venerdì 25 gennaio 2019

Conversione di San Paolo Apostolo

Doppio maggiore.
Paramenti bianchi.

Taddeo Zuccari, Conversione di San Paolo,
Chiesa di San Marcello al Corso, Roma (Lazio), 1564-1566.
La festa della Conversione di San Paolo, attestata già dal VI secolo nella Chiesa latina, entrò ufficialmente nel calendario della Santa Chiesa Romana sul finire del X secolo. Ebbe origine in Francia per commemorare una qualche traslazione di reliquie ex contactu del Santo Apostolo da Roma alla Gallia. Dalla semplice commemorazione di questa traslazione si passò in seguito a contemplare un passaggio mistico, molto più importante: la conversione di San Paolo Apostolo, avvenuta nel secondo anno dopo l'Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Paolo (già Saulo) di Tarso era un giudeo della tribù di Beniamino. Fariseo dei più zelanti, l'Epistola ce lo mostra pieno di odio «contro i discepoli del Signore». Da giudeo incallito e anticristiano, egli divenne «il vaso d'elezione» così «ripieno di Spirito Santo» (Epistola) «che tutte le nazioni berranno della sua pienezza» disse Sant'Ambrogio, e impareranno da lui che «Gesù è il Figlio di Dio» (Epistola), morto per la redenzione del genere umano e risorto il terzo giorno. San Paolo è Apostolo di Gesù Cristo (Alleluja), predicatore appassionato del Cristo Risorto e della Verità Cattolica: «Egli sederà su uno dei dodici troni e giudicherà il mondo, allorquando il Figlio dell'uomo sederà Egli stesso sul trono che gli spetta come Figlio di Dio» (Evangelium).

Sermone di Sant'Agostino, Vescovo.
Sermone 14 sui Santi.
Oggi s'è letto il passo degli Atti degli Apostoli, che ricorda come Paolo Apostolo da persecutore dei Cristiani divenne predicatore di Cristo. Infatti Cristo prostrò un persecutore, per farne un dottore della Chiesa: lo abbatté, e lo risanò; lo uccise, e gli diede la vita: agnello immolato dai lupi, egli cangia i lupi in agnelli. E ciò che s'è compiuto in Paolo, fu già predetto nella celebre profezia del patriarca Giacobbe allorché, colla mano stesa sui presenti e cogli occhi fissi all'avvenire, benedisse i suoi figli. E Paolo era, come l'attesta lui stesso, della tribù di Beniamino. Ora, quando Giacobbe, nel benedire i suoi figli, arrivò a Beniamino, disse di lui: Beniamino, lupo rapace (Gen 49:27).
Che cosa perciò? Sarà sempre lupo rapace? Giammai; ma chi al mattino rapisce la preda, alla sera divide le spoglie (Gen 49:27). Ciò s'è compiuto nell'Apostolo Paolo, perché era stato predetto anche di lui. Ora, se lo volete, consideriamolo al mattino che rapisce la preda, e alla sera che divide le spoglie. Il mattino e la sera sono posti qui come se si dicesse, prima e dopo. Prendiamolo dunque così: Prima rapisce, poi divide le spoglie. Ecco il rapitore: Saulo, è scritto (Act 9:1), ricevute lettere dai capi sacerdoti, andava, per poter menar legati ai sacerdoti quanti Cristiani avesse trovati, e certo per farli punire.
Andava spirante minacce e stragi: vale a dire, che rapisce al mattino. Infatti quando fu lapidato Stefano Protomartire per il nome di Cristo, Saulo era ancora più presente; ed era così solidale coi lapidatori, che di più non sarebbe stato possibile se lo avesse lapidato colle sue proprie mani. Affinché fosse infatti nelle mani di tutti i lapidatori, egli custodiva le vesti di tutti: incrudelendo così di più, aiutando tutti, che lapidandolo colle proprie mani. Abbiam visto che rapisce al mattino, vediamo ora come dividerà le spoglie alla sera. Prostrato dal cielo dalla voce di Cristo, e ricevuto inoltre l'ordine di non più incrudelire, cadde per terra, dovendo essere prima abbattuto per essere poi rialzato, prima percosso per essere poi risanato.


