Doppio.
Paramenti bianchi.
Storico
del Santo, di cui oggi si celebra la festa, fu San Girolamo. Paolo,
l'istitutore e maestro degli eremiti, nacque nella bassa Tebaide verso il 234,
e aveva quindici anni quando rimase privo dei genitori. Per sfuggire la
persecuzione di Decio e Valeriano e servire a Dio con più libertà, egli poi si
ritirò in una caverna del deserto, ove poté gustare, nell'esercizio della
preghiera e della penitenza, le soavità del giogo del Signore. In tale luogo
eremitico un palmizio gli fornì vitto e vestito e visse fino a centotredici
anni, quando, dietro rivelazione di Dio, fu visitato dal grande eremita Sant'Antonio,
che ne aveva novanta. Benché non si conoscessero per l'innanzi, essi si
salutarono col proprio nome, e mentre si intrattenevano a discorrere del regno
di Dio, un corvo, che fino allora aveva portato a Paolo sempre mezzo pane, ne
portò uno intero.
Partitosi
il corvo: Ecco, disse Paolo, il Signore veramente buono e misericordioso, ci ha
mandato da mangiare. Sono già sessant'anni che ricevo ogni giorno mezzo pane,
ma ora per il tuo arrivo Cristo ha raddoppiata la razione ai suoi soldati.
Quindi presero cibo con azioni di grazie vicino ad una fontana e, dopo essersi
così alquanto rifocillati, rese di nuovo, secondo il costume, le grazie a Dio,
passarono tutta la notte nelle lodi divine. Sul far del giorno Paolo, sentendo
che la sua morte era prossima, ne avvertì Antonio e lo pregò di andare a
prendere, per involgervi il suo corpo, il mantello che aveva ricevuto da Sant'Atanasio,
il grande difensore della divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. Antonio
mentre era di ritorno vide l'anima di Paolo salire in cielo fra cori d'Angeli,
in compagnia dei Profeti e degli Apostoli. Era verso il 347.
Giunto
che fu alla di lui cella, lo trovò in ginocchio, la testa alzata, le mani
sollevate in alto, il corpo esanime; e mentre lo involgeva nel mantello e
cantava inni e salmi, secondo la tradizione cristiana, non avendo uno strumento
onde scavare la terra, ecco accorrere dal fondo del deserto due leoni e
fermarsi vicino al corpo del santo vegliardo: dando così ad intendere, che essi
lo piangevano come potevano; e scavando a gara per terra colle loro zampe,
fecero una fossa capace di contenere un uomo. Poi partitisi, Antonio seppellì
in quel luogo il sacro corpo, e, ricopertolo di terra, vi eresse un tumulo alla
maniera dei cristiani; ma portò via con sé la tunica di Paolo, ch'egli stesso
si era tessuta a mo' di sporta con foglie di palma, e, finché visse, se ne
rivestì nei giorni solenni di Pasqua e Pentecoste.
In
questo periodo, che segue l'Epifania, consacrato particolarmente alle
manifestazioni della divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, informiamo la
nostra vita interiore, con San Paolo eremita, della convinzione che la vita
cristiana consiste nel riconoscere Nostro Signore Gesù Cristo come Figlio di
Dio, e nel sacrificarci facendo nostra la sua divina santità.
Diego Rodriguez de Silva y Velazquez, Sant'Antonio Abate (a sinistra) e San Paolo Eremita (a destra),
Museo del Prado, Madrid, Spagna, 1635-1638.
