Semidoppio -
Privilegiata di II classe.
Paramenti bianchi.
Terminata
la festa di Natale, ci si pone davanti la solennità dell'Epifania di Nostro
Signore Gesù Cristo, cui la Santa Chiesa si prepara con una solenne vigilia.
Domani ci sarà la piena Manifestazione del mistero di gloria che farà Colui che
è l'Angelo del Gran Consiglio. Tra poche ore, la stella si fermerà, e i Santi Magi
busseranno alla porta della casa di Betlemme.
Questo
giorno non è come la Vigilia del Natale di Nostro Signore Gesù Cristo, un
giorno di penitenza. Il Bambino divino che la Santa Chiesa aspettava allora,
nella compunzione e nell'ardore dei suoi desideri, è venuto; Egli rimane con Essa e
Le prepara nuovi favori. Questo giorno di attesa di una nuova solennità è un
giorno di gioia come quelli che l'hanno preceduto.
È
il dodicesimo giorno dalla Nascita dell'Emmanuele. Celebriamolo nella letizia
del cuore, e prepariamo le anime nostre ai nuovi favori che ad esse son
riservati.
Sermone
di Sant'Agostino, Vescovo.
Sermone
13 sul Tempo.
Nostro Signore
Gesù Cristo, fratelli carissimi, che è eternamente il Creatore di tutti,
quest'oggi col nascere da una madre è divenuto il nostro Salvatore. Per noi è
nato oggi nel tempo per amore, per condurci all'eternità del Padre. Dio s'è
fatto uomo per fare l'uomo Dio; il Signore degli Angeli oggi si è fatto uomo,
affinché l'uomo potesse mangiare il pane degli Angeli.
Oggi si è compiuta
quella profezia che dice: Mandate, o cieli, dall'alto, la vostra rugiada, e le
nubi piovano il giusto: si apra la terra, e germogli il Salvatore (Is 45:8). Il Creatore dunque è divenuto
creatura, al fine di ritrovare chi si era perduto. Così infatti l'uomo si riconosce
nei Salmi: Prima d'essere umiliato, io peccai (Ps 118:67). L'uomo ha peccato, ed è divenuto colpevole; Dio è nato
uomo per liberare il colpevole. L'uomo dunque è caduto, ma Dio è disceso.
L'uomo cadde miserevolmente, e Dio discese misericordiosamente; l'uomo cadde
per superbia, Dio discese colla sua grazia.
O miracolo, o
prodigio, miei fratelli! Le leggi della natura sono cambiate per l'uomo; un Dio
nasce, una vergine diviene madre senza concorso d'uomo, la parola di Dio la
rende feconda senza conoscer uomo: ella è insieme madre e vergine; madre,
conserva la sua verginità; vergine, ha un figlio senza conoscere uomo; rimane
sempre vergine, ma non è sterile. Infatti ella mette al mondo il solo che è
nato senza peccato, e che ella ha concepito non con unione maritale per la
concupiscenza della carne, ma per l'obbedienza dello spirito.
Il ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto a Nazaret, Chiesa di San Salvatore in Chora, Bisanzio - Istanbul, Turchia. |
Il
5 gennaio si fa anche la commemorazione di San Telesforo, nativo della Magna
Grecia e Papa dal 127/128 al 137/138. Durante il suo pontificato, combatté
vigorosamente l'eresia gnostica, il cui principale esponente era il filosofo
Valentino. Secondo il Liber Pontificalis, si devono a questo sommo Pontefice l'istituzione delle tre
Sante Messe di Natale, della celebrazione della Pasqua di domenica, del digiuno quaresimale,
e del canto del Gloria in excelsis Deo,
secondo alcuni da lui stesso composto. Sant'Ireneo di Lione, nella sua opera Adversus
haereses, scriveva che «nessuno come lui (Telesforo), dopo gli Apostoli, rese
gloriosissima testimonianza al Cristo col martirio» (Libro III, cap. 3).
Infatti, San Telesforo morì martire sotto l'imperatore Antonino Pio. Fu sepolto nella Necropoli vaticana,
accanto ai suoi predecessori.
Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi detto Botticelli, San Telesforo Papa,
Cappella Sistina, Città del Vaticano, 1481.
|
I
due versetti dell'Introitus, tratti dal libro della Sapienza, alludono
all'angelo di Dio che, a mezzo della notte, sterminò i primogeniti degli
Egiziani oppressori, liberando così il suo popolo eletto. Anche Nostro Signore
Gesù Cristo, il Verbo di Dio, a mezzo della notte nasce sulla terra, per
liberarci dalla morte eterna.
INTROITUS
Sap
18:14-15. Dum
médium siléntium tenérent ómnia, et nox in suo cursu médium iter háberet,
omnípotens Sermo tuus, Dómine, de coelis a regálibus sédibus venit. Ps 92:1. Dóminus regnávit, decórem
indútus est: indútus est Dóminus fortitúdinem, et praecínxit se. ℣. Glória
Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et
semper, et in saecula saeculórum. Amen. Dum médium siléntium tenérent ómnia, et
nox in suo cursu médium iter háberet, omnípotens Sermo tuus, Dómine, de coelis
a regálibus sédibus venit.
Sap
18:14-15. Mentre tutto era immerso in profondo silenzio, e la notte era a metà
del suo corso, l'onnipotente tuo Verbo, o Signore, discese dal celeste trono
regale. Ps 92:1. Il Signore regna, rivestito di maestà: Egli si ammanta e si
cinge di potenza. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come
era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Mentre tutto era
immerso in profondo silenzio, e la notte era a metà del suo corso,
l'onnipotente tuo Verbo, o Signore, discese dal celeste trono regale.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Omnípotens
sempitérne Deus, dírige actus nostros in beneplácito tuo: ut in nómine dilécti Fílii
tui mereámur bonis opéribus abundáre: Qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Onnipotente
e sempiterno Iddio, indirizza i nostri atti secondo il tuo beneplacito,
affinché possiamo abbondare in opere buone, in nome del tuo diletto Figlio: Lui
che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i
secoli dei secoli. Amen.
Si
fa la commemorazione di San Telesforo, Papa e Martire.
Orémus.
Gregem tuum,
Pastor aetérne, placátus inténde: et, per beátum Telésphorum Mártyrem tuum
atque Summum Pontíficem, perpétua protectióne custódi; quem totíus Ecclésiae
praestitísti esse pastórem. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum,
qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
eterno Pastore, volgi lo sguardo benigno sul tuo gregge e custodiscilo con una
continua protezione, per intercessione del tuo martire e sommo Pontefice san
Telesforo, che hai costituito pastore di tutta la Chiesa. Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Solo
quando è giunto all'età maggiore il figlio entra in possesso dell'eredità di
cui ha diritto. Prima di questo tempo egli è in qualche modo schiavo di coloro
che amministrano in suo nome il suo patrimonio. Così era per i Giudei sotto la
legge mosaica. Essi avevano come prospettiva il ricco patrimonio della Nuova Legge,
ma erano sottomessi ai riti e alle prescrizioni dell'Antica Alleanza, che erano
rudimentali ed avevano in vista soprattutto i bisogni passeggeri e provvisori
di questo mondo. Il Figlio di Dio si è dunque fatto uomo nascendo da una donna,
e si è sottomesso alla servitù della legge per elevarci alla dignità dei figli
di Dio e per liberarci dalla schiavitù della legge. E, come pegno di questa
figliazione divina, Dio Padre ci ha dato lo Spirito Santo, che è lo Spirito del
suo Figlio, in maniera che, divenuti figli di Dio con Nostro Signore Gesù
Cristo, siamo pur divenuti con Lui eredi dei beni eterni. Con i tempi
messianici, la legge Mosaica cessa ed ha principio invece la maggiorità del
popolo di Dio, al quale noi apparteniamo col Battesimo.
LECTIO
Lectio Epístolae
Beati Pauli Apóstoli ad Gálatas.
Gal
4:1-7.
