domenica 13 gennaio 2019

Ottava dell'Epifania: Battesimo di Nostro Signore Gesù Cristo

Doppio maggiore.
Paramenti bianchi.

Dell'antico ufficio della Santa Chiesa Romana che celebrava, in questo giorno ottavo della solennità dell'Epifania, il Battesimo di Nostro Signore Gesù Cristo nel Giordano, e la seconda gloriosa manifestazione della sua divinità data dal Padre celeste, si sono conservati solo l'Oratio, l'Evangelium, la Secreta e il Postcommunio. Il resto della Santa Messa è preso da quella dell'Epifania, cosicché non si perda di vista il Bambino divino di Betlemme. Il mondo intero attendeva il Messia promesso e ora che «è venuto questo Signore sovrano che tiene nella sua mano il regno e il potere ed il comando su tutti i cuori» (Introitus) e che ha la missione di riscattare il genere umano dal potere di Satana, è tempo che compaia San Giovanni Battista, quest'uomo «inviato da Dio» (Prologo del santo Vangelo di Giovanni, ultimo Vangelo della Santa Messa), e che egli additi Nostro Signore Gesù Cristo ad Israele (Evangelium). La santità del Precursore è riconosciuta da tutti i Giudei e i Pagani che vengono in folla (Epistola) a ricevere da Lui il battesimo di penitenza. Egli ha sopra di loro tutta l'autorità per compiere la sua missione, che consiste nel presentare ufficialmente, lo Sposo alla Sposa, Cristo alle anime.
L'Evangelium ci dice che San Giovanni Battista vide lo Spirito Santo posarsi sopra Nostro Signore Gesù Cristo appena Egli riemerse dalle acque del Giordano, e rese allora «testimonianza che quegli era il Figlio di Dio», che «era apparso sulla terra rivestito della nostra carne» (Oratio).
Nostro Signore Gesù Cristo è, in tale circostanza, che istituì il Sacramento del Battesimo, allorché Egli, vero Uomo e vero Dio, infuse nell'acqua il potere di santificare. È il Santo Battesimo infatti «che deve sottomettere a Gesù tutte le Nazioni» (Offertorium). In questa festa la Santa Chiesa ci invita a riflettere sulla nostra rigenerazione nelle acque lustrali.

Sermone di San Gregorio Nazianzeno.
Discorso sui santi Lumi.
Non posso contenere gli slanci della gioia, ma ho il cuore sussultante e commosso: e dimentico della mia propria piccolezza, brucio dalla voglia di compiere l'ufficio, o meglio il ministero del grande Giovanni; e sebbene io non sia il precursore, pure io vengo dall'eremo. Cristo riceve dunque il sacramento dell'illuminazione, o piuttosto egli illumina noi col suo fulgore: Cristo è battezzato, discendiamo anche noi con lui per ascendere egualmente con lui.
Giovanni battezza, e Gesù viene a lui, santificando certo anche lui che lo battezza, ma soprattutto per seppellire nelle acque il vecchio Adamo, e innanzi tutto, perché con ciò venissero santificate le acque del Giordano: affinché com'egli era spirito e carne, così anche quelli che sarebbero stati in spirito battezzati, venissero santificati per la virtù dello spirito e per l'elemento dell'acqua. Il Battista si rifiuta, Gesù insiste. Io, dice, devo essere battezzato da te (Matt 3:14). La lucerna lo dice al Sole, e la voce parla al Verbo.
Gesù esce dall'acqua, traendo seco in certo qual modo e sollevando il mondo sommerso: e vide non già dividersi, ma aprirsi il cielo, che altra volta il primo Adamo aveva chiuso dietro di sé, per sé e per noi; così, come era stato chiuso il paradiso terrestre e interdettone l'ingresso con una spada di fuoco. Lo Spirito Santo rende testimonianza: le somiglianze sono in perfetta armonia. La testimonianza viene dal cielo: perché dal cielo è disceso colui, cui (lo Spirito) rende testimonianza.