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Mauro, nobile romano, fanciullo fu offerto dal padre, il senatore Eutichio, a Dio sotto la disciplina del grande patriarca dei monaci d'Occidente, San Benedetto, e in breve colla divina grazia fece tali progressi, da riuscire di ammirazione allo stesso maestro; il quale sovente lo proponeva all'imitazione degli altri discepoli come modello di regolare osservanza e di tutte le virtù. Di lui, ancora adolescente, papa San Gregorio ricorda questo ammirabile esempio d'obbedienza: cioè, che, essendo caduto il giovane monaco Placido in un lago e già venendo trascinato dall'impeto della corrente, Mauro, all'ordine del santo Padre, accorse subito, e, camminando sulle acque, afferrò il compagno per i capelli e lo trasse a riva sano e salvo. Inviato poi in Gallia dallo stesso San Benedetto, vi promulgò la «Santa Regola benedettina» come la chiamano i Concili; ivi fondò anche il celebre monastero di Glanfeuil, che resse per quarant'anni, e vi professò meravigliosamente la disciplina monastica. Mediante la sua dottrina, tutta satura di perfezione evangelica, e colle sue opere, ossia con le migliaia di abbazie che copersero per dodici secoli il suolo francese, Egli rese il più grandioso omaggio alla divinità di Nostro Signore Gesù Cristo. Infine, illustre per santità e numerosi miracoli, migrò in cielo all'età di più che settant'anni, nell'anno della salute 565.
Hans Memling, San Cristoforo (al centro) con San Mauro di Glanfeuil (a sinistra) e Sant'Egidio (a destra),
pannello centrale del Trittico di Willem Moreel, Groeningemuseum, Bruges, Belgio, 1484.
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INTROITUS
Ps
91:13-14. Justus
ut palma florébit: sicut cedrus Líbani multiplicábitur: plantátus in domo
Dómini: in átriis domus Dei nostri. Ps
91:2. Bonum est confitéri Dómino: et psállere nómini tuo, Altíssime. ℣.
Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et
nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Justus ut palma florébit:
sicut cedrus Líbani multiplicábitur: plantátus in domo Dómini: in átriis domus
Dei nostri.
Ps
91:13-14. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come un cedro del Libano: trapiantato
nella casa del Signore fiorirà negli atrii del tempio. Ps 91:2. È bene cantare
la gloria al Signore: e lodare, Altissimo, il tuo Nome. ℣. Gloria al Padre e al
Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come un cedro
del Libano: trapiantato nella casa del Signore fiorirà negli atrii del tempio.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, qui nos
beáti Pauli Confessóris tui ánnua solemnitáte laetíficas: concéde propítius;
ut, cujus natalítia cólimus, étiam actiónes imitémur. Per Dominum nostrum Jesum
Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Dio, che ci rallegri con l'annua festività del beato Paolo confessore tuo, fa'
che per la tua misericordia imitiamo le azioni di colui, del quale celebriamo
l'anniversario. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive
e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Si
fa la commemorazione di San Mauro, Abate.
Orémus.
Intercéssio nos,
quaesumus, Dómine, beáti Mauri Abbátis comméndet: ut, quod nostris méritis non
valémus, ejus patrocínio assequámur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium
tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia
saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Fa',
o Signore, che l'intercessione del beato Mauro abate ci ottenga di raggiungere con
il suo patrocinio ciò che non possiamo avere coi nostri meriti. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con
lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Epístolae Beáti
Pauli Apóstoli ad Philippénses.
Philipp
3:7-12.
Fratres: Quae mihi
fuérunt lucra, haec arbitrátus sum propter Christum detriménta. Verúmtamen
exístimo ómnia detriméntum esse propter eminéntem sciéntiam Jesu Christi,
Dómini mei: propter quem ómnia detriméntum feci et árbitror ut stércora, ut
Christum lucrifáciam et invéniar in illo, non habens meam justítiam, quae ex
lege est, sed illam, quae ex fide est Christi Jesu: quae ex Deo est justítia in
fide, ad cognoscéndum illum, et virtútem resurrectiónis ejus, et societátem
passiónum illíus: configurátus morti ejus: si quo modo occúrram ad
resurrectiónem, quae est ex mórtuis: non quod jam accéperim aut jam perféctus
sim: sequor autem, si quo modo comprehéndam, in quo et comprehénsus sum a
Christo Jesu.
Lettura
dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo ai Filippesi.
Philipp
3:7-12.
