mercoledì 2 gennaio 2019

Santissimo Nome di Nostro Signore Gesù Cristo

Questa festa si celebra la Domenica tra la Circoncisione e l'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo, oppure, se non occorra la Domenica, il giorno 2 gennaio.

Doppio di II classe.
Paramenti bianchi.

Dopo averci manifestato l'Incarnazione del Figlio di Dio, la Santa Chiesa ci rivela tutta la grandezza del suo Santissimo Nome.
Durante il rito della Circoncisione i Giudei davano un nome ai bambini. Così la Santa Chiesa usa lo stesso Evangelium del giorno della Circoncisione, insistendo sulla seconda parte, che dice: «il Bambino fu chiamato Gesù» (Evangelium) «come Dio aveva ordinato che si chiamasse» (Oratio, cfr. Luc 1:31; Matt 1:20). Questo nome significa Iddio Salvatore, Salvatore unico ed universale, poiché spettava a Nostro Signore Gesù Cristo di salvarci: «nessun altro nome è stato dato dagli uomini con il quale noi dovessimo essere salvati» (Epistola). Questo è l'annunzio degli Apostoli, questa la fede per cui versarono il sangue i Martiri e lottarono i Confessori.
La devozione a questo Santissimo Nome, cui persino i demoni sono costretti a piegare le ginocchia, ha il suo principale codificatore nel mellifluo San Bernardo da Chiaravalle e i suoi più ferventi propagatori in due glorie dell'Ordine dei Minori quali San Bernardino da Siena e San Giovanni da Capestrano. Già nel 1530, tale festa si celebrava solo nell'ordine di San Francesco per concessione di papa Clemente VII. Nel 1721 la Santa Chiesa, retta da papa Innocenzo XIII, estese al mondo intero questa solennità.
Se vogliamo «rallegrarci di vedere i nostri nomi scritti con quello di Gesù in cielo» (Postcommunio), abbiamolo spesso sulle nostre labbra quaggiù. Venti giorni d'indulgenza sono accordati a quelli che curvano il capo con rispetto pronunciando o ascoltando i Santissimi Nomi di Gesù e di Maria, e papa San Pio X ha concesso 300 giorni a quelli che li invocheranno piamente con le labbra o almeno con il cuore.

Sermone di San Bernardo, Abate.
Sermone 15 sulla Cantica, verso la metà.
Non senza motivo lo Spirito Santo rassomiglia il nome dello Sposo all'olio, ed ispira alla sposa di gridare allo Sposo: Un olio sparso è il tuo nome (Cant 1:2). L'olio infatti illumina, nutrisce e unge. Alimenta il fuoco, nutrisce il corpo, lenisce il dolore; è luce, cibo, medicina. Osserva ora lo stesso anche nel nome dello Sposo: Illumina predicato, pasce meditato, lenisce e unge invocato. Esaminiamo ciascuna di queste qualità. Donde credi (esser sorta) sì grande e così repentina luce di fede in tutto il mondo, se non dalla predicazione del nome di Gesù? Non è forse per la luce di questo nome che Dio ci chiamò all'ammirabile sua luce, onde illuminati e vedendo in questa luce un'altra luce, meritatamente Paolo ci dice: Foste una volta tenebre, ma ora siete luce nel Signore (Eph 5:8)?
Infine lo stesso Apostolo ricevé ordine di portare questo nome dinanzi ai re, ai Gentili, e ai figli d'Israele; e portava il nome come un lume, ne illuminava la sua patria e gridava dappertutto: La notte è inoltrata, e il giorno si avvicina. Gettiamo via dunque le opere delle tenebre, e indossiamo le armi della luce: camminiamo onestamente, come in pieno giorno (Rom 13:12). E mostrava a tutti la lucerna sul candelabro, annunziando in ogni luogo Gesù, e questi crocifisso. Come questa luce risplendé ed abbagliò gli occhi di tutti i riguardanti allorché, uscendo dalla bocca di Pietro come folgore, si consolidarono le piante e le caviglie d'uno storpio e illuminò molti ciechi spiritualmente? Non gettò forse delle fiamme allorché disse: In nome di Gesù Nazareno alzati e cammina (Act 3:6)?
Né solo è luce il nome di Gesù, ma anche cibo. Non ti senti forse confortato ogni qual volta lo ricordi? Che c'è che com'esso nutrisca lo spirito di chi lo pensa? Che c'è che colmi così i cuori agitati, rinvigorisca le virtù, sviluppi le abitudini buone e oneste e nutrisca i casti affetti? Arido è ogni cibo dell'anima, se non è cosparso di questo olio; è insipido, se non è condito con questo sale. Se scrivi, non mi sa di niente, se non vi leggerò Gesù. Se disputi, o tieni conferenza non mi piace, se non vi sentirò Gesù. Gesù è miele alla bocca, melodia all'orecchio, giubilo al cuore. Ma è anche medicina. Uno di voi è afflitto? Venga nel suo cuore Gesù, e di lì salga alla sua bocca, Ed ecco al sorgere della luce di questo nome, svanisce ogni nebbia, torna il sereno. Cade uno in peccato? Corre anzi disperato al laccio di morte? Non è forse vero che, se invocherà questo nome, comincerà subito a respirare e a vivere?




