Paramenti bianchi.
Dell'antico
ufficio della Santa Chiesa Romana che celebrava, in questo giorno ottavo della
solennità dell'Epifania, il Battesimo di
Nostro Signore Gesù Cristo nel Giordano, e la seconda gloriosa
manifestazione della sua divinità data dal Padre celeste, si sono conservati
solo l'Oratio, l'Evangelium, la Secreta e il Postcommunio. Il resto della Santa
Messa è preso da quella dell'Epifania, cosicché non si perda di vista il
Bambino divino di Betlemme. Il mondo intero attendeva il Messia promesso e ora
che «è venuto questo Signore sovrano che tiene nella sua mano il regno e il
potere ed il comando su tutti i cuori» (Introitus) e che ha la missione di
riscattare il genere umano dal potere di Satana, è tempo che compaia San Giovanni
Battista, quest'uomo «inviato da Dio» (Prologo del santo Vangelo di Giovanni,
ultimo Vangelo della Santa Messa), e che egli additi Nostro Signore Gesù Cristo
ad Israele (Evangelium). La santità del Precursore è riconosciuta da tutti i
Giudei e i Pagani che vengono in folla (Epistola) a ricevere da Lui il
battesimo di penitenza. Egli ha sopra di loro tutta l'autorità per compiere la
sua missione, che consiste nel presentare ufficialmente, lo Sposo alla Sposa,
Cristo alle anime.
L'Evangelium
ci dice che San Giovanni Battista vide lo Spirito Santo posarsi sopra Nostro
Signore Gesù Cristo appena Egli riemerse dalle acque del Giordano, e rese
allora «testimonianza che quegli era il Figlio di Dio», che «era apparso sulla
terra rivestito della nostra carne» (Oratio).
Nostro
Signore Gesù Cristo è, in tale circostanza, che istituì il Sacramento del
Battesimo, allorché Egli, vero Uomo e vero Dio, infuse nell'acqua il potere di
santificare. È il Santo Battesimo infatti «che deve sottomettere a Gesù tutte
le Nazioni» (Offertorium). In questa festa la Santa Chiesa ci invita a
riflettere sulla nostra rigenerazione nelle acque lustrali.
Sermone
di San Gregorio Nazianzeno.
Discorso
sui santi Lumi.
Non posso
contenere gli slanci della gioia, ma ho il cuore sussultante e commosso: e
dimentico della mia propria piccolezza, brucio dalla voglia di compiere
l'ufficio, o meglio il ministero del grande Giovanni; e sebbene io non sia il
precursore, pure io vengo dall'eremo. Cristo riceve dunque il sacramento
dell'illuminazione, o piuttosto egli illumina noi col suo fulgore: Cristo è
battezzato, discendiamo anche noi con lui per ascendere egualmente con lui.
Giovanni battezza,
e Gesù viene a lui, santificando certo anche lui che lo battezza, ma soprattutto
per seppellire nelle acque il vecchio Adamo, e innanzi tutto, perché con ciò
venissero santificate le acque del Giordano: affinché com'egli era spirito e
carne, così anche quelli che sarebbero stati in spirito battezzati, venissero
santificati per la virtù dello spirito e per l'elemento dell'acqua. Il Battista
si rifiuta, Gesù insiste. Io, dice, devo essere battezzato da te (Matt 3:14). La lucerna lo dice al Sole,
e la voce parla al Verbo.
Gesù esce
dall'acqua, traendo seco in certo qual modo e sollevando il mondo sommerso: e
vide non già dividersi, ma aprirsi il cielo, che altra volta il primo Adamo
aveva chiuso dietro di sé, per sé e per noi; così, come era stato chiuso il
paradiso terrestre e interdettone l'ingresso con una spada di fuoco. Lo Spirito
Santo rende testimonianza: le somiglianze sono in perfetta armonia. La
testimonianza viene dal cielo: perché dal cielo è disceso colui, cui (lo
Spirito) rende testimonianza.
Pietro di Cristoforo Vannucci detto il Perugino e aiutanti, Battesimo di Cristo, Cappella Sistina, Città del Vaticano, 1482 circa. |
INTROITUS
Malach
3:1; 1Par 29:12.