Pietro Berrettini da Cortona, Sant'Anania restituisce la vista a San Paolo,
Chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, Roma (Lazio), 1631.


INTROITUS
2Tim 1:12. Scio, cui crédidi, et certus sum, quia potens est depósitum meum serváre in illum diem, justus judex. Ps 138:1-2. Dómine, probásti me et cognovísti me: tu cognovísti sessiónem meam et resurrectiónem meam. ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Scio, cui crédidi, et certus sum, quia potens est depósitum meum serváre in illum diem, justus judex.

2Tim 1:12. So bene in Chi ho posto la mia fiducia, e son certo che Egli è così potente da conservare il mio deposito fino alla sua venuta quale giusto giudice. Ps 138:1-2. Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando siedo e quando sorgo. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. So bene in Chi ho posto la mia fiducia, e son certo che Egli è così potente da conservare il mio deposito fino alla sua venuta quale giusto giudice.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Deus, qui univérsum mundum beáti Pauli Apóstoli praedicatióne docuísti: da nobis, quaesumus; ut, qui ejus hódie Conversiónem cólimus, per ejus ad te exémpla gradiámur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che con la predicazione di san Paolo Apostolo hai ammaestrato tutto il mondo, fa', Te ne supplichiamo, che celebrandone oggi la Conversione, possiamo a Te giungere imitandone gli esempi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione di San Pietro, Apostolo.

Orémus.
Deus, qui beáto Petro Apóstolo tuo, collátis clávibus regni coeléstis, ligándi atque solvéndi pontifícium tradidísti: concéde; ut, intercessiónis ejus auxílio, a peccatórum nostrórum néxibus liberémur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che al tuo santo apostolo Pietro, consegnando le chiavi del regno dei cieli, hai dato il potere pontificale di legare e di sciogliere: concedi, a noi, con l'aiuto della sua intercessione, di essere liberati dalle catene dei nostri peccati. Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Saulo, perseguitando i Cristiani, colpisce il Cristo stesso, perché essi sono le membra del corpo mistico di cui Cristo è capo. Ma appena sente la voce di Nostro Signore Gesù Cristo, si sottomette e diventa l'Apostolo dei Gentili.

LECTIO
Léctio Actuum Apostolórum.
Act 9:1-22.
In diébus illis: Saulus adhuc spirans minárum et caedis in discípulos Dómini, accéssit ad príncipem sacerdótum, et pétiit ab eo epístolas in Damáscum ad synagógas: ut, si quos invenísset hujus viae viros ac mulíeres, vinctos perdúceret in Jerúsalem. Et cum iter fáceret, cóntigit, ut appropinquáret Damásco: et súbito circumfúlsit eum lux de coelo. Et cadens in terram, audívit vocem dicéntem sibi: Saule, Saule, quid me perséqueris? Qui dixit: Quis es, Dómine? Et ille: Ego sum Jesus, quem tu perséqueris: durum est tibi contra stímulum calcitráre. Et tremens ac stupens, dixit: Dómine, quid me vis fácere? Et Dóminus ad eum: Surge et ingrédere civitátem, et ibi dicétur tibi, quid te opórteat fácere. Viri autem illi, qui comitabántur cum eo, stabant stupefácti, audiéntes quidem vocem, néminem autem vidéntes. Surréxit autem Saulus de terra, apertísque óculis nihil vidébat. Ad manus autem illum trahéntes, introduxérunt Damáscum. Et erat ibi tribus diébus non videns, et non manducávit neque bibit. Erat autem quidam discípulus Damásci, nómine Ananías: et dixit ad illum in visu Dóminus: Ananía. At ille ait: Ecce ego, Dómine. Et Dóminus ad eum: Surge et vade in vicum, qui vocátur Rectus: et quaere in domo Judae Saulum nómine Tarsénsem: ecce enim orat. (Et vidit virum, Ananíam nómine, introëúntem et imponéntem sibi manus, ut visum recipiat). Respóndit autem Ananías: Dómine, audívi a multis de viro hoc, quanta mala fécerit sanctis tuis in Jerúsalem: et hic habet potestátem a princípibus sacerdótum alligándi omnes, qui ínvocant nomen tuum. Dixit autem ad eum Dóminus: Vade, quóniam vas electiónis est mihi iste, ut portet nomen meum coram géntibus et régibus et fíliis Israël. Ego enim osténdam illi, quanta opórteat eum pro nómine meo pati. Et ábiit Ananías et introívit in domum: et impónens ei manus, dixit: Saule frater, Dóminus misit me Jesus, qui appáruit tibi in via, qua veniébas, ut vídeas et impleáris Spíritu Sancto. Et conféstim cecidérunt ab óculis ejus tamquam squamae, et visum recépit: et surgens baptizátus est. Et cum accepísset cibum, confortátus est. Fuit autem cum discípulis, qui erant Damásci, per dies áliquot. Et contínuo in synagógis praedicábat Jesum, quóniam hic est Fílius Dei. Stupébant autem omnes, qui audiébant, et dicébant: Nonne hic est, qui expugnábat in Jerúsalem eos, qui invocábant nomen istud: et huc ad hoc venit, ut vinctos illos dúceret ad príncipes sacerdótum? Saulus autem multo magis convalescébat, et confundébat Judaeos, qui habitábant Damásci, affírmans, quóniam hic est Christus.

