Paramenti bianchi.
La
Santa Chiesa oggi celebra la festa di San Francesco di Sales, Dottore della
Chiesa (Introitus), che attinse a questa scienza del Verbo Incarnato (Graduale)
e come Lui, colla sua dolcezza (Oratio), operò conversioni che erano prodigi.
Francesco,
al secolo François, primogenito di tredici figli, nacque in Alta Savoia nel castello
di Sales (donde il cognome della famiglia) presso Thorens-Glières, il 21 agosto
1567, dai pii e nobili genitori, Francesco I de Nouvelles, signore di Boisy, e
Francesca de Sionnaz. Fin dai più teneri anni diede indizio della santità
futura colla sua innocenza e gravità di costumi.
San Francesco di Sales contempla il Sacratissimo Cuore di Gesù. |
Indi
ordinato sacerdote il 18 dicembre 1593, e fatto parroco della chiesa di
Ginevra, adempì così perfettamente i doveri del suo ufficio, che il vescovo Claudio
di Granier lo destinò banditore della parola di Dio (Epistola) per la
conversione dall'eresia dei Calvinisti dello Chiablese (o Chablais) e delle
popolazioni confinanti con Ginevra. Egli intraprese questa spedizione con animo
lieto, ma ebbe a soffrire le più dure prove: spesso gli eretici lo cercarono a
morte e lo perseguitarono con diverse calunnie ed insidie. Ma fra tanti
pericoli e lotte, rifulse sempre la sua inalterabile costanza; e protetto
dall'aiuto di Dio, si narra aver ricondotto alla fede cattolica settantaduemila
eretici, tra i quali molti illustri per nobiltà e dottrina.
Morto
il vescovo Claudio di Granier, che aveva designato di farselo dare per
coadiutore già nel 1599, egli fu consacrato vescovo da Vespasiano Gribaldi
arcivescovo di Vienne, l'8 dicembre 1602. Durante gli anni del suo episcopato
nella chiesa di Ginevra sparse per ogni dove i raggi della sua santità, e si
rese illustre per lo zelo della disciplina ecclesiastica, l'amore della pace,
la misericordia verso i poveri e per ogni genere di virtù. Il santo Vescovo si
spese ardentemente per l'introduzione nella sua diocesi delle riforme
promulgate dal Concilio di Trento.
La
città di Ginevra rimase comunque nel suo complesso in mano ai calvinisti, e il
novello vescovo dovette trasferire la sua sede nella cittadina savoiarda di
Annecy, sulle rive del lago omonimo. Fu direttore spirituale di San Vincent de
Paul. Durante una sua missione pastorale, nel 1604, conobbe a Dijon la
nobildonna Jeanne-Françoise Frémyot, vedova del barone de Chantal, con la quale
iniziò una corrispondenza epistolare e una profonda amicizia che sfociarono
nella fondazione dell'Ordine della Visitazione della Beatissima Vergine Maria
(1610) con l'intento di accrescere il culto divino. Questo novello ordine di
religiose, istituito sotto la regola di Sant'Agostino, fu ornato di
costituzioni ammirabili per sapienza, discrezione e dolcezza.
Il santo Vescovo illustrò
pure la Chiesa coi suoi scritti ripieni di celeste dottrina, nei quali indica
un cammino sicuro e facile per giungere alla perfezione cristiana. Tra questi scritti ricordiamo due sue opere fondamentali: Introduzione alla vita devota
(Filotea) e Trattato dell'amore di Dio.
Infine,
a cinquantacinque anni di età, nel ritornare dalla Francia ad Annecy, dopo aver
celebrato la Santa Messa a Lione nel giorno di San Giovanni Evangelista,
colpito da grave malattia, il giorno dopo (28 dicembre) passò alla gloria
celeste, nell'anno del Signore 1622. Il suo corpo traslato ad Annecy il 24
gennaio 1623, fu sepolto onorevolmente nella chiesa delle monache del suddetto
ordine e, subito, cominciò a risplendere per miracoli. Provati questi canonicamente,
il Pontefice massimo Alessandro VII lo ascrisse fra i Beati (8 gennaio 1662) e
fra i Santi (19 aprile 1665), assegnando alla sua festa il 29 gennaio. Il sommo
Pontefice Pio IX con decreto della Sacra Congregazione dei Riti, lo dichiarò
Dottore della Chiesa universale (19 luglio 1877), poi il sommo Pontefice Pio
XI lo proclamò Patrono degli scrittori e giornalisti cattolici (26 gennaio 1923), con
l'enciclica Rerum Omnium Perturbationem.
