domenica 13 gennaio 2019

Domenica infra l'Ottava dell'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo

Semidoppio.
Paramenti bianchi.

L'Ufficio di questa Domenica è ridotto a semplice commemorazione nella festa della Sacra Famiglia. La Santa Messa può essere tuttavia celebrata al primo giorno libero della settimana che segue.

Dall'età di dodici anni, i Giudei dovevano celebrare ogni anno, a Gerusalemme, le tre feste: di Pasqua, della Pentecoste e dei Tabernacoli. La liturgia del tempo di Natale, che ci ripete tutta la fanciullezza di Nostro Signore Gesù Cristo, ce lo mostra oggi al Tempio. Per la prima volta Egli dichiara ai Giudei che Dio è Suo Padre (Evangelium). «Non è senza un motivo - dice Sant'Ambrogio - che, dimenticando i suoi genitori secondo la carne, questo Fanciullo, il quale anche secondo la carne era pieno di sapienza e di grazia, volle esser ritrovato nel Tempio dopo tre giorni: Egli significava con ciò che, tre giorni dopo il trionfo della Passione, Colui che si credeva morto sarebbe risuscitato e sarebbe stato allora l'oggetto della nostra fede, seduto sopra un trono celeste nella gloria celeste. In Lui infatti, ci sono due nascite: l'una per la quale è generato dal Padre e l'altra per la quale nasce da una madre. La prima è del tutto divina, con la seconda Egli si abbassa fino a prendere la nostra natura» (III Notturno del Mattutino).

Sermone di San Leone, Papa.
Sermone 4 sull'Epifania.
È giusto e ragionevole, o dilettissimi, è un atto di vera pietà il gioire di tutto cuore nei giorni che attestano le opere della divina misericordia, e il celebrare solennemente quanto fu operato per la nostra salute; e a compiere questo pio dovere siamo invitati dalla disposizione stessa del tempo liturgico, la quale, dopo averci fatto celebrare il giorno in cui il Figlio di Dio coeterno al Padre nacque dalla Vergine, colloca a breve intervallo la festa dell'Epifania consacrata alla manifestazione del Signore.
Nella qual festa la divina provvidenza ci fa trovare un grande soccorso per la nostra fede: perché mentre si onorano con festa solenne le adorazioni che l'infanzia del Salvatore ricevé fin dai suoi inizi, abbiamo dagli stessi documenti originali la prova che Cristo aveva realmente, nascendo, la natura umana. Ecco infatti ciò che rende giusti gli empi, ciò che rende santi i peccatori: il credere cioè che in un solo e medesimo Gesù Cristo Signor nostro si trovano veramente sia la Divinità sia l'umanità. La Divinità, per la quale prima di tutti i secoli egli è uguale al Padre nella forma di Dio; l'umanità, per la quale negli ultimi tempi s'è unito all'uomo nella forma di servo.
Per corroborare dunque questa fede ch'era proclamata contro tutti gli errori, fu stabilito da un disegno dell'immensa bontà divina, che un popolo abitante in una lontana regione d'Oriente, popolo assai versato nella scienza dell'astronomia, ricevesse un segno della nascita del bambino che doveva regnare su tutto Israele. Infatti una stella d'uno splendore affatto nuovo e incomparabilmente bella, apparve ai Magi, e col suo meraviglioso splendore riempì di sì viva ammirazione gli animi loro, che la contemplavano, ch'essi credettero non potersi affatto rifiutare di cercare quanto si annunciava loro con segno sì straordinario.




INTROITUS
In excélso throno vidi sedére virum, quem adórat multitúdo Angelórum, psalléntes in unum: ecce, cujus impérii nomen est in aetérnum. Ps 99:1. Jubiláte Deo, omnis terra: servíte Dómino in laetítia. ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. In excélso throno vidi sedére virum, quem adórat multitúdo Angelórum, psalléntes in unum: ecce, cujus impérii nomen est in aetérnum.

