martedì 1 gennaio 2019

Circoncisione di Nostro Signore Gesù Cristo e Ottava del suo Natale

Stazione a Santa Maria in Trastevere.
Doppio di II classe.
Paramenti bianchi.

La Sacra Liturgia della Santa Chiesa celebra oggi tre feste.
La prima festa è quella che gli antichi sacramentari chiamano «nell'Ottava del Signore». Nostro Signore Gesù Cristo è nato da otto giorni. Così la Santa Messa ha numerosi riferimenti a quelle di Natale.
La seconda festa ci ricorda che, dopo Dio, noi dobbiamo Nostro Signore Gesù Cristo a Maria Santissima. Così un tempo si celebrava in questo giorno una seconda Santa Messa in onore della Madre di Dio nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Ne è rimasta una traccia nell'Oratio, nella Secreta e nel Postcommunio, che sono presi dalla Santa Messa votiva della Santissima Vergine, e nei Salmi dei Vespri, tolti dal suo Officio.
La terza festa, infine, è quella della Circoncisione, che si celebra dal VI secolo. Mosè imponeva questo rito purificatore a tutti i bambini Israeliti, l'ottavo giorno dalla loro nascita (Evangelium). È una figura del Battesimo per il quale l'uomo è circonciso spiritualmente. «Tu vedi, dice Sant'Ambrogio, che tutta la legge antica è stata la figura di quello che doveva venire; infatti anche la circoncisione significa espiazione dei peccati. Colui che è spiritualmente circonciso con la correzione dei suoi vizi, è giudicato degno dello sguardo del Signore» (III Notturno del Mattutino). Così, ponendoci davanti la volontà del Salvatore Bambino che si piega ai disegni del Padre Celeste e inizia l'opera della redenzione del genere umano versando le prime gocce del suo Preziosissimo Sangue, la Santa Chiesa insiste sul pensiero della correzione di quello che è in noi. «Gesù Cristo ha dato se stesso per riscattarci da ogni iniquità e purificarci» (Epistola). «Degnati, Signore, con questi celesti misteri, di purificarci» (Secreta). «Fa', o Signore, che questa Comunione ci purifichi dei nostri peccati» (Postcommunio).
La Stazione oggi ha luogo a Santa Maria in Trastevere, la più antica chiesa Romana dedicata da Papa San Callisto I (217-222) alla Vergine Madre di Dio.

Sermone di San Leone, Papa.
Sermone 7 sulla Natività del Signore.
Onora veramente e celebra piamente la festa odierna, o dilettissimi, colui il quale si guarda da ogni errore circa l'Incarnazione del Signore e da ogni pensiero indegno della Divinità. Si commette infatti lo stesso errore e si corre lo stesso pericolo o negandogli una natura simile alla nostra, o non riconoscendogli una gloria uguale a quella del Padre. Quando dunque cerchiamo d'intendere il mistero della nascita di Cristo, che nacque da una Madre vergine, allontaniamo da noi le tenebre dei ragionamenti terreni, e il fumo della sapienza mondana si ritiri dall'occhio illuminato dalla fede.
Infatti è sull'autorità divina che poggia la nostra fede; divina è la dottrina che professiamo. Dacché sia che porgiamo l'orecchio dell'anima nostra alla testimonianza della legge, o agli oracoli dei profeti, o alla predicazione del Vangelo, è vero quello che Giovanni, pieno di Spirito Santo, proclamò: Nel principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Esso nel principio era presso Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di Lui, e nulla è stato fatto senza di Lui (Joann 1:1). Ed è egualmente vero ciò che lo stesso evangelista aggiunse: E il Verbo si è fatto uomo e abitò tra noi: e ne abbiamo visto la gloria, quella gloria propria dell'Unigenito del Padre (Joann 1:14).
Nell'una e nell'altra natura è dunque lo stesso Figlio di Dio che prende ciò ch'è nostro, senza perdere ciò che gli è proprio: che rinnova l'uomo nell'uomo rimanendo in se stesso immutabile. Dacché la divinità, che gli è comune col Padre, non perdé nulla della sua onnipotenza, e la natura di servo non disonorò in lui la natura di Dio: perché l'essenza somma ed eterna che si abbassò per la salute del genere umano, innalzò sì noi alla sua gloria, ma non cessò d'essere quello che era. Quindi quando l'Unigenito di Dio si confessa inferiore al Padre, cui si dice uguale, mostra che egli ha veramente l'una e l'altra natura: perché per l'inegualità prova che ha la natura umana, e per l'egualità dichiara di possedere la natura divina.