INTROITUS
Phil 2:10-11. In nómine Jesu omne genu flectátur, coeléstium, terréstrium et infernórum: et omnis lingua confiteátur, quia Dóminus Jesus Christus in glória est Dei Patris. Ps 8:2. Dómine, Dóminus noster, quam admirábile est nomen tuum in univérsa terra! ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. In nómine Jesu omne genu flectátur, coeléstium, terréstrium et infernórum: et omnis lingua confiteátur, quia Dóminus Jesus Christus in glória est Dei Patris.

Phil 2:10-11. Nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, in cielo, sulla terra e nell'inferno, e ogni lingua confessi che il Signore Gesù Cristo regna nella gloria di Dio Padre. Ps 8:2. Signore, Signore nostro, quant'è ammirabile il Nome tuo su tutta la terra! ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Nel Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, in cielo, sulla terra e nell'inferno, e ogni lingua confessi che il Signore Gesù Cristo regna nella gloria di Dio Padre.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Deus, qui unigénitum Fílium tuum constituísti humáni géneris Salvatórem, et Jesum vocári jussísti: concéde propítius; ut, cujus sanctum nomen venerámur in terris, ejus quoque aspéctu perfruámur in coelis. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che l'Unigenito tuo Figlio hai costituito Salvatore del genere umano, e hai voluto chiamarlo Gesù, concedici propizio di poterci beare in cielo della vista di Colui di cui sulla terra veneriamo il santo Nome. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Actuum Apostolorum.
Act 4:8-12.
In diébus illis: Petrus, replétus Spíritu Sancto, dixit: Príncipes pópuli et senióres, audíte: Si nos hódie dijudicámur in benefácto hóminis infírmi, in quo iste salvus factus est, notum sit ómnibus vobis et omni plebi Israël: quia in nómine Dómini nostri Jesu Christi Nazaréni, quem vos crucifixístis, quem Deus suscitávit a mórtuis, in hoc iste astat coram vobis sanus. Hic est lapis, qui reprobátus est a vobis aedificántibus: qui factus est in caput ánguli: et non est in alio áliquo salus. Nec enim aliud nomen est sub coelo datum homínibus, in quo opórteat nos salvos fíeri.

Lettura degli Atti degli Apostoli.
Act 4:8-12.
In quei giorni, Pietro, pieno di Spirito Santo, disse loro: Capi del popolo e anziani, ascoltate: Giacché oggi siamo interrogati sul bene fatto ad un uomo ammalato, per sapere in qual modo sia stato risanato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo di Israele, che in virtù del Nome del Signore nostro Gesù Cristo Nazareno, che voi crocifiggeste e Iddio risuscitò dai morti, costui sta ora qui sano alla vostra presenza. Questa è la pietra rigettata da voi, costruttori, la quale è divenuta testata d'angolo. Né c'è salvezza in alcun altro. Poiché non vi è sotto il cielo altro nome dato agli uomini mercé il quale possiamo salvarci.

GRADUALE
Ps 105:47. Salvos fac nos, Dómine, Deus noster, et cóngrega nos de natiónibus: ut confiteámur nómini sancto tuo, et gloriémur in glória tua. Is 63:16. ℣. Tu, Dómine, Pater noster et Redémptor noster: a saeculo nomen tuum.

Ps 105:47. Salvaci, o Signore, Dio nostro, e raccoglici di mezzo alle nazioni: affinché celebriamo il tuo santo Nome e ci gloriamo della tua gloria. Is 63:16. ℣. Tu, o Signore, Padre nostro e Redentore nostro: dall'eternità è il tuo Nome.

ALLELUJA
Allelúja, allelúja. Ps 144:21. ℣. Laudem Dómini loquétur os meum, et benedícat omnis caro nomen sanctum ejus. Alleluja.

