Paramenti bianchi.
Ildefonso,
che è anche detto Alfonso, di nazionalità spagnola, nato a Toledo verso il 607
da nobilissimi genitori Stefano e Lucia, e allevato con ogni cura, fu istruito
nelle discipline liberali. Prima ebbe come precettore suo zio Sant'Eugenio, arcivescovo
di Toledo, dal quale per il mirabile ingegno fu inviato a Siviglia da Sant'Isidoro,
che era allora ricco di mirabile erudizione. Trattenutosi presso Sant'Isidoro
per dodici anni, dopo esser stato formato infine da buona rettitudine e da sana
dottrina, ritornò a Toledo da Sant'Eugenio.
Doménikos Theotokopoulos detto El Greco, Sant'Ildefonso,
Ospedale di Nostra Signora della Carità,
Illescas, Spagna, 1603-1605.
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I
monaci, non molto tempo dopo, fecero eleggere Ildefonso al posto dell'Abate
deceduto: dato che scorgevano in lui, oltre alle restanti virtù, l'equità, la
buona disposizione dei costumi, la prudenza, la rara santità. E così tanto
splendore, tanta luce della vera pietà - cosa che lo stesso Ildefonso temeva -,
non poté celarsi. Morto dunque Sant'Eugenio, nel 657 fu creato Arcivescovo di
Toledo per decreto del Clero, del Senato e di tutto il popolo.
Senza
dubbio, nel suo ministero episcopale, quanto Ildefonso sia avanzato con la
parola, quali miracoli abbia compiuto, come sia stato benemerito per le molte
iscrizioni sulla Vergine Madre, non facilmente qualcuno è stato in grado di spiegarlo.
Edificò un cenobio di vergini nella casa di campagna di Deilfenso, e lo colmò di
grandi doni. Confutò dottissimamente, per la precisione, gli eretici, che in
Spagna propagavano l'eresia elvidiana che negava la verginità perpetua della
Beata Vergine Maria Madre di Dio, e li scacciò dalla Spagna; espose tale disputa nel libro, che scrisse sulla perpetua verginità di Maria Santissima,
cioè il De virginitate Sanctae Mariae
contra tres infideles (Sulla verginità
di Santa Maria contro tre infedeli) in cui i tre infedeli sono Gioviniano,
Elvidio e un ebreo anonimo, confermando tale cosa un miracolo. Quando infatti
Ildefonso si recò in chiesa di notte per le preghiere mattutine nella festa dell'Aspettazione
della Beata Vergine Maria (18 dicembre 665), i suoi confratelli sull'uscio
della Chiesa, spaventati da un fulgore davvero repentino, indietreggiarono. Egli
invece intrepido, avvicinandosi all'altare, vide la stessa Vergine, e la
venerò: ricevette dalla stessa una pianeta candidissima, della quale si serviva
nel Santo Sacrificio della Santa Messa.
Bartolomé Esteban Pérez Murillo, Sant'Ildefonso riceve la pianeta
dalla Beata Vergine Maria, Museo del Prado, Madrid, Spagna, 1658-1660.
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Scrisse
nel linguaggio comune più chiaro molte cose, delle quali egli, impedito dalle
varie faccende che gli recavano cruccio, lasciò in eredità alcune inziate,
altre incompiute. Sant'Ildefonso morì infine felicemente e santamente, a Toledo il 23
gennaio nell'anno del Signore 667 circa, sotto il regno di Recesvinto in Spagna,
dopo aver seduto sul trono episcopale per nove anni e due mesi, e fu sepolto
nella Basilica di Santa Leocadia. Il suo corpo fu poi traslato nella città di
Zamora durante la generale occupazione delle Spagne da parte dei Saraceni, e riposando
onorificamente nella Chiesa di San Pietro, è venerato con grande pietà di tutto
il popolo.
Sebbene
Sant'Ildefonso non sia stato dichiarato Dottore della Chiesa, per la sua festa è
assegnata tuttavia la Santa Messa riservata a costoro.
La Chiesa loda il Signore per aver conferito ai Santi Dottori la sapienza, l'intelligenza e la santità con cui spandere dovunque il lume della dottrina evangelica.