INTROITUS
Is 9:6. Puer natus est nobis, et fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen ejus magni consílii Angelus. Ps 97:1. Cantáte Dómino cánticum novum, quia mirabília fecit. ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Puer natus est nobis, et fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen ejus magni consílii Angelus.

Is 9:6. Ci è nato un Bambino e ci è stato dato un Figlio, il cui impero poggia sugli òmeri suoi: il suo nome sarà Angelo del buon consiglio. Ps 97:1. Cantate al Signore un cantico nuovo: poiché ha fatto cose mirabili. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Ci è nato un Bambino e ci è stato dato un Figlio, il cui impero poggia sugli òmeri suoi: il suo nome sarà Angelo del buon consiglio.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Deus, qui salútis aetérnae, beátae Maríae virginitáte fecúnda, humáno géneri praemia praestitísti: tríbue, quaesumus; ut ipsam pro nobis intercédere sentiámus, per quam merúimus auctórem vitae suscípere, Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che mediante la feconda verginità della beata Maria, hai conferito al genere umano il beneficio dell'eterna salvezza: concedici, Te ne preghiamo: di sperimentare in nostro favore l'intercessione di Colei per mezzo della quale ci fu dato di ricevere l'autore della vita: il Signor nostro Gesù Cristo, tuo Figliuolo: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolae Beati Pauli Apóstoli ad Titum.
Tit 2:11-15.
Caríssime: Appáruit grátia Dei Salvatóris nostri ómnibus homínibus, erúdiens nos, ut, abnegántes impietátem et saeculária desidéria, sóbrie et juste et pie vivámus in hoc saeculo, exspectántes beátam spem et advéntum glóriae magni Dei et Salvatóris nostri Jesu Christi: qui dedit semetípsum pro nobis: ut nos redímeret ab omni iniquitáte, et mundáret sibi pópulum acceptábilem, sectatórem bonórum óperum. Haec lóquere et exhortáre: in Christo Jesu, Dómino nostro.

Lettura dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo a Tito.
Tit 2:11-15.
Carissimo, la grazia di Dio, Salvatore nostro, si è manifestata per tutti gli uomini e ci ha insegnato a rinnegare l'empietà e le mondane cupidigie, e a vivere in questo mondo con temperanza, giustizia e pietà, aspettando la lieta speranza e la manifestazione gloriosa del nostro grande Iddio e Salvatore nostro Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, a fine di riscattarci da ogni iniquità, e purificare per sé un popolo suo proprio, zelante per buone opere. Insegna queste cose e raccomandale: in nome del Cristo Gesù, Signore nostro.

GRADUALE
Ps 97:3; 97:2. Vidérunt omnes fines terrae salutare Dei nostri: jubiláte Deo, omnis terra. ℣. Notum fecit Dominus salutare suum: ante conspéctum géntium revelávit justitiam suam.

Ps 97:3; 97:2. Tutti i confini della terra videro la salvezza del nostro Dio: tutta la terra acclami a Dio. ℣. Il Signore ci fece conoscere la sua salvezza: agli occhi delle genti rivelò la sua giustizia.

ALLELUJA
Allelúja, allelúja. Hebr 1:1-2. ℣. Multifárie olim Deus loquens pátribus in Prophétis, novíssime diébus istis locútus est nobis in Fílio. Allelúja.

Alleluia, alleluia. Hebr 1:1-2. ℣. Un tempo Iddio parlò in molti modi ai nostri padri per mezzo dei profeti, ultimamente in questi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secundum Lucam.
Luc 2:21.
In illo témpore: Postquam consummáti sunt dies octo, ut circumciderétur Puer: vocátum est nomen ejus Jesus, quod vocátum est ab Angelo, priúsquam in útero conciperétur.

Seguito del santo Vangelo secondo Luca.
Luc 2:21.
In quel tempo: Passati gli otto giorni, il bambino doveva essere circonciso, e gli fu posto il nome Gesù: come era stato indicato dall'Angelo prima di essere concepito.