Fratelli,
ciò che per me era guadagno lo reputai perdita, per amore di Cristo. Anzi,
stimo come perdita ogni cosa di fronte alla sublime cognizione di Gesù Cristo
mio Signore. Per amore di lui ho rinunziato a tutte le cose e le stimo
spazzatura, allo scopo di guadagnare Cristo, e ritrovarmi in lui non con la mia
giustizia che viene dalla legge, ma con quella che viene dalla fede di Cristo
Gesù: quella giustizia che viene da Dio mediante la fede, affin di conoscer
Cristo, e la virtù della sua risurrezione, e la partecipazione dei suoi
patimenti, divenendo a Lui conforme nella morte, per giungere, se mi riesce, alla risurrezione da morte. Non che abbia già ricevuto il premio, o che sia già
perfetto, ma continuo a correre per vedere di conquistarlo, perché anch'io sono
stato conquistato da Cristo Gesù.
GRADUALE
Ps
91:13; 91:14. Justus
ut palma florébit: sicut cedrus Líbani multiplicábitur in domo Dómini. Ps 91:3. ℣. Ad annuntiándum mane
misericórdiam tuam, et veritátem tuam per noctem.
Ps
91:13; 91:14. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come un cedro del Libano
nella casa del Signore. Ps 91:3. ℣. È bello, o Dio, celebrare la tua
misericordia al mattino, e la tua fedeltà nella notte.
ALLELUJA
Allelúja,
allelúja. Os 14:6. ℣. Justus
germinábit sicut lílium: et florébit in aetérnum ante Dóminum. Allelúja.
Alleluia,
alleluia. Os 14:6. ℣. Il giusto crescerà come il giglio, fiorirà in eterno
davanti al Signore. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum
Matthaeum.
Matt
11:25-30.
In illo témpore:
Respóndens Jesus, dixit: Confíteor tibi, Pater, Dómine coeli et terrae, quia
abscondísti haec a sapiéntibus et prudéntibus, et revelásti ea párvulis. Ita,
Pater: quóniam sic fuit plácitum ante te. Omnia mihi trádita sunt a Patre meo.
Et nemo novit Fílium nisi Pater: neque Patrem quis novit nisi Fílius, et cui
volúerit Fílius reveláre. Veníte ad me, omnes, qui laborátis et oneráti estis,
et ego refíciam vos. Tóllite jugum meum super vos, et díscite a me, quia mitis
sum et húmilis corde: et inveniétis réquiem animábus vestris. Jugum enim meum
suáve est et onus meum leve.
Seguito
✠ del santo Vangelo secondo
Matteo.
Matt
11:25-30.
In
quel tempo, Gesù prese a dire: Ti glorifico, Padre, Signore del cielo e della
terra, perché hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti, e le hai
rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché questo è stato il beneplacito davanti a
te. Ogni cosa mi è stata data dal Padre mio, e nessuno conosce il Figlio se non
il Padre, come nessuno conosce il Padre se non il Figlio, e colui al quale il
Figlio vorrà rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete affaticati ed
oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo, e imparate da
me che sono mite ed umile di cuore; e troverete riposo per le vostre anime,
perché il mio giogo è soave, e il mio peso è leggero.
Omelia
di Sant'Agostino, Vescovo.
Sermone
10 sulle Parole del Signore.
Venite a me, voi tutti
che siete affaticati (Matt 11:18). E
perché difatti siamo tutti affaticati se non perché siamo uomini mortali,
fragili, infermi, che portiamo vasi di terra, causa mutua per noi di mille
ansietà? Ma, se i vasi di carne ci tengono allo stretto, dilatiamo in noi gli
spazi della carità. Perché dunque dice: Venite a me, voi tutti che siete
affaticati, se non perché non ci affatichiamo più? Infine ecco subito la sua
promessa; avendo chiamato gli affaticati, essi domanderanno forse per qual
mercede li ha chiamati. Ed io, dice, vi ristorerò (Ivi). Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, non a
fabbricare il mondo, non a creare tutto il visibile e l'invisibile, non a fare
dei miracoli in questo mondo, né a risuscitare i morti, ma: ad essere dolci e
umili di cuore (Matt 11:29).
