Semidoppio.
Paramenti bianchi.
L'Ufficio di questa
Domenica è ridotto a semplice commemorazione nella festa della Sacra Famiglia.
La Santa Messa può essere tuttavia celebrata al primo giorno libero della settimana che
segue.
Dall'età
di dodici anni, i Giudei dovevano celebrare ogni anno, a Gerusalemme, le tre
feste: di Pasqua, della Pentecoste e dei Tabernacoli. La liturgia del tempo di
Natale, che ci ripete tutta la fanciullezza di Nostro Signore Gesù Cristo, ce
lo mostra oggi al Tempio. Per la prima volta Egli dichiara ai Giudei che Dio è
Suo Padre (Evangelium). «Non è senza un motivo - dice Sant'Ambrogio - che, dimenticando
i suoi genitori secondo la carne, questo Fanciullo, il quale anche secondo la
carne era pieno di sapienza e di grazia, volle esser ritrovato nel Tempio dopo
tre giorni: Egli significava con ciò che, tre giorni dopo il trionfo della
Passione, Colui che si credeva morto sarebbe risuscitato e sarebbe stato allora
l'oggetto della nostra fede, seduto sopra un trono celeste nella gloria
celeste. In Lui infatti, ci sono due nascite: l'una per la quale è generato dal
Padre e l'altra per la quale nasce da una madre. La prima è del tutto divina,
con la seconda Egli si abbassa fino a prendere la nostra natura» (III Notturno
del Mattutino).
Sermone
di San Leone, Papa.
Sermone
4 sull'Epifania.
È giusto e
ragionevole, o dilettissimi, è un atto di vera pietà il gioire di tutto cuore
nei giorni che attestano le opere della divina misericordia, e il celebrare
solennemente quanto fu operato per la nostra salute; e a compiere questo pio
dovere siamo invitati dalla disposizione stessa del tempo liturgico, la quale,
dopo averci fatto celebrare il giorno in cui il Figlio di Dio coeterno al Padre
nacque dalla Vergine, colloca a breve intervallo la festa dell'Epifania
consacrata alla manifestazione del Signore.
Nella qual festa
la divina provvidenza ci fa trovare un grande soccorso per la nostra fede:
perché mentre si onorano con festa solenne le adorazioni che l'infanzia del
Salvatore ricevé fin dai suoi inizi, abbiamo dagli stessi documenti originali
la prova che Cristo aveva realmente, nascendo, la natura umana. Ecco infatti ciò
che rende giusti gli empi, ciò che rende santi i peccatori: il credere cioè che
in un solo e medesimo Gesù Cristo Signor nostro si trovano veramente sia la
Divinità sia l'umanità. La Divinità, per la quale prima di tutti i secoli egli
è uguale al Padre nella forma di Dio; l'umanità, per la quale negli ultimi
tempi s'è unito all'uomo nella forma di servo.
Per corroborare
dunque questa fede ch'era proclamata contro tutti gli errori, fu stabilito da
un disegno dell'immensa bontà divina, che un popolo abitante in una lontana
regione d'Oriente, popolo assai versato nella scienza dell'astronomia,
ricevesse un segno della nascita del bambino che doveva regnare su tutto
Israele. Infatti una stella d'uno splendore affatto nuovo e incomparabilmente
bella, apparve ai Magi, e col suo meraviglioso splendore riempì di sì viva
ammirazione gli animi loro, che la contemplavano, ch'essi credettero non
potersi affatto rifiutare di cercare quanto si annunciava loro con segno sì
straordinario.
INTROITUS
In excélso throno
vidi sedére virum, quem adórat multitúdo Angelórum, psalléntes in unum: ecce,
cujus impérii nomen est in aetérnum. Ps
99:1. Jubiláte Deo, omnis terra: servíte Dómino in laetítia. ℣. Glória Patri,
et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper,
et in saecula saeculórum. Amen. In excélso throno vidi sedére virum, quem
adórat multitúdo Angelórum, psalléntes in unum: ecce, cujus impérii nomen est
in aetérnum.