Omelia di Sant'Ambrogio, Vescovo.
Libro 2 al cap. 2 di Luca, verso la metà.
Si circoncide dunque il bambino. Chi è questo bambino se non quello di cui fu detto: Ci è nato un bambino, ci è stato dato un Figlio (Is 9:6)? Egli s'è assoggettato alla legge per guadagnare quelli ch'eran sotto la legge. Affin di presentarlo al Signore (Luc 2:22). Cosa voglia dire essere presentato al Signore in Gerusalemme, lo direi se non l'avessi già detto nel commento su Isaia. Colui che si circoncide nei vizi, è giudicato degno dello sguardo del Signore, perché: Gli occhi del Signore sono sopra i giusti (Ps 33:16). Vedi come tutta la serie dell'antica legge fu figura del futuro; anche la circoncisione infatti significa la purificazione dai peccati.
Ma siccome la fragilità della carne e dello spirito dell'uomo trascina, per una tendenza naturale di cupidigia, al male e la impiglia in vizi inestricabili, perciò l'ottavo giorno della circoncisione è figura del tempo della risurrezione e della nostra futura liberazione da ogni colpa. Difatti questo vuol dire: Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore (Exod 13:2). Le parole della legge infatti esprimono la promessa del frutto della Vergine. (Frutto) veramente santo, perché immacolato. E che sia proprio questo il frutto significato dalla legge, lo dichiarano le parole, quasi identiche, ripetute dall'Angelo: Per questo il Santo, dice, che nascerà da te, sarà chiamato Figlio di Dio (Luc 1:35).
Infatti fra i nati di donna, solo il Signore Gesù fu santo in tutto, egli che per la novità d'un parto immacolato non risentì del contagio della corruzione terrena, che tenne lontana colla celeste sua maestà. Perché se stiamo alla lettera, come potrà esser santo ogni maschio, mentre sappiamo molti essere stati scelleratissimi? Fu santo forse Acab? Furono santi forse i falsi profeti che il fuoco, vendicatore dell'ingiuria fatta al cielo, consumò alla preghiera di Elia? Ma santo è colui che i pii precetti della legge divina ci rappresentavano in nette figure del mistero futuro; poiché per lui solo la Chiesa, ch'è santa e vergine, possiede il segreto di generare, nella sua immacolata fecondità, i popoli di Dio.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 88:12; 88:15. Tui sunt coeli et tua est terra: orbem terrárum et plenitúdinem ejus tu fundásti: justítia et judícium praeparátio sedis tuae.

Ps 88:12; 88:15. Tuoi sono i cieli, e tua è la terra: tu hai fondato il mondo e quanto vi si contiene: giustizia ed equità sono le basi del tuo trono.

SECRETA
Munéribus nostris, quaesumus, Dómine, precibúsque suscéptis: et coeléstibus nos munda mystériis, et cleménter exáudi. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti preghiamo, o Signore, affinché, gradite queste nostre offerte e preghiere, Ti degni di mondarci con questi celesti misteri e pietosamente di esaudirci. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figliuolo, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRAEFATIO DE NATIVITATE DOMINI
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova mentis nostrae óculis lux tuae claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio, per esso veniamo rapiti all'amore delle cose invisibili. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell'esercito celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNICANTES DE NATIVITATE DOMINI
Communicántes, et diem sacratíssimum celebrántes, quo beátae Maríae intemeráta virgínitas huic mundo édidit Salvatórem: sed et memóriam venerántes, in primis ejúsdem gloriósae semper Vírginis Maríae, Genitrícis ejúsdem Dei et Dómini nostri Jesu Christi: sed et beatórum Apostolórum ac Mártyrum tuórum, Petri et Pauli, Andréae, Jacóbi, Joánnis, Thomae, Jacóbi, Philíppi, Bartholomaei, Matthaei, Simónis et Thaddaei: Lini, Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii, Cypriáni, Lauréntii, Chrysógoni, Joánnis et Pauli, Cosmae et Damiáni: et ómnium Sanctórum tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in ómnibus protectiónis tuae muniámur auxílio. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen.

Uniti in una stessa comunione, celebriamo il giorno santissimo nel quale l'intemerata verginità della beata Maria diede a questo mondo il Salvatore; e veneriamo anzitutto la memoria della stessa gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del medesimo nostro Dio e Signore Gesù Cristo: e dei tuoi beati Apostoli e Martiri, Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di tutti i tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali concedi che in ogni cosa siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen.

COMMUNIO
Ps 97:3. Vidérunt omnes fines terrae salutáre Dei nostri.

Ps 97:3. Tutti i confini della terra hanno visto la salvezza del nostro Dio.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Haec nos commúnio, Dómine, purget a crímine: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genitríce María, coeléstis remédii fáciat esse consórtes. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Questa comunione, o Signore, ci purifichi dal peccato e, per intercessione della beata Vergine Maria Madre di Dio, ci faccia partecipi del celeste rimedio. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figliuolo, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.