Ecce, advénit dominátor Dóminus: et regnum in manu ejus et potéstas et
impérium. Ps 71:1. Deus, judícium
tuum Regi da: et justítiam tuam Fílio Regis. ℣. Glória Patri, et Fílio, et
Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula
saeculórum. Amen. Ecce, advénit dominátor Dóminus: et regnum in manu ejus et
potéstas et impérium.
Malach
3:1; 1Par 29:12. Ecco, giunge il sovrano Signore: e ha nelle sue mani il regno,
la potestà e l'impero. Ps 71:1. O Dio, concedi al re il tuo giudizio, e la tua
giustizia al figlio del re. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito
Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, giunge il sovrano Signore: e ha nelle sue mani il regno, la potestà e
l'impero.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, cujus
Unigénitus in substántia nostrae carnis appáruit: praesta, quaesumus; ut per
eum, quem símilem nobis foris agnóvimus, intus reformári mereámur: Qui tecum
vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum.
Amen.
Preghiamo.
O
Dio, il cui Unigenito è apparso nella realtà della nostra umanità, fa' che
siamo interiormente rinnovati per mezzo di Colui che esteriormente abbiamo
conosciuto simile a noi: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Queste
parole del profeta Isaia si riferiscono alla Gerusalemme celeste, perché da
questo giorno dell'Epifania comincia il movimento delle Nazioni verso la Santa
Chiesa, la vera Gerusalemme.
LECTIO
Léctio Isaíae
Prophétae.
Is
60:1-6.
Surge, illumináre,
Jerúsalem: quia venit lumen tuum, et glória Dómini super te orta est. Quia
ecce, ténebrae opérient terram et caligo pópulos: super te autem oriétur
Dóminus, et glória ejus in te vidébitur. Et ambulábunt gentes in lúmine tuo, et
reges in splendóre ortus tui. Leva in circúitu óculos tuos, et vide: omnes isti
congregáti sunt, venérunt tibi: fílii tui de longe vénient, et fíliae tuae de
látere surgent. Tunc vidébis et áfflues, mirábitur et dilatábitur cor tuum,
quando convérsa fúerit ad te multitúdo maris, fortitúdo géntium vénerit tibi.
Inundátio camelórum opériet te, dromedárii Mádian et Epha: omnes de Saba
vénient, aurum et thus deferéntes, et laudem Dómino annuntiántes.
Lettura
del Profeta Isaia.
Is
60:1-6.
Sorgi,
o Gerusalemme, sii raggiante: poiché la tua luce è venuta, e la gloria del
Signore è spuntata sopra di te. Mentre le tenebre si estendono sulla terra e le
ombre sui popoli: ecco che su di te spunta l'aurora del Signore e in te si
manifesta la sua gloria. Alla tua luce cammineranno le genti, e i re alla luce
della tua aurora. Leva gli occhi e guarda intorno a te: tutti costoro si sono
riuniti per venire a te: da lontano verranno i tuoi figli, e le tue figlie
sorgeranno da ogni lato. Quando vedrai ciò sarai raggiante, il tuo cuore si dilaterà
e si commuoverà: perché verso di te affluiranno i tesori del mare e a te
verranno i beni dei popoli. Sarai inondata da una moltitudine di cammelli, dai
dromedari di Madian e di Efa: verranno tutti i Sabei portando oro e incenso, e
celebreranno le lodi del Signore.
GRADUALE
Is
60:6; 60:1.
Omnes de Saba vénient, aurum et thus deferéntes, et laudem Dómino annuntiántes.
℣. Surge et illumináre, Jerúsalem: quia glória Dómini super te orta est.
Is
60:6; 60:1. Verranno tutti i Sabei portando oro e incenso, e celebreranno le
lodi del Signore. ℣. Sorgi, o Gerusalemme, e sii raggiante: poiché la gloria
del Signore è spuntata sopra di te.
ALLELUJA
Allelúja,
allelúja. Matt 2:2. ℣. Vídimus
stellam ejus in Oriénte, et vénimus cum munéribus adoráre Dóminum. Allelúja.
Alleluia,
alleluia. Matt 2:2. ℣. Abbiamo visto la sua stella in Oriente, e siamo venuti
con doni per adorare il Signore. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum
Joánnem.