Pietro di Cristoforo Vannucci detto il Perugino e aiutanti, Battesimo di Cristo, Cappella Sistina, Città del Vaticano, 1482 circa.


INTROITUS
Malach 3:1; 1Par 29:12. Ecce, advénit dominátor Dóminus: et regnum in manu ejus et potéstas et impérium. Ps 71:1. Deus, judícium tuum Regi da: et justítiam tuam Fílio Regis. ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Ecce, advénit dominátor Dóminus: et regnum in manu ejus et potéstas et impérium.

Malach 3:1; 1Par 29:12. Ecco, giunge il sovrano Signore: e ha nelle sue mani il regno, la potestà e l'impero. Ps 71:1. O Dio, concedi al re il tuo giudizio, e la tua giustizia al figlio del re. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Ecco, giunge il sovrano Signore: e ha nelle sue mani il regno, la potestà e l'impero.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Deus, cujus Unigénitus in substántia nostrae carnis appáruit: praesta, quaesumus; ut per eum, quem símilem nobis foris agnóvimus, intus reformári mereámur: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, il cui Unigenito è apparso nella realtà della nostra umanità, fa' che siamo interiormente rinnovati per mezzo di Colui che esteriormente abbiamo conosciuto simile a noi: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Queste parole del profeta Isaia si riferiscono alla Gerusalemme celeste, perché da questo giorno dell'Epifania comincia il movimento delle Nazioni verso la Santa Chiesa, la vera Gerusalemme.

LECTIO
Léctio Isaíae Prophétae.
Is 60:1-6.
Surge, illumináre, Jerúsalem: quia venit lumen tuum, et glória Dómini super te orta est. Quia ecce, ténebrae opérient terram et caligo pópulos: super te autem oriétur Dóminus, et glória ejus in te vidébitur. Et ambulábunt gentes in lúmine tuo, et reges in splendóre ortus tui. Leva in circúitu óculos tuos, et vide: omnes isti congregáti sunt, venérunt tibi: fílii tui de longe vénient, et fíliae tuae de látere surgent. Tunc vidébis et áfflues, mirábitur et dilatábitur cor tuum, quando convérsa fúerit ad te multitúdo maris, fortitúdo géntium vénerit tibi. Inundátio camelórum opériet te, dromedárii Mádian et Epha: omnes de Saba vénient, aurum et thus deferéntes, et laudem Dómino annuntiántes.

Lettura del Profeta Isaia.
Is 60:1-6.
Sorgi, o Gerusalemme, sii raggiante: poiché la tua luce è venuta, e la gloria del Signore è spuntata sopra di te. Mentre le tenebre si estendono sulla terra e le ombre sui popoli: ecco che su di te spunta l'aurora del Signore e in te si manifesta la sua gloria. Alla tua luce cammineranno le genti, e i re alla luce della tua aurora. Leva gli occhi e guarda intorno a te: tutti costoro si sono riuniti per venire a te: da lontano verranno i tuoi figli, e le tue figlie sorgeranno da ogni lato. Quando vedrai ciò sarai raggiante, il tuo cuore si dilaterà e si commuoverà: perché verso di te affluiranno i tesori del mare e a te verranno i beni dei popoli. Sarai inondata da una moltitudine di cammelli, dai dromedari di Madian e di Efa: verranno tutti i Sabei portando oro e incenso, e celebreranno le lodi del Signore.

GRADUALE
Is 60:6; 60:1. Omnes de Saba vénient, aurum et thus deferéntes, et laudem Dómino annuntiántes. ℣. Surge et illumináre, Jerúsalem: quia glória Dómini super te orta est.

Is 60:6; 60:1. Verranno tutti i Sabei portando oro e incenso, e celebreranno le lodi del Signore. ℣. Sorgi, o Gerusalemme, e sii raggiante: poiché la gloria del Signore è spuntata sopra di te.