Sopra
un eccelso trono vidi sedere un uomo, che una moltitudine di Angeli, cantando
insieme inni e salmi, adorava: Ecco colui il cui nome è da tutta l'eternità. Ps
99:1. Acclamate con gioia a Dio da tutta la terra: servite al Signore con
allegrezza. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era
nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Sopra un eccelso
trono vidi sedere un uomo, che una moltitudine di Angeli, cantando insieme inni
e salmi, adorava: Ecco colui il cui nome è da tutta l'eternità.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Vota, quaesumus,
Dómine, supplicántis pópuli coelésti pietáte proséquere: ut et, quae agénda sunt,
vídeant, et ad implénda, quae víderint, convaléscant. Per Dominum nostrum Jesum
Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Accogli,
te ne preghiamo, o Signore, con divina bontà, i voti e le suppliche del tuo
popolo, affinché veda ciò che deve fare e sia in grado di compierlo. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si
fa la commemorazione dell'Ottava dell'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, se tale Santa Messa si riprende nella medesima Ottava.
Orémus.
Deus, qui hodiérna
die Unigénitum tuum géntibus stella duce revelásti: concéde propítius; ut, qui
jam te ex fide cognóvimus, usque ad contemplándam spéciem tuae celsitúdinis
perducámur. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum
vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum.
Amen.
Preghiamo.
O
Dio, che oggi rivelasti alle genti il tuo Unigenito con la guida di una stella,
concedi benigno che, dopo averti conosciuto mediante la fede, possiamo giungere
a contemplare lo splendore della tua maestà. Per il medesimo nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Epístolae Beáti
Pauli Apóstoli ad Romános.
Rom
12:1-5.
Fratres: Obsecro
vos per misericórdiam Dei, ut exhibeátis córpora vestra hóstiam vivéntem,
sanctam, Deo placéntem, rationábile obséquium vestrum. Et nolíte conformári
huic saeculo, sed reformámini in novitáte sensus vestri: ut probétis, quae sit
volúntas Dei bona, et benéplacens, et perfécta. Dico enim per grátiam, quae
data est mihi, ómnibus qui sunt inter vos: Non plus sápere, quam opórtet
sápere, sed sápere ad sobrietátem: et unicuique sicut Deus divísit mensúram fídei.
Sicut enim in uno córpore multa membra habémus, ómnia autem membra non eúndem
actum habent: ita multi unum corpus sumus in Christo, sínguli autem alter
alteríus membra: in Christo Jesu, Dómino nostro.
Lettura
dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo ai Romani.
Rom
12:1-5.
Io
vi scongiuro adunque, o fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i
vostri corpi come ostia vivente, santa, gradita a Dio, è questo il vostro culto
ragionevole. E non vogliate conformarvi a questo secolo, ma riformatevi col
rinnovamento del vostro spirito: affinché possiate conoscere quale sia la
volontà di Dio, ciò ch'è bene, gradito e perfetto. Quindi, in virtù della
grazia che mi è stata data, dico a ciascuno di voi di non esagerare il proprio
valore ma di avere un concetto modesto di sé: e ciascuno secondo la misura
della fede che Dio gli ha compartita. Come infatti in un unico corpo noi
abbiamo molte membra, e non tutte le membra hanno la stessa funzione: così, pur
essendo molti, formiamo un corpo unico in Cristo, e tutti individualmente siamo
membra l'uno dell'altro, in Cristo Gesù, nostro Signore.
GRADUALE
Ps
71:18; 71:3. Benedíctus
Dóminus, Deus Israël, qui facit mirabília magna solus a saeculo. ℣. Suscípiant
montes pacem pópulo tuo, et colles justítiam.
Ps
71:18; 71:3. Sia benedetto il Signore Dio d'Israele, il solo che da sempre fa
cose mirabili. ℣. Ricevano i monti la pace per il popolo; e i colli la
giustizia.
ALLELUJA
Allelúja, allelúja.
Ps 99:1. ℣. Jubiláte Deo, omnis
terra: servíte Dómino in laetítia. Allelúja.
Alleluia,
alleluia. Ps 99:1. ℣. Acclamate con gioia a Dio da tutta la terra: servite al
Signore con allegrezza. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti
Evangélii secúndum Lucam.
Luc
2:42-52.
Cum factus esset Jesus
annórum duódecim, ascendéntibus illis Jerosólymam secúndum consuetúdinem diéi
festi, consummatísque diébus, cum redírent, remánsit puer Jesus in Jerúsalem,
et non cognovérunt paréntes ejus. Existimántes autem illum esse in comitátu,
venérunt iter diéi, et requirébant eum inter cognátos et notos. Et non
inveniéntes, regréssi sunt in Jerúsalem, requiréntes eum. Et factum est, post
tríduum invenérunt illum in templo sedéntem in médio doctórum, audiéntem illos
et interrogántem eos. Stupébant autem omnes, qui eum audiébant, super prudéntia
et respónsis ejus. Et vidéntes admiráti sunt. Et dixit Mater ejus ad illum:
Fili, quid fecísti nobis sic? Ecce, pater tuus et ego doléntes quaerebámus te.