La
Chiesa loda il Signore per aver conferito ai Santi Dottori la sapienza,
l'intelligenza e la santità con cui spandere dovunque il lume della dottrina
evangelica.
INTROITUS
Eccli
15:5. In médio
Ecclésiae apéruit os ejus: et implévit eum Dóminus spíritu sapiéntiae et intelléctus:
stolam glóriae índuit eum. Ps 91:2.
Bonum est confitéri Dómino: et psállere nómini tuo, Altíssime. ℣.
Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞.
Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. In
médio Ecclésiae apéruit
os ejus: et implévit eum Dóminus spíritu sapiéntiae et intelléctus: stolam
glóriae índuit eum.
Eccli
15:5. Dio gli aprì la bocca in mezzo all'assemblea, lo riempì dello spirito di
sapienza e d'intelligenza; lo coprì col manto della gloria. Ps 91:2. È bene
cantare la gloria al Signore: e lodare, Altissimo, il tuo Nome. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Dio gli aprì la bocca in mezzo all'assemblea, lo riempì dello
spirito di sapienza e d'intelligenza; lo coprì col manto della gloria.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, qui ad
animárum salútem beátum Francíscum Confessórem tuum atque Pontificem ómnibus
ómnia factum esse voluísti: concede propítius; ut caritátis tuae dulcédine
perfusi, ejus dirigéntibus monitis ac suffragántibus meritis, aeterna gaudia
consequamur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit
et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Dio, che a salvezza delle anime volesti che il beato confessore e vescovo Francesco
si facesse tutto a tutti: degnati di riempirci della soavità del tuo amore, affinché,
guidati dai suoi insegnamenti e appoggiati dai suoi meriti, conseguiamo i gaudi
eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
I
Dottori della Chiesa hanno messo in pratica i consigli che San Paolo dava a San
Timoteo. Predicarono in ogni maniera la dottrina di Gesù Cristo, reagendo
contro quella curiosità morbosa che rende certe anime avide ad intendere teorie
nuove ed erronee in fatto di religione. Avendo combattuta la buona battaglia,
come l'Apostolo, per il Vangelo e conservato intatto il deposito sacro della
dottrina cristiana, ricevono in cielo la corona destinata a compensarli della
loro santità apostolica.
LECTIO
Léctio Epístolae
Beáti Pauli Apóstoli ad Timótheum.
2Tim
4:1-8.
Caríssime:
Testíficor coram Deo, et Jesu Christo, qui judicatúrus est vivos et mórtuos,
per advéntum ipsíus et regnum ejus: praedica verbum, insta opportúne,
importúne: árgue, óbsecra, íncrepa in omni patiéntia, et doctrína. Erit enim
tempus, cum sanam doctrínam non sustinébunt, sed ad sua desidéria coacervábunt
sibi magístros, pruriéntes áuribus, et a veritáte quidem audítum avértent, ad
fábulas autem converténtur. Tu vero vígila, in ómnibus labóra, opus fac
Evangelístae, ministérium tuum ímple. Sóbrius esto. Ego enim jam delíbor, et
tempus resolutiónis meae instat. Bonum certámen certávi, cursum consummávi,
fidem servávi. In réliquo repósita est mihi coróna justítiae, quam reddet mihi
Dóminus in illa die, justus judex: non solum autem mihi, sed et iis, qui
díligunt advéntum ejus.
Lettura
dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo a Timoteo.
2Tim
4:1-8.