Sopra un eccelso trono vidi sedere un uomo, che una moltitudine di Angeli, cantando insieme inni e salmi, adorava: Ecco colui il cui nome è da tutta l'eternità. Ps 99:1. Acclamate con gioia a Dio da tutta la terra: servite al Signore con allegrezza. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Sopra un eccelso trono vidi sedere un uomo, che una moltitudine di Angeli, cantando insieme inni e salmi, adorava: Ecco colui il cui nome è da tutta l'eternità.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Vota, quaesumus, Dómine, supplicántis pópuli coelésti pietáte proséquere: ut et, quae agénda sunt, vídeant, et ad implénda, quae víderint, convaléscant. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Accogli, te ne preghiamo, o Signore, con divina bontà, i voti e le suppliche del tuo popolo, affinché veda ciò che deve fare e sia in grado di compierlo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione dell'Ottava dell'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, se tale Santa Messa si riprende nella medesima Ottava.

Orémus.
Deus, qui hodiérna die Unigénitum tuum géntibus stella duce revelásti: concéde propítius; ut, qui jam te ex fide cognóvimus, usque ad contemplándam spéciem tuae celsitúdinis perducámur. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che oggi rivelasti alle genti il tuo Unigenito con la guida di una stella, concedi benigno che, dopo averti conosciuto mediante la fede, possiamo giungere a contemplare lo splendore della tua maestà. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolae Beáti Pauli Apóstoli ad Romános.
Rom 12:1-5.
Fratres: Obsecro vos per misericórdiam Dei, ut exhibeátis córpora vestra hóstiam vivéntem, sanctam, Deo placéntem, rationábile obséquium vestrum. Et nolíte conformári huic saeculo, sed reformámini in novitáte sensus vestri: ut probétis, quae sit volúntas Dei bona, et benéplacens, et perfécta. Dico enim per grátiam, quae data est mihi, ómnibus qui sunt inter vos: Non plus sápere, quam opórtet sápere, sed sápere ad sobrietátem: et unicuique sicut Deus divísit mensúram fídei. Sicut enim in uno córpore multa membra habémus, ómnia autem membra non eúndem actum habent: ita multi unum corpus sumus in Christo, sínguli autem alter alteríus membra: in Christo Jesu, Dómino nostro.

Lettura dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo ai Romani.
Rom 12:1-5.
Io vi scongiuro adunque, o fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come ostia vivente, santa, gradita a Dio, è questo il vostro culto ragionevole. E non vogliate conformarvi a questo secolo, ma riformatevi col rinnovamento del vostro spirito: affinché possiate conoscere quale sia la volontà di Dio, ciò ch'è bene, gradito e perfetto. Quindi, in virtù della grazia che mi è stata data, dico a ciascuno di voi di non esagerare il proprio valore ma di avere un concetto modesto di sé: e ciascuno secondo la misura della fede che Dio gli ha compartita. Come infatti in un unico corpo noi abbiamo molte membra, e non tutte le membra hanno la stessa funzione: così, pur essendo molti, formiamo un corpo unico in Cristo, e tutti individualmente siamo membra l'uno dell'altro, in Cristo Gesù, nostro Signore.

GRADUALE
Ps 71:18; 71:3. Benedíctus Dóminus, Deus Israël, qui facit mirabília magna solus a saeculo. ℣. Suscípiant montes pacem pópulo tuo, et colles justítiam.

Ps 71:18; 71:3. Sia benedetto il Signore Dio d'Israele, il solo che da sempre fa cose mirabili. ℣. Ricevano i monti la pace per il popolo; e i colli la giustizia.

ALLELUJA
Allelúja, allelúja. Ps 99:1. ℣. Jubiláte Deo, omnis terra: servíte Dómino in laetítia. Allelúja.