Vuoi essere
grande? Comincia ad essere piccolo. Pensi di fabbricare un edificio assai
elevato? Pensa prima al fondamento dell'umiltà. Più uno vuole innalzare un
edificio, più questo edificio sarà importante, e più profonde ne scava le
fondamenta. E la fabbrica che si costruisce, poi si solleva in alto; ma chi ne
scava le fondamenta si abbassa. L'edificio dunque prima di essere innalzato è
basso nel suolo, e non se ne innalza la vetta se non dopo questo abbassamento.
Qual è l'altezza
dell'edificio che intraprendiamo a costruire? Fin dove giungerà la cima di
questo edificio? Lo dico subito, fino al cospetto di Dio. Vedete quanto è alto,
quanto sublime è vedere Dio. Chi lo desidera, comprende quel che dico e quel
che ascolta. Ci si promette la visione di Dio, del vero Dio, del sommo Dio.
Infatti questo è il vero bene, vedere colui che ci vede. Infatti quelli che
adorano i falsi dèi, li vedono facilmente; ma vedono degli dèi che hanno occhi
e non vedono. A noi invece si promette la visione del Dio che vive e vede.
OFFERTORIUM
Ps
20:2-3. In
virtúte tua, Dómine, laetábitur justus, et super salutáre tuum exsultábit
veheménter: desidérium ánimae ejus tribuísti ei.
Ps
20:2-3. O Signore, il giusto si allieterà della tua potenza, e del tuo soccorso
quanto esulterà! Tu hai saziato il desiderio del suo cuore.
SECRETA
Laudis tibi,
Dómine, hóstias immolámus in tuórum commemoratióne Sanctórum: quibus nos et
praeséntibus éxui malis confídimus et futúris. Per Dominum nostrum Jesum
Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Ti
offriamo, o Signore, un sacrificio di lode in memoria dei tuoi santi, e per
esso speriamo di essere liberati dai mali presenti e futuri. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con
lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si
fa la commemorazione di San Mauro, Abate.
Sacris altáribus,
Dómine, hóstias superpósitas sanctus Maurus Abbas, quaesumus, in salútem nobis
proveníre depóscat. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum
vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum.
Amen.
Per
intercessione del santo abate Mauro, o Signore, queste offerte deposte
sull'altare giovino alla nostra salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRAEFATIO
COMMUNIS
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione
dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et
terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini.
Hosánna in excélsis.
È
veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere
grazie sempre e dovunque a Te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le
Dominazioni Ti adorano, le Potenze Ti venerano con tremore. A Te inneggiano i
Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro
canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di
lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che
viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNIO
Ps
63:11. Laetábitur
justus in Dómino, et sperábit in eo: et laudabúntur omnes recti corde.
Ps
63:11. Il giusto gioirà nel Signore, in Lui si rifugerà; e ne meneranno vanto
tutti gli animi retti.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Refécti cibo
potúque coelésti, Deus noster, te súpplices exorámus: ut, in cujus haec
commemoratióne percépimus, ejus muniámur et précibus. Per Dominum nostrum Jesum
Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Ristorati
dal cibo e dalla bevanda celeste, ti supplichiamo, o Signore Dio nostro, affinché
sia nostra difesa la preghiera del santo nella cui festa abbiamo partecipato a
questi doni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
Si
fa la commemorazione di San Mauro, Abate.
Orémus.
Prótegat nos,
Dómine, cum tui perceptióne sacraménti beátus Maurus Abbas, pro nobis
intercedéndo: ut et conversatiónis ejus experiámur insígnia, et intercessiónis
percipiámus suffrágia. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Ci
protegga, o Signore, insieme al tuo sacramento che abbiamo ricevuto
l'intercessione del beato Mauro abate, affinché della sua vita seguiamo gli
esempi e della sua protezione sentiamo gli effetti. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.