Et ait ad illos: Quid est, quod me quaerebátis? Nesciebátis, quia in his, quae
Patris mei sunt, opórtet me esse? Et ipsi non intellexérunt verbum, quod
locútus est ad eos. Et descéndit cum eis, et venit Názareth: et erat súbditus
illis. Et Mater ejus conservábat ómnia verba haec in corde suo. Et Jesus
proficiébat sapiéntia et aetáte et grátia apud Deum et hómines.
Seguito
✠ del santo Vangelo secondo Luca.
Luc
2:42-52.
Quando
Gesù raggiunse i dodici anni, essendo essi saliti a Gerusalemme, secondo
l'usanza di quella solennità, e, allorché, passati quei giorni, se ne
ritornarono, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, né i suoi genitori se ne
avvidero. Ora, supponendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di
cammino, dopo di che lo cercarono tra i parenti e i conoscenti. Ma non avendolo
trovato, tornarono a ricercarlo a Gerusalemme. E avvenne che dopo tre giorni lo
trovarono nel Tempio, mentre sedeva in mezzo ai Dottori, e li ascoltava e li
interrogava, e tutti gli astanti stupivano della sua sapienza e delle sue
risposte. E, vistolo, ne fecero le meraviglie. E sua Madre gli disse: Figlio
perché ci ha fatto questo? Ecco che tuo padre ed io, addolorati, ti cercavamo.
E rispose loro: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi di quel
che spetta al Padre mio? Ed essi non compresero ciò che aveva loro detto. E se
ne andò con loro e ritornò a Nazaret, e stava soggetto ad essi. Però sua Madre
serbava in cuor suo tutte queste cose. E Gesù cresceva in sapienza, in statura
e in grazia innanzi a Dio e agli uomini.
Omelia
di Sant'Ambrogio, Vescovo.
Libro
2 sul cap. 2 di Luca, alla fine.
Dal dodicesimo
anno, come leggiamo, si assume l'inizio della disputazione del Signore. Infatti
questo numero degli evangelizzanti a predicare la fede era dovuto. Ed egli, non
oziosamente immemore dei suoi genitori secondo la carne, il quale secondo la
carne difatti si riempiva di sapienza di Dio e grazia, fu ritrovato dopo tre
giorni nel tempio: in modo che fosse di indicazione, che dopo i tre giorni
della sua trionfale passione, colui che si credeva morto, si presentasse alla
nostra fede resuscitato nella sede celeste ed in onore divino.
Perché mi
cercavate? Due infatti sono in Cristo le generazioni: una è paterna, l'altra
materna. Quella paterna è più divina; la materna, invero, è quella che discende
nel nostro lavoro ed uso. E quindi le cose che accadono al di sopra della
natura, dell'età e della consuetudine, non sono da ascrivere alle virtù umane,
ma sono da riferirsi alle potenze divine. Altrove la madre lo spinge ad un
servizio, qui la madre viene ripresa, perché esige quelle cose che ancora sono
umane. Ma mentre qui viene indicato avere dodici anni, lì viene detto avere
discepoli; vedi come la madre, che si stupiva di un miracolo da lui quando era
più piccolo, aveva imparato dal Figlio a non esigere un servizio da lui
quando era più grande.
E fece ritorno a
Nazaret, ed era soggetto ad essi. Perché infatti come maestro di potenza se non
per compiere un'opera di pietà? E ci stupiamo se è deferente al Padre, colui
che è soggetto alla madre? Non davvero questa soggezione è indice di debolezza
ma di pietà: erga pure il capo di perfidia il serpente venuto fuori dai
nascondigli selvaggi, e vomiti il veleno dal petto. Quando il Figlio dice di
essere stato mandato, l'eretico vorrebbe chiamare il Padre maggiore, per dire
il Figlio imperfetto, che può avere uno più grande di lui: per asserire che
aveva bisogno di aiuti esterni colui che viene mandato. Forse che aveva bisogno
anche di aiuto umano, per ottemperare al comando materno?
Credo
OFFERTORIUM
Ps
99:1; 99:2. Jubiláte
Deo, omnis terra, servíte Dómino in laetítia: intráte in conspéctu ejus in
exsultatióne: quia Dóminus ipse est Deus.
Ps
99:1; 99:2. Acclamate con gioia a Dio da tutta la terra: servite al Signore con
allegrezza. Entrate alla sua presenza con esultanza. Sappiate che il Signore è
Dio.