Andrés de Islas, Imposizione della pianeta a Sant'Ildefonso, 1774. |
La Chiesa loda il Signore per aver conferito ai Santi Dottori la sapienza, l'intelligenza e la santità con cui spandere dovunque il lume della dottrina evangelica.
INTROITUS
Eccli
15:5. In médio
Ecclésiae apéruit os ejus: et implévit eum Dóminus spíritu sapiéntiae et
intelléctus: stolam glóriae índuit eum. Ps
91:2. Bonum est confitéri Dómino: et psállere nómini tuo, Altíssime. ℣.
Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞.
Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. In
médio Ecclésiae apéruit os ejus: et implévit eum Dóminus spíritu sapiéntiae et
intelléctus: stolam glóriae índuit
eum.
Eccli
15:5. Dio gli aprì la bocca in mezzo all'assemblea, lo riempì dello spirito di
sapienza e d'intelligenza; lo coprì col manto della gloria. Ps 91:2. È bene
cantare la gloria al Signore: e lodare, Altissimo, il tuo Nome. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito
Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen. Dio gli aprì la bocca in mezzo all'assemblea, lo
riempì dello spirito di sapienza e d'intelligenza; lo coprì col manto della
gloria.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus,
qui per gloriosíssimam Fílii tui Matrem beátum Ildefónsum Confessórem tuum
atque Pontíficem, misso de thesáuris coeléstibus múnere, decorásti: concéde
propítius; ut, per ejus preces et mérita, múnera capiámus aetérna. Per eundem Dominum nostrum Jesum
Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo
O
Dio, che per il tramite della gloriosissima Madre del tuo Figlio hai decorato
il beato Ildefonso tuo Confessore e Pontefice con un dono prelevato dai tesori
del cielo: concedici, propizio, che per le sue preghiere e i suoi meriti,
otteniamo i doni eterni. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli. Amen.
I
Dottori della Chiesa hanno messo in pratica i consigli che San Paolo dava a San
Timoteo. Predicarono in ogni maniera la dottrina di Gesù Cristo, reagendo
contro quella curiosità morbosa che rende certe anime avide ad intendere teorie
nuove ed erronee in fatto di religione. Avendo combattuta la buona battaglia,
come l'Apostolo, per il Vangelo e conservato intatto il deposito sacro della
dottrina cristiana, ricevono in cielo la corona destinata a compensarli della
loro santità apostolica.
LECTIO
Léctio Epístolae
Beáti Pauli Apóstoli ad Timótheum.
2Tim
4:1-8.
Caríssime:
Testíficor coram Deo, et Jesu Christo, qui judicatúrus est vivos et mórtuos,
per advéntum ipsíus et regnum ejus: praedica verbum, insta opportúne,
importúne: árgue, óbsecra, íncrepa in omni patiéntia, et doctrína. Erit enim
tempus, cum sanam doctrínam non sustinébunt, sed ad sua desidéria coacervábunt
sibi magístros, pruriéntes áuribus, et a veritáte quidem audítum avértent, ad
fábulas autem converténtur. Tu vero vígila, in ómnibus labóra, opus fac
Evangelístae, ministérium tuum ímple. Sóbrius esto. Ego enim jam delíbor, et
tempus resolutiónis meae instat. Bonum certámen certávi, cursum consummávi,
fidem servávi. In réliquo repósita est mihi coróna justítiae, quam reddet mihi
Dóminus in illa die, justus judex: non solum autem mihi, sed et iis, qui
díligunt advéntum ejus.
Lettura
dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo a Timoteo.
2Tim
4:1-8.
Carissimo:
Ti scongiuro davanti a Dio e a Gesù Cristo, che ha da venire a giudicare i vivi
ed i morti, per la sua venuta e per il suo regno: predica la Parola, insisti a
tempo opportuno e fuori tempo. Riprendi, esorta, sgrida con paziente
insegnamento; perché verrà tempo in cui la gente non potrà sopportare la sana
dottrina, ma per assecondare la propria passione e per prurito di novità, si
creerà una folla di maestri, e per non ascoltare la verità andrà dietro a
favole. Ma tu veglia sopra tutte le cose, sopporta le afflizioni, compi
l'ufficio di predicare il Vangelo, adempi il tuo ministero e sii temperante. In
quanto a me il mio sangue sta per essere versato come una libazione e il tempo
del mio scioglimento dal corpo è vicino. Ho combattuto la buona battaglia, ho
conservato la fede. Non mi resta che ricevere la corona di giustizia, che mi
darà in quel giorno il Signore, giusto giudice; e non solo a me, ma anche a
quelli che desiderano la sua venuta.
