Paramenti bianchi.
La
Santa Chiesa celebra oggi la festa di San Giovanni Crisostomo, che con
Sant'Atanasio, San Gregorio di Nazianzo e San Basilio forma il gruppo dei
quattro grandi Dottori d'Oriente (Introitus).
Giovanni
nacque ad Antiochia di Siria (oggi Antakya, nel sud della Turchia) da una
famiglia cristiana benestante intorno al 349. Suo padre Secondo era un generale
dell'esercito romano stanziato in Asia Minore e morì quando Giovanni era ancora
in tenera età; sua madre Antusa, rimasta vedova appena ventenne, si consacrò al
Signore nella sua vedovanza e si dedicò completamente al suo bambino: questa
scelta eroica e coraggiosa della madre sarà sempre motivo di orgoglio per
Giovanni.
Miniatura raffigurante San Giovanni Crisostomo. |
Morta
la madre nel 372, poté realizzare il suo primiero proposito di farsi monaco. Quindi
si ritirò per quattro anni tra gli eremiti sul vicino monte Silpio. Tale ritiro
proseguì per altri due anni, rintanandosi in una grotta ove condusse una vita
estremamente ascetica. In tale periodo si dedicò totalmente a meditare le leggi
di Cristo, i santi Vangeli e specialmente le Epistole di San Paolo Apostolo.
Ammalatosi, si trovò nell'impossibilità di curarsi da solo, e dovette perciò
ritornare nella comunità cristiana di Antiochia. Il Signore intervenne con
l'infermità al momento giusto per permettere a Giovanni di seguire la sua vera
vocazione. Egli si trovò davanti a un bivio: o scegliere le traversie del
governo della Chiesa o proseguire la sua vita ascetica. Giovanni scelse ardentemente
di donarsi alla cura pastorale, predicando il santo Vangelo e donando agli
altri quanto egli aveva ricevuto dalla meditazione negli anni di romitaggio.
Ritornato
ad Antiochia fra il 378 e il 379, fu poi ordinato diacono nel 381 dal vescovo
Melezio, il quale lo portò con sé al Concilio ecumenico di Costantinopoli (381).
Nel 386 fu ordinato presbitero della Chiesa di Antiochia dal vescovo Flaviano I, divenendo presto
celebre predicatore. Tenne omelie contro gli ariani, seguite da quelle commemorative
dei martiri antiocheni e da altre sulle festività liturgiche principali: si
tratta di un grande insegnamento della fede in Cristo, anche alla luce dei suoi
Santi. Nella Quaresima del 387, a seguito della “rivolta delle statue” in cui
il popolo abbatté le statue imperiali in segno di protesta contro l'aumento
delle tasse, egli tenne le sue 22 vibranti
Omelie sulle statue, finalizzate
alla penitenza e alla conversione. La sua fama giunse fino alla capitale
Costantinopoli.
Mosaicista bizantino della Scuola di Costantinopoli, San Giovanni Crisostomo,
mosaico nel vestibolo meridionale della Basilica di Santa Sofia,
Bisanzio - Istanbul, Turchia, fine IX sec. |
Perciò
radunatasi a Calcedonia un'assemblea di alcuni vescovi, alla quale egli,
invitato, si ricusò di andare, dicendo non essere un concilio né pubblico né
legittimo, per gli sforzi sopratutto di Eudossia fu mandato in esilio nel 403;
ma poco dopo, avendo il popolo tumultuato per il desiderio di riaverlo, fu
richiamato dall'esilio con straordinario plauso della città. Ma non cessando
egli di gridare contro i vizi, ed essendosi opposto a certi giuochi davanti
alla statua argentea dell'imperatrice Eudossia sulla piazza di Santa Sofia, una cospirazione
di vescovi nemici lo costrinse di nuovo a partire per l'esilio nel 406, mentre
le vedove e i poveri tutti piangevano il bando del comune padre. È incredibile
quanti mali soffrì il Santo nell'esilio, e quante persone convertì alla fede di
Gesù Cristo.
Ma
mentre un decreto di papa Sant'Innocenzo I, redatto in un concilio tenuto a
Roma, lo restituiva alla sua sede, Giovanni ebbe a soffrire nel viaggio
incredibili mali e privazioni da parte dei soldati che lo sorvegliavano
(Alleluja). Nell'attraversare l'Armenia, San Basilisco Martire, nella cui
chiesa egli aveva prima pregato, così gli parlò di notte: Fratello Giovanni,
domani saremo insieme nello stesso luogo. Quindi preso il giorno dopo il
sacramento dell'Eucaristia e munitosi del segno della croce, rese l'anima a
Dio, a Comana Pontica, il 14 settembre nell'anno 407. Appena morto, una terribile
grandine cadde su Costantinopoli, e dopo quattro giorni l'Imperatrice cessò di
vivere.