ALLELUJA
Allelúja, allelúja. Matt 2:2. ℣. Vídimus stellam ejus in Oriénte, et vénimus cum munéribus adoráre Dóminum. Allelúja.

Alleluia, alleluia. Matt 2:2. ℣. Abbiamo visto la sua stella in Oriente, e siamo venuti con doni per adorare il Signore. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Joánnem.
Joann 1:29-34.
In illo témpore: Vidit Joánnes Jesum veniéntem ad se, et ait: Ecce Agnus Dei, ecce, qui tollit peccátum mundi. Hic est, de quo dixi: Post me venit vir, qui ante me factus est: quia prior me erat. Et ego nesciébam eum, sed ut manifestétur in Israël, proptérea veni ego in aqua baptízans. Et testimónium perhíbuit Joánnes, dicens: Quia vidi Spíritum descendéntem quasi colúmbam de coelo, et mansit super eum. Et ego nesciébam eum: sed qui misit me baptizáre in aqua, ille mihi dixit: Super quem víderis Spíritum descendéntem, et manéntem super eum, hic est, qui baptízat in Spíritu Sancto. Et ego vidi: et testimónium perhíbui, quia hic est Fílius Dei.

Seguito del santo Vangelo secondo Giovanni.
Joann 1:29-34.
In quel tempo, Giovanni vide venire Gesù verso di lui e disse: Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo. Questi è colui di cui ho detto: Dopo di me viene un uomo che mi ha preceduto perché era prima di me. Ed io non lo conoscevo; ma son venuto a battezzare in acqua proprio perché egli fosse manifestato a Israele. E Giovanni testimoniò dicendo: Ho contemplato lo Spirito discendere come colomba dal cielo e fermarsi su di Lui. Ed io non lo conoscevo; ma Colui il quale mi ha inviato a battezzare in acqua mi ha detto: Chi battezza in Spirito Santo è Colui sul quale vedrai scendere e fermarsi lo Spirito. Ed io ho visto e ho attestato che è Lui il Figlio di Dio.

Omelia di Sant'Agostino, Vescovo.
Trattato 6 su Giovanni, prima della metà.
Prima che il Signore andasse nel Giordano a ricevere il battesimo da Giovanni, questi lo conosceva, come lo indica con quelle parole: Tu vieni da me per essere battezzato? Son io che devo essere battezzato da te (Matt 3:14). Ecco dunque ch'egli conosceva il Signore, conosceva il Figlio di Dio. Come proviamo ch'egli sapeva già che Gesù battezzerebbe nello Spirito Santo? Prima che questi arrivasse al fiume, mentre molti correvano da Giovanni per essere battezzati, disse loro: Quanto a me, io vi battezzo con acqua; ma colui che viene dopo di me è più grande di me, cui non son degno di sciogliere il legaccio dei calzari: egli vi battezzerà nello Spirito Santo e nel fuoco (Luc 3:16). Egli sapeva già anche questo.
Che apprese egli dunque per mezzo della colomba, perché non sia poi tacciato di menzogna - il che ci guardi Dio dal pensare - se non che ci sarebbe stata in Cristo una certa quale proprietà per la quale la santità del battesimo, sebbene amministrato da molti ministri sia giusti che ingiusti, non sarebbe attribuita se non a colui sul quale discese la colomba, e del quale è detto: Questi è che battezza nello Spirito Santo (Joann 1:33)? Battezzi pure Pietro, è lui che battezza; battezzi Paolo, è lui che battezza; battezzi Giuda, è lui che battezza. Infatti se la santità del battesimo è in proporzione dei meriti di coloro che battezzano, come c'è diversità di meriti, così ci sarà pure diversità di battesimi: e ognuno crederà d'aver ricevuto un sacramento migliore, quanto più il ministro sembrerà meritevole.
Gli stessi santi - comprendetelo bene, o fratelli -, i buoni appartenenti alla colomba, appartenenti alla sorte di questa beata Gerusalemme, gli stessi buoni che fanno parte della Chiesa, dei quali l'Apostolo dice: Il Signore sa quelli che sono suoi (2Tim 2:19), hanno ricevuto grazie differenti, non tutti hanno gli stessi meriti. Gli uni sono più santi degli altri, gli uni migliori degli altri. Come dunque, per esempio, se uno è battezzato da un ministro giusto e santo, e l'altro da uno inferiore in merito davanti a Dio, inferiore di grado, inferiore per continenza, inferiore per santità di vita, come nondimeno ricevono tutti e due una medesima e pari e uguale grazia, se non perché è lui che battezza?