Alleluia, alleluia. Ps 99:1. ℣. Acclamate con gioia a Dio da tutta la terra: servite al Signore con allegrezza. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam.
Luc 2:42-52.
Cum factus esset Jesus annórum duódecim, ascendéntibus illis Jerosólymam secúndum consuetúdinem diéi festi, consummatísque diébus, cum redírent, remánsit puer Jesus in Jerúsalem, et non cognovérunt paréntes ejus. Existimántes autem illum esse in comitátu, venérunt iter diéi, et requirébant eum inter cognátos et notos. Et non inveniéntes, regréssi sunt in Jerúsalem, requiréntes eum. Et factum est, post tríduum invenérunt illum in templo sedéntem in médio doctórum, audiéntem illos et interrogántem eos. Stupébant autem omnes, qui eum audiébant, super prudéntia et respónsis ejus. Et vidéntes admiráti sunt. Et dixit Mater ejus ad illum: Fili, quid fecísti nobis sic? Ecce, pater tuus et ego doléntes quaerebámus te. Et ait ad illos: Quid est, quod me quaerebátis? Nesciebátis, quia in his, quae Patris mei sunt, opórtet me esse? Et ipsi non intellexérunt verbum, quod locútus est ad eos. Et descéndit cum eis, et venit Názareth: et erat súbditus illis. Et Mater ejus conservábat ómnia verba haec in corde suo. Et Jesus proficiébat sapiéntia et aetáte et grátia apud Deum et hómines.

Seguito del santo Vangelo secondo Luca.
Luc 2:42-52.
Quando Gesù raggiunse i dodici anni, essendo essi saliti a Gerusalemme, secondo l'usanza di quella solennità, e, allorché, passati quei giorni, se ne ritornarono, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, né i suoi genitori se ne avvidero. Ora, supponendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di cammino, dopo di che lo cercarono tra i parenti e i conoscenti. Ma non avendolo trovato, tornarono a ricercarlo a Gerusalemme. E avvenne che dopo tre giorni lo trovarono nel Tempio, mentre sedeva in mezzo ai Dottori, e li ascoltava e li interrogava, e tutti gli astanti stupivano della sua sapienza e delle sue risposte. E, vistolo, ne fecero le meraviglie. E sua Madre gli disse: Figlio perché ci ha fatto questo? Ecco che tuo padre ed io, addolorati, ti cercavamo. E rispose loro: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi di quel che spetta al Padre mio? Ed essi non compresero ciò che aveva loro detto. E se ne andò con loro e ritornò a Nazaret, e stava soggetto ad essi. Però sua Madre serbava in cuor suo tutte queste cose. E Gesù cresceva in sapienza, in statura e in grazia innanzi a Dio e agli uomini.

Omelia di Sant'Ambrogio, Vescovo.
Libro 2 sul cap. 2 di Luca, alla fine.
Dal dodicesimo anno, come leggiamo, si assume l'inizio della disputazione del Signore. Infatti questo numero degli evangelizzanti a predicare la fede era dovuto. Ed egli, non oziosamente immemore dei suoi genitori secondo la carne, il quale secondo la carne difatti si riempiva di sapienza di Dio e grazia, fu ritrovato dopo tre giorni nel tempio: in modo che fosse di indicazione, che dopo i tre giorni della sua trionfale passione, colui che si credeva morto, si presentasse alla nostra fede resuscitato nella sede celeste ed in onore divino.
Perché mi cercavate? Due infatti sono in Cristo le generazioni: una è paterna, l'altra materna. Quella paterna è più divina; la materna, invero, è quella che discende nel nostro lavoro ed uso. E quindi le cose che accadono al di sopra della natura, dell'età e della consuetudine, non sono da ascrivere alle virtù umane, ma sono da riferirsi alle potenze divine. Altrove la madre lo spinge ad un servizio, qui la madre viene ripresa, perché esige quelle cose che ancora sono umane. Ma mentre qui viene indicato avere dodici anni, lì viene detto avere discepoli; vedi come la madre, che si stupiva di un miracolo da lui quando era più piccolo, aveva imparato dal Figlio a non esigere un servizio da lui quando era più grande.
E fece ritorno a Nazaret, ed era soggetto ad essi. Perché infatti come maestro di potenza se non per compiere un'opera di pietà? E ci stupiamo se è deferente al Padre, colui che è soggetto alla madre? Non davvero questa soggezione è indice di debolezza ma di pietà: erga pure il capo di perfidia il serpente venuto fuori dai nascondigli selvaggi, e vomiti il veleno dal petto. Quando il Figlio dice di essere stato mandato, l'eretico vorrebbe chiamare il Padre maggiore, per dire il Figlio imperfetto, che può avere uno più grande di lui: per asserire che aveva bisogno di aiuti esterni colui che viene mandato. Forse che aveva bisogno anche di aiuto umano, per ottemperare al comando materno?