L'imperatore
Teodosio II, figlio di Arcadio, fece trasportare il suo corpo a Costantinopoli
con insigne pompa in mezzo a grande affluenza di popolo il 27 gennaio 438; e
dopo averne venerate le reliquie, domandò perdono per i suoi parenti. Traslato
poi a Roma, al tempo della Quarta Crociata (1204), fu sepolto nella Basilica
Vaticana.
Tutti
ammirano la moltitudine, la pietà, la bellezza dei suoi discorsi e degli altri
suoi scritti, la maniera ancora d'interpretare i libri sacri e di spiegarli
attenendosi al senso letterale; e sembra, come ne lo stimano degno, che
l'Apostolo Paolo, che egli venerava particolarmente, e nello scrivere e nel
predicare gli dettasse molte cose. Nel 1568 papa San Pio V lo proclamò Dottore
della Chiesa. Soprannominato Crisostomo,
cioè Bocca d'oro - titolo che occorre per la prima volta nella Costituzione di papa Vigilio (cfr. P.L., LX, 217) nell'anno 553 -, per l'aureo flusso
dell'eloquenza, San Pio X, Pontefice massimo, poi lo dichiarò e stabilì Patrono
dei sacri oratori (1908).
San Giovanni Crisostomo, affresco in stile neogotico della volta della Basilica di Santa Maria sopra Minerva, Roma (Lazio), XIX sec. |
La
Chiesa loda il Signore per aver conferito ai Santi Dottori la sapienza,
l'intelligenza e la santità con cui spandere dovunque il lume della dottrina
evangelica.
INTROITUS
Eccli
15:5. In médio
Ecclésiae apéruit os ejus: et implévit eum Dóminus spíritu sapiéntiae et
intelléctus: stolam glóriae índuit eum. Ps
91:2. Bonum est confitéri Dómino: et psállere nómini tuo, Altíssime. ℣.
Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc,
et semper, et in saecula saeculórum. Amen. In médio Ecclésiae apéruit os ejus:
et implévit eum Dóminus spíritu sapiéntiae et intelléctus: stolam glóriae
índuit eum.
Eccli
15:5. Dio gli aprì la bocca in mezzo all'assemblea, lo riempì dello spirito di
sapienza e d'intelligenza; lo coprì col manto della gloria. Ps 91:2. È bene
cantare la gloria al Signore: e lodare, Altissimo, il tuo Nome. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli
dei secoli. Amen. Dio gli aprì la bocca in mezzo all'assemblea, lo riempì dello
spirito di sapienza e d'intelligenza; lo coprì col manto della gloria.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Ecclésiam tuam,
quaesumus, Dómine, grátia coeléstis amplíficet: quam beáti Joánnis Chrysóstomi
Confessóris tui atque Pontíficis illustráre voluísti gloriósis méritis et
doctrínis. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et
regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
La
tua grazia, o Signore, te ne preghiamo, dilati la tua Chiesa, che volesti
illustrare con i gloriosi meriti ed insegnamenti del beato Giovanni Crisostomo,
confessore tuo e vescovo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è
Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli
dei secoli. Amen.
I
Dottori della Chiesa hanno messo in pratica i consigli che San Paolo dava a San
Timoteo. Predicarono in ogni maniera la dottrina di Gesù Cristo, reagendo
contro quella curiosità morbosa che rende certe anime avide ad intendere teorie
nuove ed erronee in fatto di religione. Avendo combattuta la buona battaglia,
come l'Apostolo, per il Vangelo e conservato intatto il deposito sacro della
dottrina cristiana, ricevono in cielo la corona destinata a compensarli della
loro santità apostolica.
LECTIO
Léctio Epístolae
Beáti Pauli Apóstoli ad Timótheum.
2Tim
4:1-8.
Caríssime:
Testíficor coram Deo, et Jesu Christo, qui judicatúrus est vivos et mórtuos,
per advéntum ipsíus et regnum ejus: praedica verbum, insta opportúne,
importúne: árgue, óbsecra, íncrepa in omni patiéntia, et doctrína. Erit enim
tempus, cum sanam doctrínam non sustinébunt, sed ad sua desidéria coacervábunt
sibi magístros, pruriéntes áuribus, et a veritáte quidem audítum avértent, ad
fábulas autem converténtur. Tu vero vígila, in ómnibus labóra, opus fac
Evangelístae, ministérium tuum ímple. Sóbrius esto. Ego enim jam delíbor, et
tempus resolutiónis meae instat. Bonum certámen certávi, cursum consummávi,
fidem servávi. In réliquo repósita est mihi coróna justítiae, quam reddet mihi
Dóminus in illa die, justus judex: non solum autem mihi, sed et iis, qui
díligunt advéntum ejus.
