúsa est gratia in lábiis tuis. ℣. Eructávit cor meum verbum bonum, dico ego ópera mea Regi: lingua mea cálamus scribae, velóciter scribéntis.

Ps 44:3; 44:2. Tu sei bello fra i figli degli uomini: la grazia è diffusa sulle tue labbra. ℣. Mi erompe dal cuore una buona parola, al re canto i miei versi: la mia lingua è come la penna di un veloce scrivano.

ALLELUJA
Allelúja, allelúja. Ps 92:1. ℣. Dóminus regnávit, decórem índuit: índuit Dóminus fortitúdinem, et praecínxit se virtúte. Allelúja.

Alleluia, alleluia. Ps 92:1. ℣. Il Signore regna, si ammanta di maestà: il Signore si ammanta di fortezza e di potenza. Alleluia.

Per la terza volta un Angelo apparve a San Giuseppe. Gli disse di tornare in Palestina, perché il re Erode era morto in mezzo agli atroci tormenti che il cielo riserva ai persecutori. San Giuseppe, con la Sacra Famiglia, si ritirò allora a Nazaret, il cui nome significa fiore della Galilea, nome dovuto all'amenità del luogo ove trovasi questa città.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 2:19-23.
In illo témpore: Defúncto Heróde, ecce, Angelus Dómini appáruit in somnis Joseph in Aegýpto, dicens: Surge, et áccipe Púerum et Matrem ejus, et vade in terram Israël: defúncti sunt enim, qui quaerébant ánimam Pueri. Qui consúrgens, accépit Púerum et Matrem ejus, et venit in terram Israël. Audiens autem, quod Archeláus regnáret in Judaea pro Heróde patre suo, tímuit illo ire: et, admonítus in somnis, secéssit in partes Galilaeae. Et véniens habitávit in civitáte, quae vocátur Názareth: ut adimpléretur quod dictum est per Prophétas: Quóniam Nazaraeus vocábitur.

Seguito del santo Vangelo secondo Matteo
Matt 2:19-23.
In quel tempo, morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino. Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: Sarà chiamato Nazareno.

Omelia di San Girolamo, Prete.
Libro 1 Commento al cap. 2 di Matteo.
Da questo passo comprendiamo che non solo Erode, ma anche i sacerdoti e gli scribi meditarono nello stesso tempo la morte del Signore. Egli, Giuseppe, levatosi, prese il bambino e la madre di lui (Matt 2:21). Non disse: Prese suo figlio e sua moglie, ma il Bambino e la Madre di lui; essendo egli il nutrizio, non il marito.
Ma udito che Archelao regnava in Giudea invece di Erode suo padre, temette di andare colà (Matt 2:22). Molti qui cadono in errore per ignoranza della storia, stimando essere lo stesso Erode quello che si burla del Signore durante la sua passione e quello che qui affermasi morto. Quell'Erode dunque che poi fece amicizia con Pilato è il figlio di questo Erode e il fratello di Archelao.
Poiché sarà chiamato Nazareno (Matt 2:23). Se (l'Evangelista) avesse avuto in vista un passo preciso della Scrittura, non avrebbe mai detto: Secondo ciò che era stato detto dai profeti; ma semplicemente: Secondo ciò che era stato detto dal profeta. Ora dicendo al plurale “i profeti”, mostra non aver egli preso dalla Scrittura le parole, ma il senso. Nazareno significa santo; e che il Signore doveva essere santo, tutta la Scrittura lo ricorda.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 92:1-2. Deus firmávit orbem terrae, qui non commovébitur: paráta sedes tua, Deus, ex tunc, a saeculo tu es.

Ps 92:1-2. Iddio ha consolidato la terra, che non vacillerà: il tuo trono, o Dio, è stabile fin da principio, tu sei da tutta l'eternità.

SECRETA
Concéde, quaesumus, omnípotens Deus: ut óculis tuae majestátis munus oblátum, et grátiam nobis piae devotiónis obtineat, et efféctum beátae perennitátis acquírat. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Concedi, Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che questa offerta, presentata alla tua maestà, ci ottenga la grazia di una fervida pietà e ci assicuri il possesso dell'eternità beata. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione di San Telesforo, Papa e Martire.

Oblátis munéribus, quaesumus, Dómine, Ecclésiam tuam benígnus illúmina: ut, et gregis tui profíciat ubique succéssus, et grati fiant nómini tuo, te gubernánte, pastóres. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Per i doni che ti offriamo, o Signore, illumina benigno la tua Chiesa, affinché ovunque il tuo gregge progredisca e, docili alla tua guida, i pastori siano graditi al tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRAEFATIO DE NATIVITATE DOMINI
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova mentis nostrae óculis lux tuae claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio, per esso veniamo rapiti all'amore delle cose invisibili. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell'esercito celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNIO
Matt 2:20. Tolle Púerum et Matrem ejus, et vade in terram Israël: defúncti sunt enim, qui quaerébant ánimam Púeri.

Matt 2:20. Prendi il bambino e sua madre, e va' nella terra di Israele: quelli che volevano farlo morire sono morti.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Per hujus, Dómine, operatiónem mystérii, et vitia nostra purgéntur, et justa desidéria compleántur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Per l'efficacia di questo mistero, o Signore, siano distrutti i nostri vizi e compiuti i nostri giusti desideri. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione di San Telesforo, Papa e Martire.

Orémus.
Refectióne sancta enutrítam gubérna, quaesumus, Dómine, tuam placátus Ecclésiam: ut, poténti moderatióne dirécta, et increménta libertátis accípiat et in religiónis integritáte persístat. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Guida benevolmente, o Signore, la tua Chiesa, nutrita con questo santo ristoro: diretta dal tuo potente governo, essa goda di una crescente libertà e mantenga integra la sua fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.