Joann
1:29-34.
In illo témpore:
Vidit Joánnes Jesum veniéntem ad se, et ait: Ecce Agnus Dei, ecce, qui tollit
peccátum mundi. Hic est, de quo dixi: Post me venit vir, qui ante me factus
est: quia prior me erat. Et ego nesciébam eum, sed ut manifestétur in Israël,
proptérea veni ego in aqua baptízans. Et testimónium perhíbuit Joánnes, dicens:
Quia vidi Spíritum descendéntem quasi colúmbam de coelo, et mansit super eum.
Et ego nesciébam eum: sed qui misit me baptizáre in aqua, ille mihi dixit:
Super quem víderis Spíritum descendéntem, et manéntem super eum, hic est, qui
baptízat in Spíritu Sancto. Et ego vidi: et testimónium perhíbui, quia hic est
Fílius Dei.
Seguito
✠ del santo Vangelo secondo
Giovanni.
Joann
1:29-34.
In
quel tempo, Giovanni vide venire Gesù verso di lui e disse: Ecco l'Agnello di
Dio, che toglie il peccato del mondo. Questi è colui di cui ho detto: Dopo di
me viene un uomo che mi ha preceduto perché era prima di me. Ed io non lo
conoscevo; ma son venuto a battezzare in acqua proprio perché egli fosse
manifestato a Israele. E Giovanni testimoniò dicendo: Ho contemplato lo Spirito
discendere come colomba dal cielo e fermarsi su di Lui. Ed io non lo conoscevo;
ma Colui il quale mi ha inviato a battezzare in acqua mi ha detto: Chi battezza
in Spirito Santo è Colui sul quale vedrai scendere e fermarsi lo Spirito. Ed io
ho visto e ho attestato che è Lui il Figlio di Dio.
Omelia
di Sant'Agostino, Vescovo.
Trattato
6 su Giovanni, prima della metà.
Prima che il
Signore andasse nel Giordano a ricevere il battesimo da Giovanni, questi lo
conosceva, come lo indica con quelle parole: Tu vieni da me per essere
battezzato? Son io che devo essere battezzato da te (Matt 3:14). Ecco dunque ch'egli conosceva il Signore, conosceva il
Figlio di Dio. Come proviamo ch'egli sapeva già che Gesù battezzerebbe nello
Spirito Santo? Prima che questi arrivasse al fiume, mentre molti correvano da
Giovanni per essere battezzati, disse loro: Quanto a me, io vi battezzo con
acqua; ma colui che viene dopo di me è più grande di me, cui non son degno di
sciogliere il legaccio dei calzari: egli vi battezzerà nello Spirito Santo e
nel fuoco (Luc 3:16). Egli sapeva già
anche questo.
Che apprese egli
dunque per mezzo della colomba, perché non sia poi tacciato di menzogna - il
che ci guardi Dio dal pensare - se non che ci sarebbe stata in Cristo una certa
quale proprietà per la quale la santità del battesimo, sebbene amministrato da
molti ministri sia giusti che ingiusti, non sarebbe attribuita se non a colui
sul quale discese la colomba, e del quale è detto: Questi è che battezza nello Spirito Santo (Joann 1:33)? Battezzi pure
Pietro, è lui che battezza; battezzi Paolo, è lui che battezza; battezzi Giuda,
è lui che battezza. Infatti se la santità del battesimo è in proporzione dei
meriti di coloro che battezzano, come c'è diversità di meriti, così ci sarà
pure diversità di battesimi: e ognuno crederà d'aver ricevuto un sacramento
migliore, quanto più il ministro sembrerà meritevole.
Gli stessi santi -
comprendetelo bene, o fratelli -, i buoni appartenenti alla colomba,
appartenenti alla sorte di questa beata Gerusalemme, gli stessi buoni che fanno
parte della Chiesa, dei quali l'Apostolo dice: Il Signore sa quelli che sono
suoi (2Tim 2:19), hanno ricevuto
grazie differenti, non tutti hanno gli stessi meriti. Gli uni sono più santi
degli altri, gli uni migliori degli altri. Come dunque, per esempio, se uno è
battezzato da un ministro giusto e santo, e l'altro da uno inferiore in merito
davanti a Dio, inferiore di grado, inferiore per continenza, inferiore per
santità di vita, come nondimeno ricevono tutti e due una medesima e pari e
uguale grazia, se non perché è lui che battezza?