Lettura
dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo a Timoteo.
2Tim
4:1-8.
Carissimo:
Ti scongiuro davanti a Dio e a Gesù Cristo, che ha da venire a giudicare i vivi
ed i morti, per la sua venuta e per il suo regno: predica la Parola, insisti a
tempo opportuno e fuori tempo. Riprendi, esorta, sgrida con paziente
insegnamento; perché verrà tempo in cui la gente non potrà sopportare la sana
dottrina, ma per assecondare la propria passione e per prurito di novità, si
creerà una folla di maestri, e per non ascoltare la verità andrà dietro a
favole. Ma tu veglia sopra tutte le cose, sopporta le afflizioni, compi
l'ufficio di predicare il Vangelo, adempi il tuo ministero e sii temperante. In
quanto a me il mio sangue sta per essere versato come una libazione e il tempo
del mio scioglimento dal corpo è vicino. Ho combattuto la buona battaglia, ho
conservato la fede. Non mi resta che ricevere la corona di giustizia, che mi
darà in quel giorno il Signore, giusto giudice; e non solo a me, ma anche a
quelli che desiderano la sua venuta.
GRADUALE
Eccli
44:16. Ecce
sacérdos magnus, qui in diébus suis plácuit Deo. Eccli 44:20. ℣. Non est invéntus símilis illi, qui conservaret
legem Excélsi.
Eccli
44:16. Ecco il grande pontefice, che nella sua vita piacque a Dio. Eccli 44:20.
℣. Non si trovò alcuno simile a lui nell'osservare la legge
dell'Eccelso.
ALLELUJA
Allelúja,
allelúja. Jac 1:12. ℣.
Beátus vir, qui suffert tentatiónem: quóniam, cum probátus fúerit, accípiet
corónam vitae. Allelúja.
Alleluia,
alleluia. Jac 1:12. ℣. Beato l'uomo che sopporta la tentazione, perché
una volta superata la prova riceverà la corona della
vita. Alleluia.
Dopo
Settuagesima, omessi l'Alleluia e il suo Versetto, si dice:
TRACTUS
Ps
111:1-3. Beátus
vir, qui timet Dóminum: in mandátis ejus cupit nimis. ℣.
Potens in terra erit semen ejus: generátio rectórum benedicétur. ℣. Glória et divítiae in domo ejus:
et justítia ejus manet in saeculum saeculi.
Ps
111:1-3. Beato l'uomo che teme il Signore: molto si compiace nei suoi
comandamenti. ℣. Potente sulla terra sarà la sua stirpe: sarà
benedetta la discendenza dei giusti. ℣. Gloria
e ricchezza nella sua casa: la sua giustizia rimane nei secoli dei secoli.
I
Dottori sono il sale che deve preservare le anime dalla corruzione: sono la
luce che illumina gli uomini immersi nelle tenebre dell'errore e del peccato.
Predicando con la loro dottrina e il loro esempio, glorificano Dio, il quale
solo dà la grazia di compiere bene il proprio dovere. E siccome l'osservanza
delle minime prescrizioni della legge riceve la sua ricompensa, essi sono
grandi nel regno dei cieli.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠
sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt
5:13-19.
In illo témpore:
Dixit Jesus discípulis suis: Vos estis sal terrae. Quod si sal evanúerit, in
quo saliétur? Ad níhilum valet ultra, nisi ut mittátur foras, et conculcétur ab
homínibus. Vos estis lux mundi. Non potest cívitas abscóndi supra montem
pósita. Neque accéndunt lucérnam, et ponunt eam sub módio, sed super
candelábrum, ut lúceat ómnibus qui in domo sunt. Sic lúceat lux vestra coram
homínibus, ut vídeant ópera vestra bona, et gloríficent Patrem vestrum, qui in
coelis est. Nolíte putáre, quóniam veni sólvere legem aut prophétas: non veni
sólvere, sed adimplére. Amen, quippe dico vobis, donec tránseat coelum et
terra, iota unum aut unus apex non praeteríbit a lege, donec ómnia fiant. Qui
ergo solverit unum de mandátis istis mínimis, et docúerit sic hómines, mínimus
vocábitur in regno coelórum: qui autem fécerit et docúerit, hic magnus
vocábitur in regno coelórum.