Lettura degli Atti degli Apostoli.
Act 9:1-22.
In quei giorni, Saulo, ancora spirante minacce e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, affin di menare legati a Gerusalemme quanti avesse trovato di quella fede, uomini e donne. E durante il viaggio avvenne che, avvicinandosi a Damasco, d'improvviso una luce del cielo gli sfolgorò d'intorno. E caduto per terra sentì una voce che gli diceva: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Ed egli chiese: Chi sei, Signore? E l'altro: Io sono Gesù che tu perseguiti; dura cosa è per te recalcitrare contro il pungolo. E tremante e stupefatto, Saulo disse: Signore, che vuoi che io faccia? E il Signore: Alzati ed entra in città, lì ti sarà detto quello che devi fare. Ora i suoi compagni di viaggio se ne stavano attoniti, udendo la voce, ma non vedendo nessuno. Saulo poi si alzò da terra, ma aperti gli occhi, non vedeva niente. Allora, menandolo per mano, lo condussero in Damasco, ove rimase tre giorni senza vista, senza prendere cibo né bevanda. V'era in Damasco un certo discepolo chiamato Anania, al quale il Signore disse in visione: Anania. Ed egli rispose: Eccomi, Signore. Ed il Signore a lui: Alzati e va' nella strada chiamata la Dritta, e cerca in casa di Giuda uno di Tarso che si chiama Saulo: ecco egli sta pregando. (E Saulo vide in visione un uomo di nome Anania andare ad imporgli le mani per fargli recuperare la vista). Anania rispose: Signore, ho da molti sentito dire, riguardo a quest'uomo, quanti mali abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme. E questi ha dai principi dei sacerdoti il potere di arrestare qui tutti quelli che invocano il tuo nome. Ma il Signore gli disse: Va', perché egli è uno strumento da me eletto a portare il mio nome davanti ai Gentili, ai re ed ai figli d'Israele. Ed io gli mostrerò quanto dovrà patire per il mio nome. E andò Anania, ed entrò in quella casa e, impostegli le mani, disse: Fratello Saulo, il Signore Gesù, quello che ti apparve nella strada per cui venivi, mi ha mandato a te, affinché tu recuperi la vista e sii ripieno di Spirito Santo. E in quell'istante caddero dagli occhi di lui come delle scaglie e recuperò la vista, e alzatosi, si fece battezzare; quindi, preso del cibo, riacquistò le forze. E stette alcuni giorni con i discepoli che erano a Damasco. E subito si mise a predicare nelle sinagoghe che Gesù è il Figlio di Dio. E tutti quelli che udivano, dicevano stupefatti: Non è costui che in Gerusalemme disperdeva quanti invocavano questo nome e non è venuto per condurli legati ai principi dei sacerdoti? Ma Saulo diveniva sempre più forte e confondeva i Giudei che abitavano in Damasco, dimostrando che Gesù è il Cristo.

