Doppio di II classe.
Paramenti bianchi.
La
Sacra Liturgia della Santa Chiesa celebra oggi tre feste.
La
prima festa è quella che gli antichi
sacramentari chiamano «nell'Ottava del
Signore». Nostro Signore Gesù Cristo è nato da otto giorni. Così la Santa
Messa ha numerosi riferimenti a quelle di Natale.
La
seconda festa ci ricorda che, dopo
Dio, noi dobbiamo Nostro Signore Gesù Cristo a Maria
Santissima. Così un tempo si celebrava in questo giorno una seconda Santa Messa
in onore della Madre di Dio nella
Basilica di Santa Maria Maggiore. Ne è rimasta una traccia nell'Oratio, nella
Secreta e nel Postcommunio, che sono presi dalla Santa Messa votiva della
Santissima Vergine, e nei Salmi dei Vespri, tolti dal suo Officio.
La
terza festa, infine, è quella della
Circoncisione, che si celebra dal VI secolo. Mosè imponeva questo rito
purificatore a tutti i bambini Israeliti, l'ottavo giorno dalla loro nascita
(Evangelium). È una figura del Battesimo per il quale l'uomo è circonciso
spiritualmente. «Tu vedi, dice Sant'Ambrogio, che tutta la legge antica è stata
la figura di quello che doveva venire; infatti anche la circoncisione significa
espiazione dei peccati. Colui che è spiritualmente circonciso con la correzione
dei suoi vizi, è giudicato degno dello sguardo del Signore» (III Notturno del
Mattutino). Così, ponendoci davanti la volontà del Salvatore Bambino che si
piega ai disegni del Padre Celeste e inizia l'opera della redenzione del genere
umano versando le prime gocce del suo Preziosissimo Sangue, la Santa Chiesa insiste
sul pensiero della correzione di quello che è in noi. «Gesù Cristo ha dato se
stesso per riscattarci da ogni iniquità e purificarci» (Epistola). «Degnati,
Signore, con questi celesti misteri, di purificarci» (Secreta). «Fa', o
Signore, che questa Comunione ci purifichi dei nostri peccati» (Postcommunio).
La
Stazione oggi ha luogo a Santa Maria in Trastevere, la più antica chiesa Romana
dedicata da Papa San Callisto I (217-222) alla Vergine Madre di Dio.
Sermone
di San Leone, Papa.
Sermone
7 sulla Natività del Signore.
Onora veramente e
celebra piamente la festa odierna, o dilettissimi, colui il quale si guarda da
ogni errore circa l'Incarnazione del Signore e da ogni pensiero indegno della
Divinità. Si commette infatti lo stesso errore e si corre lo stesso pericolo o
negandogli una natura simile alla nostra, o non riconoscendogli una gloria
uguale a quella del Padre. Quando dunque cerchiamo d'intendere il mistero della
nascita di Cristo, che nacque da una Madre vergine, allontaniamo da noi le
tenebre dei ragionamenti terreni, e il fumo della sapienza mondana si ritiri dall'occhio
illuminato dalla fede.
Infatti è
sull'autorità divina che poggia la nostra fede; divina è la dottrina che
professiamo. Dacché sia che porgiamo l'orecchio dell'anima nostra alla
testimonianza della legge, o agli oracoli dei profeti, o alla predicazione del
Vangelo, è vero quello che Giovanni, pieno di Spirito Santo, proclamò: Nel
principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Esso nel
principio era presso Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di Lui, e
nulla è stato fatto senza di Lui (Joann
1:1). Ed è egualmente vero ciò che lo stesso evangelista aggiunse: E il
Verbo si è fatto uomo e abitò tra noi: e ne abbiamo visto la gloria, quella
gloria propria dell'Unigenito del Padre (Joann
1:14).
Nell'una e
nell'altra natura è dunque lo stesso Figlio di Dio che prende ciò ch'è nostro,
senza perdere ciò che gli è proprio: che rinnova l'uomo nell'uomo rimanendo in
se stesso immutabile. Dacché la divinità, che gli è comune col Padre, non perdé
nulla della sua onnipotenza, e la natura di servo non disonorò in lui la natura
di Dio: perché l'essenza somma ed eterna che si abbassò per la salute del
genere umano, innalzò sì noi alla sua gloria, ma non cessò d'essere quello che
era. Quindi quando l'Unigenito di Dio si confessa inferiore al Padre, cui si
dice uguale, mostra che egli ha veramente l'una e l'altra natura: perché per
l'inegualità prova che ha la natura umana, e per l'egualità dichiara di
possedere la natura divina.
INTROITUS
Is
9:6. Puer natus
est nobis, et fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et
vocábitur nomen ejus magni consílii Angelus. Ps 97:1. Cantáte Dómino cánticum novum, quia mirabília fecit. ℣.
Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et
nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Puer natus est nobis, et
fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen
ejus magni consílii Angelus.
Is
9:6. Ci è nato un Bambino e ci è stato dato un Figlio, il cui impero poggia
sugli òmeri suoi: il suo nome sarà Angelo del buon consiglio. Ps 97:1. Cantate
al Signore un cantico nuovo: poiché ha fatto cose mirabili. ℣. Gloria al Padre
e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen. Ci è nato un Bambino e ci è stato dato un Figlio, il
cui impero poggia sugli òmeri suoi: il suo nome sarà Angelo del buon consiglio.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, qui salútis
aetérnae, beátae Maríae virginitáte fecúnda, humáno géneri praemia praestitísti:
tríbue, quaesumus; ut ipsam pro nobis intercédere sentiámus, per quam merúimus
auctórem vitae suscípere, Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Dio, che mediante la feconda verginità della beata Maria, hai conferito al
genere umano il beneficio dell'eterna salvezza: concedici, Te ne preghiamo: di
sperimentare in nostro favore l'intercessione di Colei per mezzo della quale ci
fu dato di ricevere l'autore della vita: il Signor nostro Gesù Cristo, tuo
Figliuolo: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Epístolae
Beati Pauli Apóstoli ad Titum.
Tit
2:11-15.
Caríssime:
Appáruit grátia Dei Salvatóris nostri ómnibus homínibus, erúdiens nos, ut,
abnegántes impietátem et saeculária desidéria, sóbrie et juste et pie vivámus
in hoc saeculo, exspectántes beátam spem et advéntum glóriae magni Dei et
Salvatóris nostri Jesu Christi: qui dedit semetípsum pro nobis: ut nos
redímeret ab omni iniquitáte, et mundáret sibi pópulum acceptábilem, sectatórem
bonórum óperum. Haec lóquere et exhortáre: in Christo Jesu, Dómino nostro.
Lettura
dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo a Tito.
Tit
2:11-15.
Carissimo,
la grazia di Dio, Salvatore nostro, si è manifestata per tutti gli uomini e ci
ha insegnato a rinnegare l'empietà e le mondane cupidigie, e a vivere in questo
mondo con temperanza, giustizia e pietà, aspettando la lieta speranza e la
manifestazione gloriosa del nostro grande Iddio e Salvatore nostro Gesù Cristo.
Egli ha dato se stesso per noi, a fine di riscattarci da ogni iniquità, e
purificare per sé un popolo suo proprio, zelante per buone opere. Insegna
queste cose e raccomandale: in nome del Cristo Gesù, Signore nostro.
GRADUALE
Ps
97:3; 97:2.
Vidérunt omnes fines terrae salutare Dei nostri: jubiláte Deo, omnis terra. ℣.
Notum fecit Dominus salutare suum: ante conspéctum géntium revelávit justitiam
suam.
Ps
97:3; 97:2. Tutti i confini della terra videro la salvezza del nostro Dio:
tutta la terra acclami a Dio. ℣. Il Signore ci fece conoscere la sua salvezza:
agli occhi delle genti rivelò la sua giustizia.
ALLELUJA
Allelúja,
allelúja. Hebr 1:1-2. ℣. Multifárie
olim Deus loquens pátribus in Prophétis, novíssime diébus istis locútus est
nobis in Fílio. Allelúja.
Alleluia,
alleluia. Hebr 1:1-2. ℣. Un tempo Iddio parlò in molti modi ai nostri padri per
mezzo dei profeti, ultimamente in questi giorni ha parlato a noi per mezzo del
Figlio. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.
Luc
2:21.
In illo témpore:
Postquam consummáti sunt dies octo, ut circumciderétur Puer: vocátum est nomen
ejus Jesus, quod vocátum est ab Angelo, priúsquam in útero conciperétur.
Seguito
✠ del santo Vangelo secondo Luca.
Luc
2:21.
In
quel tempo: Passati gli otto giorni, il bambino doveva essere circonciso, e gli
fu posto il nome Gesù: come era stato indicato dall'Angelo prima di essere
concepito.
Omelia
di Sant'Ambrogio, Vescovo.
Libro
2 al cap. 2 di Luca, verso la metà.
Si circoncide
dunque il bambino. Chi è questo bambino se non quello di cui fu detto: Ci è
nato un bambino, ci è stato dato un Figlio (Is 9:6)? Egli s'è assoggettato alla legge per guadagnare quelli
ch'eran sotto la legge. Affin di presentarlo al Signore (Luc 2:22). Cosa voglia dire essere presentato al Signore in
Gerusalemme, lo direi se non l'avessi già detto nel commento su Isaia. Colui
che si circoncide nei vizi, è giudicato degno dello sguardo del Signore,
perché: Gli occhi del Signore sono sopra i giusti (Ps 33:16). Vedi come tutta la serie dell'antica legge fu figura del
futuro; anche la circoncisione infatti significa la purificazione dai peccati.