Alleluia, alleluia. Ps 144:21. ℣. La mia bocca annunzierà la lode del Signore: e ogni vivente benedirà il suo santo Nome. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam.
Luc 2:21.
In illo témpore: Postquam consummáti sunt dies octo, ut circumciderétur Puer: vocátum est nomen ejus Jesus, quod vocátum est ab Angelo, priúsquam in útero conciperétur.

Seguito del santo Vangelo secondo Luca.
Luc 2:21.
In quel tempo, passati gli otto giorni, il bambino doveva essere circonciso, e gli fu posto il nome Gesù: come era stato indicato dall'Angelo prima di essere concepito.

Omelia di San Bernardo, Abate.
Sermone 1 sulla Circoncisione.
Grande e mirabile mistero! Si circoncide il bambino, ed è chiamato Gesù. Che vuol dire questo riavvicinamento? La circoncisione, infatti, sembra fatta più per chi deve essere salvato che per il Salvatore; e il Salvatore deve piuttosto circoncidere che essere circonciso. Ma riconosci in ciò il mediatore fra Dio e gli uomini, il quale fin dai primi giorni della sua infanzia riavvicina le cose umane alle divine, le più basse alle più alte. Nasce da una donna, ma in tal guisa che il frutto della fecondità non le faccia perdere il fiore della verginità. Viene involto in fasce; ma le stesse fasce vengono onorate da canti angelici. È nascosto in una mangiatoia; ma è annunziato da una stella che splende nel cielo. Così anche la circoncisione prova la verità dell'assunta umanità; e il nome, che è sopra ogni altro nome, indica la gloria della sua maestà. È circonciso come vero figlio di Abramo; ed è chiamato Gesù come vero Figlio di Dio.
Difatti questo mio Gesù non porta un nome vuoto e vano come gli altri che lo portarono per l'innanzi: non è in lui l'ombra d'un gran nome, ma la verità. Poiché l'Evangelista attesta che gli fu posto un nome dal cielo, come l'aveva chiamato l'Angelo prima che fosse concepito nel seno materno. E fa attenzione alla profondità di queste parole: Dopo che nacque Gesù. Vien chiamato dagli uomini Gesù, lui che era stato chiamato così dall'Angelo prima che fosse concepito nel seno. Poiché egli è insieme Salvatore dell'Angelo e dell'uomo; ma dell'uomo dall'incarnazione, dell'Angelo fin dal principio della sua creazione. Gli fu posto, dice, il nome di Gesù, com'era stato chiamato dall'Angelo. Ogni parola si decide sulla deposizione di due o tre testimoni (Deut 18:15); e questa stessa parola, abbreviata nel Profeta, si legge più chiaramente nel Vangelo che ci mostra il Verbo fatto uomo.
Sermone 2 sulla Circoncisione.
Ben a ragione adunque, il bambino, ch'è nato per noi, è chiamato Salvatore alla sua circoncisione; perché allora effettivamente egli comincia l'opera della nostra salvezza, versando per noi il suo sangue immacolato. I Cristiani non devono più dunque cercare perché Cristo Signore volle essere circonciso. Egli volle essere circonciso per lo stesso motivo per cui nacque e per cui patì. Niente di tutto ciò fece per sé, ma tutto per gli eletti. Egli non fu generato nel peccato, non fu circonciso per essere guarito dal peccato, né morì per il suo peccato, ma per i delitti nostri. Com'era stato, dice, chiamato dall'Angelo prima che fosse concepito (Luc 2:21). È chiamato (con questo nome), non imposto: perché esso gli appartiene dall'eternità. L'ha dalla propria natura d'essere Salvatore: questo nome gli è innato, non imposto da creatura umana o angelica.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 85:12; 85:5. Confitébor tibi, Dómine, Deus meus, in toto corde meo, et glorificábo nomen tuum in aetérnum: quóniam tu, Dómine, suávis et mitis es: et multae misericórdiae ómnibus invocántibus te, allelúja.

Ps 85:12; 85:5. Confesserò Te, o Signore, Dio mio, con tutto il mio cuore, e glorificherò il tuo Nome in eterno: poiché Tu, o Signore, sei soave e mite: e misericordiosissimo verso quanti Ti invocano, alleluia.