SECRETA
Oblátum tibi,
Dómine, sacrifícium vivíficet nos semper et múniat. Per Dominum nostrum Jesum
Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Il
sacrificio a te offerto, o Signore, ci vivifichi e protegga sempre. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si
fa la commemorazione dell'Ottava dell'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, se tale Santa Messa si riprende nella medesima Ottava.
Ecclésiae tuae,
quaesumus, Dómine, dona propítius intuére: quibus non jam aurum, thus et myrrha
profértur; sed quod eísdem munéribus declarátur, immolátur et súmitur, Jesus
Christus, Fílius tuus, Dóminus noster: Qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.
Guarda
benigno, o Signore, Te ne preghiamo, alle offerte della tua Chiesa, con le
quali non si offre più oro, incenso e mirra, bensì Colui stesso che, mediante
le medesime, è rappresentato, offerto e ricevuto, Gesù Cristo tuo Figlio e
nostro Signore: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRAEFATIO
DE EPIPHANIA DOMINI
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubique grátias agere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia, cum Unigenitus tuus in substántia
nostrae mortalitátis appáruit, nova nos immortalitátis suae luce reparávit. Et
ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni
milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra
glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini.
Hosánna in excélsis.
È
veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni
luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio:
Poiché quando il tuo Unigenito apparve nella nostra natura mortale, ci riparò
con la luce nuova della sua immortalità. E perciò con gli Angeli e gli
Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell'esercito
celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine: Santo, Santo,
Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua
gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del
Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNICANTES
DE EPIPHANIA DOMINI (se tale Santa Messa si riprende durante l'Ottava dell'Epifania)
Communicántes, et
diem sacratíssimum celebrántes, quo Unigenitus tuus, in tua tecum glória
coaetérnus, in veritáte carnis nostrae visibíliter corporális appáruit: sed et
memóriam venerántes, in primis gloriósae semper Vírginis Maríae, Genitrícis
ejúsdem Dei et Dómini nostri Jesu Christi: sed et beatórum Apostolórum ac
Mártyrum tuórum, Petri et Pauli, Andréae, Jacóbi, Joánnis, Thomae, Jacóbi,
Philíppi, Bartholomaei, Matthaei, Simónis et Thaddaei: Lini, Cleti, Cleméntis,
Xysti, Cornélii, Cypriáni, Lauréntii, Chrysógoni, Joánnis et Pauli, Cosmae et
Damiáni: et ómnium Sanctórum tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in
ómnibus protectiónis tuae muniámur auxílio. Per eúndem Christum, Dóminum
nostrum. Amen.
Uniti
in comunione celebriamo il giorno santissimo in cui il tuo Unigenito, a Te
coeterno nella tua gloria, apparve visibilmente uomo nella realtà della nostra
carne: di più veneriamo la memoria, anzitutto della gloriosa sempre Vergine
Maria, Madre del medesimo Dio e Signore nostro Gesù Cristo: e dei tuoi beati
Apostoli e Martiri, Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso,
Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente,
Sisto, Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e
Damiano, e di tutti i tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali
concedi che in ogni cosa siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. Per
il medesimo Cristo nostro Signore. Amen.
COMMUNIO
Luc
2:48; 2:49. Fili, quid fecísti nobis sic? ego et pater tuus doléntes quaerebámus
te. Et quid est, quod me quaerebátis? nesciebátis, quia in his, quae Patris mei
sunt, opórtet me esse?
Luc
2:48; 2:49. Figlio perché ci ha fatto questo? Ecco che tuo padre ed io,
addolorati, ti cercavamo. E perché mi cercavate? Non sapevate che
io devo occuparmi di quel che spetta al Padre mio?
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Súpplices te
rogámus, omnípotens Deus: ut, quos tuis réficis sacraméntis, tibi étiam
plácitis móribus dignánter deservíre concédas. Per Dominum nostrum Jesum
Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Supplici
Ti preghiamo, o Dio onnipotente: affinché a quelli, che Tu ristori coi tuoi
sacramenti, conceda anche di servirti con una condotta a Te gradita. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si
fa la commemorazione dell'Ottava dell'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, se tale Santa Messa si riprende nella medesima Ottava.
Orémus.
Praesta,
quaesumus, omnípotens Deus: ut, quae solémni celebrámus officio, purificátae
mentis intellegéntia consequámur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium
tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia
saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Concedici,
Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che i misteri oggi solennemente celebrati,
li comprendiamo con l'intelligenza di uno spirito purificato. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con
lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.