GRADUALE
Ps
36:30-31. Os
justi meditábitur sapiéntiam, et lingua ejus loquétur judícium. ℣.
Lex Dei ejus in corde ipsíus: et non supplantabúntur gressus ejus.
Ps
36:30-31. La bocca del giusto esprime sapienza e la sua lingua parla secondo
giustizia. ℣. Ha nel cuore la legge del
suo Dio e i suoi passi non sono esitanti.
ALLELUJA
Allelúja,
allelúja. Eccli 45:9. ℣. Amávit eum Dóminus, et ornávit eum: stolam
glóriae índuit eum. Allelúja.
Alleluia,
alleluia. Eccli 45:9. ℣. Il Signore lo ha amato e lo ha colmato
d'onore: lo ha rivestito di una veste di gloria. Alleluia.
Dopo
Settuagesima, omessi l'Alleluja e il suo Versetto, si dice:
TRACTUS
Ps
111:1-3. Beátus
vir, qui timet Dóminum: in mandátis ejus cupit nimis. ℣. Potens in terra erit semen ejus:
generátio rectórum benedicétur. ℣.
Glória et divítiae in domo ejus: et justítia ejus manet in saeculum saeculi.
Ps
111:1-3. Beato l'uomo che teme il Signore: molto si compiace nei suoi
comandamenti. ℣. Potente sulla terra sarà la sua stirpe: sarà benedetta la discendenza dei giusti. ℣.
Nella sua casa gloria e ricchezza: la sua giustizia rimane nei secoli dei secoli.
I
Dottori sono il sale che deve preservare le anime dalla corruzione: sono la
luce che illumina gli uomini immersi nelle tenebre dell'errore e del peccato.
Predicando con la loro dottrina e il loro esempio, glorificano Dio, il quale
solo dà la grazia di compiere bene il proprio dovere. E siccome l'osservanza
delle minime prescrizioni della legge riceve la sua ricompensa, essi sono
grandi nel regno dei cieli.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠
sancti Evangélii
secúndum Matthaeum.
Matt
5:13-19.
In illo témpore:
Dixit Jesus discípulis suis: Vos estis sal terrae. Quod si sal evanúerit, in
quo saliétur? Ad níhilum valet ultra, nisi ut mittátur foras, et conculcétur ab
homínibus. Vos estis lux mundi. Non potest cívitas abscóndi supra montem
pósita. Neque accéndunt lucérnam, et ponunt eam sub módio, sed super
candelábrum, ut lúceat ómnibus qui in domo sunt. Sic lúceat lux vestra coram
homínibus, ut vídeant ópera vestra bona, et gloríficent Patrem vestrum, qui in
coelis est. Nolíte putáre, quóniam veni sólvere legem aut prophétas: non veni
sólvere, sed adimplére. Amen, quippe dico vobis, donec tránseat coelum et
terra, iota unum aut unus apex non praeteríbit a lege, donec ómnia fiant. Qui
ergo solverit unum de mandátis istis mínimis, et docúerit sic hómines, mínimus
vocábitur in regno coelórum: qui autem fécerit et docúerit, hic magnus
vocábitur in regno coelórum.
Seguito
✠ del
santo Vangelo secondo Matteo.
Matt
5:13-19.
In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Voi siete il sale della terra. E se
il sale perde la sua virtù, come lo si riattiverà? Non è più buono se non ad
essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo. Non
può rimanere nascosta una città posta sopra un monte. Né si accende la lucerna
per riporla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a quanti
sono in casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché
vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.
Non crediate che io sia venuto ad abrogare la Legge o i Profeti, ma a
completare. In verità vi dico che finché non passi il cielo e la terra non
passerà un solo iota o un apice solo della Legge, che tutto non sia compiuto.