Seguito
✠ del
santo Vangelo secondo Matteo.
Matt
5:13-19.
In
quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Voi siete il sale della terra. E se
il sale perde la sua virtù, come lo si riattiverà? Non è più buono se non ad
essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo. Non
può rimanere nascosta una città posta sopra un monte. Né si accende la lucerna
per riporla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia lume a quanti
sono in casa. Così risplenda la vostra luce dinanzi agli uomini, affinché
vedano le vostre opere buone e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli. Non
crediate che io sia venuto ad abrogare la Legge o i Profeti, ma a completare.
In verità vi dico che finché non passi il cielo e la terra non passerà un solo
iota o un apice solo della Legge, che tutto non sia compiuto. Chi pertanto
violerà uno dei minimi di questi comandamenti e insegnerà così agli uomini,
sarà tenuto minimo nel regno dei cieli; ma colui che avrà operato ed insegnato,
sarà tenuto grande nel regno dei cieli.
Omelia di San Giovanni Crisostomo.
Omelia
15 su Matteo, oltre la metà.
Fate attenzione a
ciò che disse: Voi siete il sale della terra: tramite ciò mostra quanto
necessariamente insegni queste cose. Non infatti, disse, solo della vostra
vita, ma di tutto il mondo dovrete render conto. Non vi mando certo solo a due
città, o a dieci, o a venti, né a un solo popolo, come mandavo i profeti: ma ad
ogni terra e fino al mare, e a tutto il mondo, e a ciò che è oppresso da vari
crimini.
Dicendo infatti:
Voi siete il sale della terra, mostra che tutta la natura degli uomini è
vanificata, e corrotta dalla violenza dei peccati: e quindi richiede da loro
quelle virtù, che massimamente sono necessarie ed utili per procurare la
salvezza di molti. Infatti chi è mansueto e modesto, e misericordioso e giusto,
non rinchiude solo dentro di sé queste cose fatte rettamente, ma farà defluire
queste eccellenti fonti anche all'utilità degli altri. Quindi chi è puro di
cuore e pacifico, e sopporta la persecuzione per la verità, nondimeno dispone
la vita per il bene comune.
Non pensate
quindi, disse, che sarete condotti a facili battaglie, né che dovrete far conto
di cose da poco. Voi siete il sale della terra. Cosa allora? Hanno medicato
cose putrefatte? Per niente: né infatti è possibile che quelle cose che sono
già corrotte siano riparate tramite la frizione del sale. Non fecero perciò
questo, ma le cose prima rinnovate, ed a loro affidate, e già liberate da
quella putrefazione, aspergevano di sale, e conservavano in quella novità, che
avevano preso dal Signore. Certamente liberare dalla putredine del peccato, è proprio
del potere di Cristo: ma affinché non ritornino di nuovo a questi, è proprio
della cura e del lavoro degli Apostoli.
Credo
OFFERTORIUM
Ps
91:13. Justus ut
palma florébit: sicut cedrus, quae in Líbano est, multiplicábitur.
Ps
91:13. Il giusto fiorirà come palma, crescerà come un cedro del Libano.
SECRETA
Sancti Joánnis
Chrysóstomi Pontíficis tui atque Doctóris nobis, Dómine, pia non desit orátio:
quae et múnera nostra concíliet; et tuam nobis indulgéntiam semper obtíneat.
Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in
unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
O
Signore, non ci venga mai meno l'intercessione pia del beato Giovanni
Crisostomo vescovo e dottore, la quale renda a te graditi i nostri doni e
sempre ottenga a noi la tua indulgenza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRAEFATIO
COMMUNIS
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione
dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et
terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini.
Hosánna in excélsis.
È
veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere
grazie sempre e dovunque a Te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le
Dominazioni Ti adorano, le Potenze Ti venerano con tremore. A Te inneggiano i
Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro
canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di
lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che
viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNIO
Luc 12:42. Fidélis
servus et prudens, quem constítuit dóminus super famíliam suam: ut det illis in
témpore trítici mensúram.
Luc
12:42. Fedele e saggio è il servitore che il Signore ha preposto alla sua casa:
perché al tempo conveniente dia il cibo che spetta a ciascuno.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Ut nobis, Dómine,
tua sacrifícia dent salútem: beátus Joánnes Chrysóstomus Póntifex tuus et
Doctor egrégius, quaesumus, precátor accédat. Per Dominum nostrum Jesum
Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Interceda
per noi, o Signore, il beato Giovanni Crisostomo vescovo e dottore egregio,
affinché il tuo sacrificio ci porti salvezza. Per il nostro Signore Gesù
Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.