Credo

OFFERTORIUM
Ps 99:1; 99:2. Jubiláte Deo, omnis terra, servíte Dómino in laetítia: intráte in conspéctu ejus in exsultatióne: quia Dóminus ipse est Deus.

Ps 99:1; 99:2. Acclamate con gioia a Dio da tutta la terra: servite al Signore con allegrezza. Entrate alla sua presenza con esultanza. Sappiate che il Signore è Dio.

SECRETA
Oblátum tibi, Dómine, sacrifícium vivíficet nos semper et múniat. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Il sacrificio a te offerto, o Signore, ci vivifichi e protegga sempre. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione dell'Ottava dell'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, se tale Santa Messa si riprende nella medesima Ottava.

Ecclésiae tuae, quaesumus, Dómine, dona propítius intuére: quibus non jam aurum, thus et myrrha profértur; sed quod eísdem munéribus declarátur, immolátur et súmitur, Jesus Christus, Fílius tuus, Dóminus noster: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Guarda benigno, o Signore, Te ne preghiamo, alle offerte della tua Chiesa, con le quali non si offre più oro, incenso e mirra, bensì Colui stesso che, mediante le medesime, è rappresentato, offerto e ricevuto, Gesù Cristo tuo Figlio e nostro Signore: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRAEFATIO DE EPIPHANIA DOMINI
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubique grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia, cum Unigenitus tuus in substántia nostrae mortalitátis appáruit, nova nos immortalitátis suae luce reparávit. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Poiché quando il tuo Unigenito apparve nella nostra natura mortale, ci riparò con la luce nuova della sua immortalità. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell'esercito celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNICANTES DE EPIPHANIA DOMINI (se tale Santa Messa si riprende durante l'Ottava dell'Epifania)
Communicántes, et diem sacratíssimum celebrántes, quo Unigenitus tuus, in tua tecum glória coaetérnus, in veritáte carnis nostrae visibíliter corporális appáruit: sed et memóriam venerántes, in primis gloriósae semper Vírginis Maríae, Genitrícis ejúsdem Dei et Dómini nostri Jesu Christi: sed et beatórum Apostolórum ac Mártyrum tuórum, Petri et Pauli, Andréae, Jacóbi, Joánnis, Thomae, Jacóbi, Philíppi, Bartholomaei, Matthaei, Simónis et Thaddaei: Lini, Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii, Cypriáni, Lauréntii, Chrysógoni, Joánnis et Pauli, Cosmae et Damiáni: et ómnium Sanctórum tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in ómnibus protectiónis tuae muniámur auxílio. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen.

Uniti in comunione celebriamo il giorno santissimo in cui il tuo Unigenito, a Te coeterno nella tua gloria, apparve visibilmente uomo nella realtà della nostra carne: di più veneriamo la memoria, anzitutto della gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del medesimo Dio e Signore nostro Gesù Cristo: e dei tuoi beati Apostoli e Martiri, Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di tutti i tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali concedi che in ogni cosa siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen.

COMMUNIO
Luc 2:48; 2:49. Fili, quid fecísti nobis sic? ego et pater tuus doléntes quaerebámus te. Et quid est, quod me quaerebátis? nesciebátis, quia in his, quae Patris mei sunt, opórtet me esse?

Luc 2:48; 2:49. Figlio perché ci ha fatto questo? Ecco che tuo padre ed io, addolorati, ti cercavamo. E perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi di quel che spetta al Padre mio?

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Súpplices te rogámus, omnípotens Deus: ut, quos tuis réficis sacraméntis, tibi étiam plácitis móribus dignánter deservíre concédas. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Supplici Ti preghiamo, o Dio onnipotente: affinché a quelli, che Tu ristori coi tuoi sacramenti, conceda anche di servirti con una condotta a Te gradita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione dell'Ottava dell'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, se tale Santa Messa si riprende nella medesima Ottava.

Orémus.
Praesta, quaesumus, omnípotens Deus: ut, quae solémni celebrámus officio, purificátae mentis intellegéntia consequámur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Concedici, Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che i misteri oggi solennemente celebrati, li comprendiamo con l'intelligenza di uno spirito purificato. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.