Chi pertanto violerà uno dei minimi di questi comandamenti e insegnerà così
agli uomini, sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato
ed insegnato, sarà tenuto grande nel regno dei cieli.
Omelia
di Sant'Agostino, Vescovo.
Libro
1 sul Sermone del Signore sul monte, cap. 6, tom. 4.
Il Signore ci
mostra doversi giudicare insensati coloro che, cercando l'abbondanza dei beni
temporali o temendo d'esserne privati, perdono gli eterni, che gli uomini non
possono né dare né togliere. Ora se il sale diventa insipido, con che si
salerà? (Matt 5:13). Cioè, se voi, che dovete in certo modo condire i
popoli, per timore delle persecuzioni temporali, perderete il regno dei cieli:
quali saranno gli uomini che potranno ritrarvi dall'errore, dal momento che Dio
ha scelto voi per togliere gli altri dall'errore?
Dunque il sale
insipido non serve più a nulla se non ad essere gettato via pestato dagli
uomini (Matt 5:13). Pertanto non è calpestato dagli uomini chi soffre
persecuzione, ma chi istupidisce per timore della persecuzione. Poiché non può
essere calpestato se non uno inferiore; ma non è inferiore chi, sebbene patisca
molto sulla terra nel corpo, tuttavia col cuore abita in cielo.
Voi siete la luce
del mondo (Matt 5:14). Come più sopra ha detto il sale della terra (Matt 5:13), così ora dice la luce del mondo. Ora per questa terra, di cui si parla
più sopra, non si deve intendere quella che calpestiamo coi nostri piedi
corporei; bensì gli uomini che abitano sulla terra, o anche i peccatori, a
rialzare i quali col condimento della sapienza e a distruggere le loro perverse
inclinazioni, il Signore inviò nel mondo il sale apostolico. E qui mondo si
deve intendere non il cielo e la terra, ma gli uomini che sono nel mondo o
amano il mondo, e che gli Apostoli hanno la missione d'illuminare. Non può
rimaner nascosta una città situata su un monte (Matt 5:14): cioè, fondata
sopra un'insigne e grande giustizia, significata anche nello stesso monte, su
cui il Signore si trova a parlare.
OFFERTORIUM
Ps
91:13. Justus ut
palma florébit: sicut cedrus, quae in Líbano est, multiplicábitur.
Ps
91:13. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come un cedro del Libano.
SECRETA
Sancti Ildefónsi
Confessóris tui atque Pontíficis, quaesumus, Dómine, ánnua solémnitas pietáti
tuae nos reddat accéptos: ut, per haec piae placatiónis offícia, et illum beáta
retribútio comitétur, et nobis grátiae tuae dona concíliet. Per Dominum nostrum
Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus
Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
L'annua
solennità del beato Ildefonso Confessore e Pontefice tuo, ci renda, o Signore,
a te accetti, affinché, mediante questo pio rito di espiazione, la stessa
solennità al Santo torni di gloria e a noi concilii la tua grazia. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRAEFATIO
COMMUNIS
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione
dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et
terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini.
Hosánna in excélsis.
È
veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere
grazie sempre e dovunque a Te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le
Dominazioni Ti adorano, le Potenze Ti venerano con tremore. A Te inneggiano i
Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro
canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di
lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che
viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNIO
Luc
12:42. Fidélis
servus et prudens, quem constítuit dóminus super famíliam suam: ut det illis in
témpore trítici mensúram.
Luc
12:42. Fedele e saggio è il servitore che il Signore ha preposto alla sua casa:
perché al tempo conveniente dia il cibo che spetta a ciascuno.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Deus, fidélium
remunerátor animárum: praesta; ut beáti Ildefónsi Confessóris tui atque Pontíficis,
cujus venerándam celebrámus festivitátem, précibus indulgéntiam consequámur.
Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Dio, rimuneratore delle anime fedeli, concedi che otteniamo il perdono per le
preghiere del beato Ildefonso Confessore e Pontefice tuo, di cui celebriamo la
festa veneranda. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e
vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.