Ma siccome la
fragilità della carne e dello spirito dell'uomo trascina, per una tendenza
naturale di cupidigia, al male e la impiglia in vizi inestricabili, perciò
l'ottavo giorno della circoncisione è figura del tempo della risurrezione e
della nostra futura liberazione da ogni colpa. Difatti questo vuol dire: Ogni
maschio primogenito sarà consacrato al Signore (Exod 13:2). Le parole della legge infatti esprimono la promessa del
frutto della Vergine. (Frutto) veramente santo, perché immacolato. E che sia
proprio questo il frutto significato dalla legge, lo dichiarano le parole,
quasi identiche, ripetute dall'Angelo: Per questo il Santo, dice, che nascerà
da te, sarà chiamato Figlio di Dio (Luc
1:35).
Infatti fra i nati
di donna, solo il Signore Gesù fu santo in tutto, egli che per la novità d'un
parto immacolato non risentì del contagio della corruzione terrena, che tenne
lontana colla celeste sua maestà. Perché se stiamo alla lettera, come potrà
esser santo ogni maschio, mentre sappiamo molti essere stati scelleratissimi?
Fu santo forse Acab? Furono santi forse i falsi profeti che il fuoco,
vendicatore dell'ingiuria fatta al cielo, consumò alla preghiera di Elia? Ma
santo è colui che i pii precetti della legge divina ci rappresentavano in nette
figure del mistero futuro; poiché per lui solo la Chiesa, ch'è santa e
vergine, possiede il segreto di generare, nella sua immacolata fecondità, i
popoli di Dio.
Credo
OFFERTORIUM
Ps
88:12; 88:15.
Tui sunt coeli et tua est terra: orbem terrárum et plenitúdinem ejus tu
fundásti: justítia et judícium praeparátio sedis tuae.
Ps
88:12; 88:15. Tuoi sono i cieli, e tua è la terra: tu hai fondato il mondo e quanto
vi si contiene: giustizia ed equità sono le basi del tuo trono.
SECRETA
Munéribus nostris,
quaesumus, Dómine, precibúsque suscéptis: et coeléstibus nos munda mystériis,
et cleménter exáudi. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum
vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
Amen.
Ti
preghiamo, o Signore, affinché, gradite queste nostre offerte e preghiere, Ti
degni di mondarci con questi celesti misteri e pietosamente di esaudirci. Per
il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figliuolo, che è Dio, e vive e regna con te,
in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRAEFATIO
DE NATIVITATE DOMINI
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova
mentis nostrae óculis lux tuae claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum
cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et
Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis
exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes: Sanctus, Sanctus,
Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in
excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.
È
veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni
luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio:
Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un
nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio,
per esso veniamo rapiti all'amore delle cose invisibili. E perciò con gli
Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia
dell'esercito celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine:
Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono
pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene
nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNICANTES
DE NATIVITATE DOMINI
Communicántes, et
diem sacratíssimum celebrántes, quo beátae Maríae intemeráta virgínitas huic
mundo édidit Salvatórem: sed et memóriam venerántes, in primis ejúsdem
gloriósae semper Vírginis Maríae, Genitrícis ejúsdem Dei et Dómini nostri Jesu
Christi: sed et beatórum Apostolórum ac Mártyrum tuórum, Petri et Pauli,
Andréae, Jacóbi, Joánnis, Thomae, Jacóbi, Philíppi, Bartholomaei, Matthaei,
Simónis et Thaddaei: Lini, Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii, Cypriáni,
Lauréntii, Chrysógoni, Joánnis et Pauli, Cosmae et Damiáni: et ómnium Sanctórum
tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in ómnibus protectiónis tuae
muniámur auxílio. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen.
Uniti
in una stessa comunione, celebriamo il giorno santissimo nel quale l'intemerata
verginità della beata Maria diede a questo mondo il Salvatore; e veneriamo
anzitutto la memoria della stessa gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del
medesimo nostro Dio e Signore Gesù Cristo: e dei tuoi beati Apostoli e Martiri,
Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo,
Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio,
Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di tutti i
tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali concedi che in ogni cosa
siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. Per il medesimo Cristo nostro
Signore. Amen.
COMMUNIO
Ps
97:3. Vidérunt
omnes fines terrae salutáre Dei nostri.
Ps
97:3. Tutti i confini della terra hanno visto la salvezza del nostro Dio.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Haec nos commúnio,
Dómine, purget a crímine: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genitríce María,
coeléstis remédii fáciat esse consórtes. Per eundem Dominum nostrum Jesum
Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti,
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Questa
comunione, o Signore, ci purifichi dal peccato e, per intercessione della beata
Vergine Maria Madre di Dio, ci faccia partecipi del celeste rimedio. Per il
medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figliuolo, che è Dio, e vive e regna
con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.