Credo

OFFERTORIUM
Ps 71:10-11. Reges Tharsis, et ínsulae múnera ófferent: reges Arabum et Saba dona addúcent: et adorábunt eum omnes reges terrae, omnes gentes sérvient ei.

Ps 71:10-11. I re di Tharsis e le genti offriranno i doni: i re degli Arabi e di Saba gli porteranno regali: e l'adoreranno tutti i re della terra: e tutte le genti gli saranno soggette.

SECRETA
Hóstias tibi, Dómine, pro nati Fílii tui apparitióne deférimus, supplíciter exorántes: ut, sicut ipse nostrórum auctor est múnerum, ita sit ipse miséricors et suscéptor, Jesus Christus, Dóminus noster: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti presentiamo, o Signore, le nostre offerte in memoria della manifestazione del tuo Figliuolo fatto uomo, supplicandoti umilmente che, come Egli è l'autore dei nostri doni, così pure misericordiosamente li accolga, Gesù Cristo, nostro Signore: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRAEFATIO DE EPIPHANIA DOMINI
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubique grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia, cum Unigenitus tuus in substántia nostrae mortalitátis appáruit, nova nos immortalitátis suae luce reparávit. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Poiché quando il tuo Unigenito apparve nella nostra natura mortale, ci riparò con la luce nuova della sua immortalità. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell'esercito celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNICANTES DE EPIPHANIA DOMINI
Communicántes, et diem sacratíssimum celebrántes, quo Unigenitus tuus, in tua tecum glória coaetérnus, in veritáte carnis nostrae visibíliter corporális appáruit: sed et memóriam venerántes, in primis gloriósae semper Vírginis Maríae, Genitrícis ejúsdem Dei et Dómini nostri Jesu Christi: sed et beatórum Apostolórum ac Mártyrum tuórum, Petri et Pauli, Andréae, Jacóbi, Joánnis, Thomae, Jacóbi, Philíppi, Bartholomaei, Matthaei, Simónis et Thaddaei: Lini, Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii, Cypriáni, Lauréntii, Chrysógoni, Joánnis et Pauli, Cosmae et Damiáni: et ómnium Sanctórum tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in ómnibus protectiónis tuae muniámur auxílio. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen.

Uniti in comunione celebriamo il giorno santissimo in cui il tuo Unigenito, a Te coeterno nella tua gloria, apparve visibilmente uomo nella realtà della nostra carne: di più veneriamo la memoria, anzitutto della gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del medesimo Dio e Signore nostro Gesù Cristo: e dei tuoi beati Apostoli e Martiri, Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di tutti i tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali concedi che in ogni cosa siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen.

COMMUNIO
Matt 2:2. Vídimus stellam ejus in Oriénte, et vénimus cum munéribus adoráre Dóminum.

Matt 2:2. Abbiamo visto la sua stella in Oriente, e siamo venuti con doni ad adorare il Signore.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Coelésti lúmine, quaesumus, Dómine, semper et ubíque nos praeveni: ut mystérium, cujus nos partícipes esse voluísti, et puro cernámus intúitu, et digno percipiámus affectu. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Guidaci, te ne preghiamo, sempre e dovunque con la tua luce, o Signore, affinché contempliamo con sguardo puro il mistero di cui ci hai reso partecipi, e lo accogliamo con degna devozione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.