Fratres: Quanto
témpore heres párvulus est, nihil differt a servo, cum sit dóminus ómnium: sed
sub tutóribus et actóribus est usque ad praefinítum tempus a patre: ita et nos,
cum essémus párvuli, sub eleméntis mundi erámus serviéntes. At ubi venit
plenitúdo témporis, misit Deus Fílium suum, factum ex mulíere, factum sub lege,
ut eos, qui sub lege erant, redímeret, ut adoptiónem filiórum reciperémus.
Quóniam autem estis fílii, misit Deus Spíritum Fílii sui in corda vestra,
clamántem: Abba, Pater. Itaque jam non est servus, sed fílius: quod si fílius,
et heres per Deum.
Lettura
dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo ai Galati.
Gal
4:1-7.
Fratelli,
fin quando l'erede è minore di età, benché sia padrone di tutto, non differisce
in nulla da un servo, ma sta sotto l'autorità dei tutori e degli
amministratori, fino al tempo prestabilito dal padre. Così anche noi, quando
eravamo minori d'età, eravamo servi degli elementi del mondo. Ma quando venne
la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la
legge, affinché redimesse quelli che erano sotto la legge, e noi ricevessimo
l'adozione in figli. Ora, poiché siete figli, Iddio ha mandato lo Spirito del
suo Figlio nei vostri cuori, il quale grida: Abba, Padre. Perciò, ormai nessuno
è più schiavo, ma figlio, e se è figlio, è anche erede, per la grazia di Dio.
GRADUALE
Ps
44:3; 44:2.
Speciósus forma prae filiis hóminum: diffúsa est gratia in lábiis tuis. ℣.
Eructávit cor meum verbum bonum, dico ego ópera mea Regi: lingua mea cálamus
scribae, velóciter scribéntis.
Ps
44:3; 44:2. Tu sei bello fra i figli degli uomini: la grazia è diffusa sulle
tue labbra. ℣. Mi erompe dal cuore una buona parola, al re canto i miei versi:
la mia lingua è come la penna di un veloce scrivano.
ALLELUJA
Allelúja,
allelúja. Ps 92:1. ℣. Dóminus
regnávit, decórem índuit: índuit Dóminus fortitúdinem, et praecínxit se
virtúte. Allelúja.
Alleluia,
alleluia. Ps 92:1. ℣. Il Signore regna, si ammanta di maestà: il Signore si
ammanta di fortezza e di potenza. Alleluia.
Per
la terza volta un Angelo apparve a San Giuseppe. Gli disse di
tornare in Palestina, perché il re Erode era morto in mezzo agli atroci
tormenti che il cielo riserva ai persecutori. San Giuseppe, con la Sacra
Famiglia, si ritirò allora a Nazaret, il cui nome significa fiore della Galilea, nome dovuto
all'amenità del luogo ove trovasi questa città.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum
Matthaeum.
Matt
2:19-23.
In illo témpore:
Defúncto Heróde, ecce, Angelus Dómini appáruit in somnis Joseph in Aegýpto,
dicens: Surge, et áccipe Púerum et Matrem ejus, et vade in terram Israël:
defúncti sunt enim, qui quaerébant ánimam Pueri. Qui consúrgens, accépit Púerum
et Matrem ejus, et venit in terram Israël. Audiens autem, quod Archeláus
regnáret in Judaea pro Heróde patre suo, tímuit illo ire: et, admonítus in somnis,
secéssit in partes Galilaeae. Et véniens habitávit in civitáte, quae vocátur
Názareth: ut adimpléretur quod dictum est per Prophétas: Quóniam Nazaraeus
vocábitur.
Seguito
✠ del santo Vangelo secondo Matteo
Matt
2:19-23.
In
quel tempo, morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in
Egitto e gli disse: Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel
paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino.
Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese
d'Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo
padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle
regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata
Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: Sarà chiamato
Nazareno.
Omelia
di San Girolamo, Prete.