GRADUALE
Gal 2:8; 2:9. Qui operátus est Petro in apostolátum, operátus est et mihi inter gentes: et cognovérunt grátiam Dei, quae data est mihi. ℣. Grátia Dei in me vácua non fuit: sed grátia ejus semper in me manet.

Gal 2:8; 2:9. Colui che di Pietro fece l'apostolo degli Ebrei, ha fatto di me l'apostolo dei Gentili; e riconobbero la grazia di Dio a me concessa. ℣. La grazia di Dio in me non rimase vana; anzi, la sua grazia rimane sempre in me.

ALLELUJA
Allelúja, allelúja. ℣. Magnus sanctus Paulus, vas electiónis, vere digne est glorificándus, qui et méruit thronum duodécimum possidére. Allelúja.

Alleluia, alleluia. ℣. Grande è san Paolo, strumento eletto, veramente degno di essere glorificato: meritò di possedere il dodicesimo trono. Alleluia.

Dopo Settuagesima, omessi l'Alleluia e il suo Versetto, si dice:

TRACTUS
Tu es vas electiónis, sancte Paule Apóstole: vere digne es glorificándus. ℣. Praedicátor veritátis et doctor géntium in fide et veritáte. ℣. Per te omnes gentes cognovérunt grátiam Dei. ℣. Intercéde pro nobis ad Deum, qui te elégit.

Strumento eletto sei tu, o santo Apostolo Paolo: tu sei veramente degno di essere glorificato. ℣. Predicatore della Verità e Dottore delle Genti nella fede e nella verità. ℣. Per mezzo di te tutte le Genti hanno conosciuto la grazia di Dio. ℣. Intercedi per noi presso Dio, che ti ha eletto.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 19:27-29.
In illo témpore: Dixit Petrus ad Jesum: Ecce, nos relíquimus ómnia, et secúti sumus te: quid ergo erit nobis? Jesus autem dixit illis: Amen, dico vobis, quod vos, qui secúti estis me, in regeneratióne, cum séderit Fílius hóminis in sede majestátis suae, sedébitis et vos super sedes duódecim, judicántes duódecim tribus Israël. Et omnis, qui relíquerit domum, vel fratres, aut soróres, aut patrem, aut matrem, aut uxórem, aut fílios, aut agros, propter nomen meum, céntuplum accípiet, et vitam aetérnam possidébit.

Seguito del santo Vangelo secondo Matteo.
Matt 19:27-29.
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: Ecco noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che cosa adunque avremo noi? E Gesù disse loro: In verità vi dico: Voi che mi avete seguito, nella rigenerazione, quando il Figlio dell'uomo sederà sul trono della sua gloria, sederete anche voi sopra dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. E chiunque avrà lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o padre o madre, o moglie o figli, o campi per amore del nome mio, riceverà il centuplo e possederà la vita eterna.