Carissimo:
Ti scongiuro davanti a Dio e a Gesù Cristo, che ha da venire a giudicare i vivi
ed i morti, per la sua venuta e per il suo regno: predica la Parola, insisti a
tempo opportuno e fuori tempo. Riprendi, esorta, sgrida con paziente
insegnamento; perché verrà tempo in cui la gente non potrà sopportare la sana
dottrina, ma per assecondare la propria passione e per prurito di novità, si
creerà una folla di maestri, e per non ascoltare la verità andrà dietro a
favole. Ma tu veglia sopra tutte le cose, sopporta le afflizioni, compi
l'ufficio di predicare il Vangelo, adempi il tuo ministero e sii temperante. In
quanto a me il mio sangue sta per essere versato come una libazione e il tempo
del mio scioglimento dal corpo è vicino. Ho combattuto la buona battaglia, ho
conservato la fede. Non mi resta che ricevere la corona di giustizia, che mi darà
in quel giorno il Signore, giusto giudice; e non solo a me, ma anche a quelli
che desiderano la sua venuta.
GRADUALE
Ps 36:30-31. Os
justi meditábitur sapiéntiam, et lingua ejus loquétur judícium. ℣.
Lex Dei ejus in corde ipsíus: et non supplantabúntur gressus ejus.
Ps
36:30-31. La bocca del giusto esprime sapienza e la sua lingua parla secondo
giustizia. ℣. Ha nel cuore la legge del suo Dio e i suoi
passi non sono esitanti.
ALLELUJA
Allelúja,
allelúja. Eccli 45:9. ℣.
Amávit eum Dóminus, et ornávit
eum: stolam glóriae índuit eum. Allelúja.
Alleluia,
alleluia. Eccli 45:9. ℣. Il Signore lo ha amato e lo ha colmato d'onore:
lo ha rivestito di una veste di gloria. Alleluia.
Dopo
Settuagesima, omessi l'Alleluia e il suo Versetto, si dice:
TRACTUS
Ps
111:1-3. Beátus
vir, qui timet Dóminum: in mandátis ejus cupit nimis. ℣.
Potens in terra erit semen ejus: generátio rectórum benedicétur. ℣.
Glória et divítiae in domo ejus: et justítia ejus manet in saeculum saeculi.
Ps
111:1-3. Beato l'uomo che teme il Signore: molto si compiace nei suoi
comandamenti. ℣. Potente sulla terra sarà la sua stirpe: sarà
benedetta la discendenza dei giusti. ℣.
Gloria e ricchezza nella sua casa: la sua giustizia rimane nei secoli dei
secoli.
I
Dottori sono il sale che deve preservare le anime dalla corruzione: sono la
luce che illumina gli uomini immersi nelle tenebre dell'errore e del peccato.
Predicando con la loro dottrina e il loro esempio, glorificano Dio, il quale
solo dà la grazia di compiere bene il proprio dovere. E siccome l'osservanza
delle minime prescrizioni della legge riceve la sua ricompensa, essi sono
grandi nel regno dei cieli.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠
sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt
5:13-19.
In illo témpore:
Dixit Jesus discípulis suis: Vos estis sal terrae. Quod si sal evanúerit, in
quo saliétur? Ad níhilum valet ultra, nisi ut mittátur foras, et conculcétur ab
homínibus. Vos estis lux mundi. Non potest cívitas abscóndi supra montem
pósita. Neque accéndunt lucérnam, et ponunt eam sub módio, sed super
candelábrum, ut lúceat ómnibus qui in domo sunt. Sic lúceat lux vestra coram
homínibus, ut vídeant ópera vestra bona, et gloríficent Patrem vestrum, qui in
coelis est. Nolíte putáre, quóniam veni sólvere legem aut prophétas: non veni
sólvere, sed adimplére. Amen, quippe dico vobis, donec tránseat coelum et
terra, iota unum aut unus apex non praeteríbit a lege, donec ómnia fiant. Qui
ergo solverit unum de mandátis istis mínimis, et docúerit sic hómines, mínimus
vocábitur in regno coelórum: qui autem fécerit et docúerit, hic magnus
vocábitur in regno coelórum.
Seguito
✠ del
santo Vangelo secondo Matteo.
Matt
5:13-19.
In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Voi siete il sale della terra. E se
il sale perde la sua virtù, come lo si riattiverà? Non è più buono se non ad
essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo. Non
può rimanere nascosta una città posta sopra un monte. Né si accende la lucerna
per riporla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a quanti
sono in casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché
vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
Non crediate che io sia venuto ad abrogare la Legge o i Profeti, ma a completare.