Libro
1 Commento al cap. 2 di Matteo.
Da questo passo
comprendiamo che non solo Erode, ma anche i sacerdoti e gli scribi meditarono
nello stesso tempo la morte del Signore. Egli, Giuseppe, levatosi, prese il
bambino e la madre di lui (Matt 2:21).
Non disse: Prese suo figlio e sua moglie, ma il Bambino e la Madre di lui; essendo egli il nutrizio, non il marito.
Ma udito che
Archelao regnava in Giudea invece di Erode suo padre, temette di andare colà (Matt 2:22). Molti qui cadono in errore
per ignoranza della storia, stimando essere lo stesso Erode quello che si burla
del Signore durante la sua passione e quello che qui affermasi morto.
Quell'Erode dunque che poi fece amicizia con Pilato è il figlio di questo Erode
e il fratello di Archelao.
Poiché sarà
chiamato Nazareno (Matt 2:23). Se
(l'Evangelista) avesse avuto in vista un passo preciso della Scrittura, non
avrebbe mai detto: Secondo ciò che era stato detto dai profeti; ma semplicemente:
Secondo ciò che era stato detto dal profeta. Ora dicendo al plurale “i
profeti”, mostra non aver egli preso dalla Scrittura le parole, ma il senso.
Nazareno significa santo; e che il Signore doveva essere santo, tutta la
Scrittura lo ricorda.
Credo
OFFERTORIUM
Ps
92:1-2. Deus
firmávit orbem terrae, qui non commovébitur: paráta sedes tua, Deus, ex tunc, a
saeculo tu es.
Ps
92:1-2. Iddio ha consolidato la terra, che non vacillerà: il tuo trono, o Dio,
è stabile fin da principio, tu sei da tutta l'eternità.
SECRETA
Concéde,
quaesumus, omnípotens Deus: ut óculis tuae majestátis munus oblátum, et grátiam
nobis piae devotiónis obtineat, et efféctum beátae perennitátis acquírat. Per
Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Concedi,
Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che questa offerta, presentata alla tua
maestà, ci ottenga la grazia di una fervida pietà e ci assicuri il possesso
dell'eternità beata. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
Si
fa la commemorazione di San Telesforo, Papa e Martire.
Oblátis munéribus,
quaesumus, Dómine, Ecclésiam tuam benígnus illúmina: ut, et gregis tui
profíciat ubique succéssus, et grati fiant nómini tuo, te gubernánte, pastóres.
Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Per
i doni che ti offriamo, o Signore, illumina benigno la tua Chiesa, affinché
ovunque il tuo gregge progredisca e, docili alla tua guida, i pastori siano
graditi al tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e
vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
PRAEFATIO
DE NATIVITATE DOMINI
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova
mentis nostrae óculis lux tuae claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum
cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et
Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis
exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes: Sanctus, Sanctus,
Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in
excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.
È
veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni
luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio:
Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un
nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio,
per esso veniamo rapiti all'amore delle cose invisibili. E perciò con gli
Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia
dell'esercito celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine:
Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono
pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene
nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNIO
Matt
2:20. Tolle
Púerum et Matrem ejus, et vade in terram Israël: defúncti sunt enim, qui
quaerébant ánimam Púeri.
Matt
2:20. Prendi il bambino e sua madre, e va' nella terra di Israele: quelli che
volevano farlo morire sono morti.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Per hujus, Dómine,
operatiónem mystérii, et vitia nostra purgéntur, et justa desidéria
compleántur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit
et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Per
l'efficacia di questo mistero, o Signore, siano distrutti i nostri vizi e
compiuti i nostri giusti desideri. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si
fa la commemorazione di San Telesforo, Papa e Martire.
Orémus.
Refectióne sancta
enutrítam gubérna, quaesumus, Dómine, tuam placátus Ecclésiam: ut, poténti
moderatióne dirécta, et increménta libertátis accípiat et in religiónis
integritáte persístat. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Guida
benevolmente, o Signore, la tua Chiesa, nutrita con questo santo ristoro:
diretta dal tuo potente governo, essa goda di una crescente libertà e mantenga
integra la sua fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.