Credo
OFFERTORIUM
Ps
71:10-11. Reges
Tharsis, et ínsulae múnera ófferent: reges Arabum et Saba dona addúcent: et
adorábunt eum omnes reges terrae, omnes gentes sérvient ei.
Ps
71:10-11. I re di Tharsis e le genti offriranno i doni: i re degli Arabi e di
Saba gli porteranno regali: e l'adoreranno tutti i re della terra: e tutte le
genti gli saranno soggette.
SECRETA
Hóstias tibi,
Dómine, pro nati Fílii tui apparitióne deférimus, supplíciter exorántes: ut,
sicut ipse nostrórum auctor est múnerum, ita sit ipse miséricors et suscéptor, Jesus
Christus, Dóminus noster: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.
Ti
presentiamo, o Signore, le nostre offerte in memoria della manifestazione del
tuo Figliuolo fatto uomo, supplicandoti umilmente che, come Egli è l'autore dei
nostri doni, così pure misericordiosamente li accolga, Gesù Cristo, nostro
Signore: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRAEFATIO
DE EPIPHANIA DOMINI
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubique grátias agere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia, cum Unigenitus tuus in substántia
nostrae mortalitátis appáruit, nova nos immortalitátis suae luce reparávit. Et
ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni
milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes:
Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra
glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini.
Hosánna in excélsis.
È
veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni
luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio:
Poiché quando il tuo Unigenito apparve nella nostra natura mortale, ci riparò
con la luce nuova della sua immortalità. E perciò con gli Angeli e gli
Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell'esercito
celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine: Santo, Santo,
Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua
gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del
Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNICANTES
DE EPIPHANIA DOMINI
Communicántes, et
diem sacratíssimum celebrántes, quo Unigenitus tuus, in tua tecum glória
coaetérnus, in veritáte carnis nostrae visibíliter corporális appáruit: sed et
memóriam venerántes, in primis gloriósae semper Vírginis Maríae, Genitrícis
ejúsdem Dei et Dómini nostri Jesu Christi: sed et beatórum Apostolórum ac
Mártyrum tuórum, Petri et Pauli, Andréae, Jacóbi, Joánnis, Thomae, Jacóbi,
Philíppi, Bartholomaei, Matthaei, Simónis et Thaddaei: Lini, Cleti, Cleméntis,
Xysti, Cornélii, Cypriáni, Lauréntii, Chrysógoni, Joánnis et Pauli, Cosmae et
Damiáni: et ómnium Sanctórum tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in
ómnibus protectiónis tuae muniámur auxílio. Per eúndem Christum, Dóminum
nostrum. Amen.
Uniti
in comunione celebriamo il giorno santissimo in cui il tuo Unigenito, a Te
coeterno nella tua gloria, apparve visibilmente uomo nella realtà della nostra
carne: di più veneriamo la memoria, anzitutto della gloriosa sempre Vergine
Maria, Madre del medesimo Dio e Signore nostro Gesù Cristo: e dei tuoi beati
Apostoli e Martiri, Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso,
Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente,
Sisto, Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e
Damiano, e di tutti i tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali
concedi che in ogni cosa siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. Per
il medesimo Cristo nostro Signore. Amen.
COMMUNIO
Matt
2:2. Vídimus
stellam ejus in Oriénte, et vénimus cum munéribus adoráre Dóminum.
Matt
2:2. Abbiamo visto la sua stella in Oriente, e siamo venuti con doni ad adorare
il Signore.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Coelésti lúmine,
quaesumus, Dómine, semper et ubíque nos praeveni: ut mystérium, cujus nos
partícipes esse voluísti, et puro cernámus intúitu, et digno percipiámus
affectu. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et
regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Guidaci,
te ne preghiamo, sempre e dovunque con la tua luce, o Signore, affinché
contempliamo con sguardo puro il mistero di cui ci hai reso partecipi, e lo accogliamo
con degna devozione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.