In verità vi dico che finché non passi il cielo e la terra non passerà un solo
iota o un apice solo della Legge, che tutto non sia compiuto. Chi pertanto
violerà uno dei minimi di questi comandamenti e insegnerà così agli uomini,
sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato ed insegnato,
sarà tenuto grande nel regno dei cieli.
Omelia
di Sant'Agostino, Vescovo.
Libro
1 sul Sermone del Signore sul monte, cap. 6, tom. 4.
Il Signore ci
mostra doversi giudicare insensati coloro che, cercando l'abbondanza dei beni
temporali o temendo d'esserne privati, perdono gli eterni, che gli uomini non
possono né dare né togliere. Ora se il sale diventa insipido, con che si
salerà? (Matt 5:13). Cioè, se voi,
che dovete in certo modo condire i popoli, per timore delle persecuzioni
temporali, perderete il regno dei cieli: quali saranno gli uomini che potranno
ritrarvi dall'errore, dal momento che Dio ha scelto voi per togliere gli altri
dall'errore?
Dunque il sale
insipido non serve più a nulla se non ad essere gettato via pestato dagli
uomini (Matt 5:13). Pertanto non è
calpestato dagli uomini chi soffre persecuzione, ma chi istupidisce per timore
della persecuzione. Poiché non può essere calpestato se non uno inferiore; ma
non è inferiore chi, sebbene patisca molto sulla terra nel corpo, tuttavia col
cuore abita in cielo.
Voi siete la luce
del mondo (Matt 5:14). Come più sopra
ha detto il sale della terra (Matt 5:13),
così ora dice la luce del mondo. Ora per questa terra, di cui si parla più
sopra, non si deve intendere quella che calpestiamo coi nostri piedi corporei;
bensì gli uomini che abitano sulla terra, o anche i peccatori, a rialzare i
quali col condimento della sapienza e a distruggere le loro perverse
inclinazioni, il Signore inviò nel mondo il sale apostolico. E qui mondo si
deve intendere non il cielo e la terra, ma gli uomini che sono nel mondo o
amano il mondo, e che gli Apostoli hanno la missione d'illuminare. Non può
rimaner nascosta una città situata su un monte (Matt 5:14): cioè, fondata sopra un'insigne e grande giustizia,
significata anche nello stesso monte, su cui il Signore si trova a parlare.
Credo
OFFERTORIUM
Ps
91:13. Justus ut
palma florébit: sicut cedrus, quae in Líbano est, multiplicábitur.
Ps
91:13. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come un cedro del Libano.
SECRETA
Sancti Francísci
Pontíficis tui atque Doctóris nobis, Dómine, pia non desit orátio: quae et
múnera nostra concíliet; et tuam nobis indulgéntiam semper obtíneat. Per
Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
O
Signore, non ci venga mai meno l'intercessione pia del beato Francesco Vescovo
tuo e Dottore, la quale renda a te graditi i nostri doni e sempre ottenga a noi
la tua indulgenza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e
vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
PRAEFATIO
COMMUNIS
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione
dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et
terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini.
Hosánna in excélsis.
È
veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere
grazie sempre e dovunque a Te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le
Dominazioni Ti adorano, le Potenze Ti venerano con tremore. A Te inneggiano i
Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro
canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di
lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che
viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNIO
Luc 12:42. Fidélis
servus et prudens, quem constítuit dóminus super famíliam suam: ut det illis in
témpore trítici mensúram.
Luc
12:42. Fedele e saggio è il servitore che il Signore ha preposto alla sua casa:
perché al tempo conveniente dia il cibo che spetta a ciascuno.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Ut nobis, Dómine,
tua sacrifícia dent salútem: beátus Francíscus Póntifex tuus et Doctor
egrégius, quaesumus, precátor accédat. Per Dominum nostrum Jesum Christum,
Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per
omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Interceda
per noi, o Signore, il beato Francesco Vescovo tuo e Dottore egregio, affinché
il tuo sacrificio ci porti salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli. Amen.