Omelia di San Beda il Venerabile, Prete.
Omelia sulla Festa di San Benedetto, Vescovo.
È perfetto quegli, che va e vende tutto quello che ha, e lo dà ai poveri, e si mette a seguire Cristo: poiché avrà un tesoro inesauribile nel cielo. Quindi, quando Pietro l'interrogò, Gesù ben disse a questi tali: In verità, vi dico: Voi che mi avete seguito, nella rigenerazione, quando il Figlio dell'uomo sederà sul trono della sua maestà, sederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele. Insegnò così a quelli che s'affaticano in questa vita per il suo nome, a sperarne la ricompensa nell'altra, cioè nella rigenerazione: ossia allorché risuscitando saremo rigenerati a una vita immortale, noi che eravamo stati generati mortali per una vita caduca.
Ed è una ricompensa ben giusta che quelli, i quali qui hanno disprezzato per Cristo la gloria delle umane grandezze, siano là glorificati particolarmente da Cristo e siedano giudici con lui: essi che nessuna considerazione poté smuovere dal seguire le sue vestigia. Nessuno poi creda che solo i dodici Apostoli, poiché al posto di Giuda prevaricatore fu eletto Mattia, saranno allora a giudicare; come non le sole dodici tribù d'Israele saranno ad essere giudicate, altrimenti la tribù di Levi, che è la tredicesima, rimarrebbe ingiudicata.
E Paolo, che è il tredicesimo Apostolo, sarà privato del privilegio di giudicare? Lui che dice: Non sapete che giudicheremo gli angeli, quanto più le cose del secolo? (1Cor 6:3). Si deve dunque sapere, che tutti quelli, che sull'esempio degli Apostoli hanno lasciato tutto ciò che possedevano e hanno seguito Cristo, verranno con lui a giudicare, come pure tutto il genere umano sarà giudicato. E perché spesso nelle Scritture il numero dodici suole designare universalità, così i dodici troni degli Apostoli indicano la moltitudine dei giudicanti, e le dodici tribù d'Israele l'universalità di coloro che sono da giudicare.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 138:17. Mihi autem nimis honoráti sunt amíci tui, Deus: nimis confortátus est principátus eórum.

Ps 138:17. I tuoi amici, o Dio, sono sommamente onorati; veramente forte è diventato il loro principato.

SECRETA
Apóstoli tui Pauli précibus, Dómine, plebis tuae dona sanctífica: ut, quae tibi tuo grata sunt institúto, gratióra fiant patrocínio supplicántis. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Per le preghiere del tuo Apostolo Paolo santifica, o Signore, i doni del tuo popolo, affinché il sacrificio che Ti è già gradito per la tua istituzione, lo sia ancora più per il patrocinio di colui che Ti prega. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione di San Pietro, Apostolo.

Ecclésiae tuae, quaesumus, Dómine, preces et hóstias beáti Petri Apóstoli comméndet orátio: ut, quod pro illíus glória celebrámus, nobis prosit ad véniam. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

O Signore, la preghiera del santo apostolo Pietro raccomandi a te le suppliche e le offerte della tua Chiesa: e ciò che celebriamo a sua gloria giovi ad ottenerci il perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRAEFATIO DE APOSTOLIS
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre: Te, Dómine, supplíciter exoráre, ut gregem tuum, Pastor aetérne, non déseras: sed per beátos Apóstolos tuos contínua protectióne custódias. Ut iísdem rectóribus gubernétur, quos óperis tui vicários eídem contulísti praeésse pastóres. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza innalzare a te, Signore, la nostra preghiera. Ti supplichiamo, Pastore eterno: non abbandonare il tuo gregge, ma per mezzo dei tuoi Santi Apostoli custodiscilo e proteggilo sempre. Continui ad essere governato da quelli che tu stesso hai eletto vicari dell'opera tua, e hai costituito pastori. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNIO
Matt 19:28; 19:29. Amen, dico vobis: quod vos, qui reliquístis ómnia et secúti estis me, céntuplum accipiétis, et vitam aetérnam possidébitis.

Matt 19:28; 19:29. In verità vi dico che voi, che avete abbandonato ogni cosa e mi avete seguito, riceverete il centuplo e possederete la vita eterna.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Sanctificáti, Dómine, salutári mystério: quaesumus; ut nobis ejus non desit orátio, cujus nos donásti patrocínio gubernari. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Santificati, o Signore, dal mistero della salvezza, Ti preghiamo che non ci venga mai meno la preghiera di colui che ci hai dato per patrono e per guida. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione di San Pietro, Apostolo.

Orémus.
Laetíficet nos, Dómine, munus oblátum: ut, sicut in Apóstolo tuo Petro te mirábilem praedicámus; sic per illum tuae sumámus indulgéntiae largitátem. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ci sia fonte di grazia il sacrificio che ti abbiamo offerto, o Signore, affinché, come ti proclamiamo mirabile nel tuo Apostolo Pietro, così riceviamo, per suo merito, l'abbondanza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.