SECRETA
Benedíctio tua, clementíssime Deus, qua omnis viget creatúra, sanctíficet, quaesumus, hoc sacrifícium nostrum, quod ad glóriam nóminis Fílii tui, Dómini nostri Jesu Christi, offérimus tibi: ut majestáti tuae placére possit ad laudem, et nobis profícere ad salútem. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

O clementissimo Iddio, la tua benedizione, che dà vita ad ogni creatura, santifichi, Te ne preghiamo, questo nostro sacrificio, che Ti offriamo a gloria del Nome del Figlio tuo e Signore nostro Gesù Cristo: affinché torni gradito e di lode alla tua maestà e profittevole alla nostra salvezza. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRAEFATIO DE NATIVITATE DOMINI
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova mentis nostrae óculis lux tuae claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio, per esso veniamo rapiti all'amore delle cose invisibili. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell'esercito celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNIO
Ps 85:9-10. Omnes gentes, quascúmque fecísti, vénient et adorábunt coram te, Dómine, et glorificábunt nomen tuum: quóniam magnus es tu et fáciens mirabília: tu es Deus solus, allelúja.

Ps 85:9-10. Tutte le genti che Tu hai fatto, o Signore, verranno e Ti adoreranno, e glorificheranno il tuo Nome: poiché grande Tu sei e fai meraviglie: Tu solo sei Dio, alleluia.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Omnípotens aetérne Deus, qui creásti et redemísti nos, réspice propítius vota nostra: et sacrifícium salutáris hóstiae, quod in honórem nóminis Fílii tui, Dómini nostri Jesu Christi, majestáti tuae obtúlimus, plácido et benígno vultu suscípere dignéris; ut grátia tua nobis infúsa, sub glorióso nómine Jesu, aetérnae praedestinatiónis titulo gaudeámus nómina nostra scripta esse in coelis. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Onnipotente eterno Iddio, che ci hai creati e redenti, guarda propizio i nostri voti: e degnati di ricevere benignamente il sacrificio della Vittima salutare che offrimmo alla tua maestà in onore del Nome del tuo Figlio, Gesù Cristo, nostro Signore; affinché, per la tua grazia, in virtù del glorioso Nome di Gesù, godiamo di vedere i nostri nomi scritti in cielo in eterno. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

martedì 1 gennaio 2019

Circoncisione di Nostro Signore Gesù Cristo e Ottava del suo Natale

Stazione a Santa Maria in Trastevere.
Doppio di II classe.
Paramenti bianchi.

La Sacra Liturgia della Santa Chiesa celebra oggi tre feste.
La prima festa è quella che gli antichi sacramentari chiamano «nell'Ottava del Signore». Nostro Signore Gesù Cristo è nato da otto giorni. Così la Santa Messa ha numerosi riferimenti a quelle di Natale.
La seconda festa ci ricorda che, dopo Dio, noi dobbiamo Nostro Signore Gesù Cristo a Maria Santissima. Così un tempo si celebrava in questo giorno una seconda Santa Messa in onore della Madre di Dio nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Ne è rimasta una traccia nell'Oratio, nella Secreta e nel Postcommunio, che sono presi dalla Santa Messa votiva della Santissima Vergine, e nei Salmi dei Vespri, tolti dal suo Officio.
La terza festa, infine, è quella della Circoncisione, che si celebra dal VI secolo. Mosè imponeva questo rito purificatore a tutti i bambini Israeliti, l'ottavo giorno dalla loro nascita (Evangelium). È una figura del Battesimo per il quale l'uomo è circonciso spiritualmente. «Tu vedi, dice Sant'Ambrogio, che tutta la legge antica è stata la figura di quello che doveva venire; infatti anche la circoncisione significa espiazione dei peccati. Colui che è spiritualmente circonciso con la correzione dei suoi vizi, è giudicato degno dello sguardo del Signore» (III Notturno del Mattutino). Così, ponendoci davanti la volontà del Salvatore Bambino che si piega ai disegni del Padre Celeste e inizia l'opera della redenzione del genere umano versando le prime gocce del suo Preziosissimo Sangue, la Santa Chiesa insiste sul pensiero della correzione di quello che è in noi. «Gesù Cristo ha dato se stesso per riscattarci da ogni iniquità e purificarci» (Epistola). «Degnati, Signore, con questi celesti misteri, di purificarci» (Secreta). «Fa', o Signore, che questa Comunione ci purifichi dei nostri peccati» (Postcommunio).
La Stazione oggi ha luogo a Santa Maria in Trastevere, la più antica chiesa Romana dedicata da Papa San Callisto I (217-222) alla Vergine Madre di Dio.

Sermone di San Leone, Papa.
Sermone 7 sulla Natività del Signore.
Onora veramente e celebra piamente la festa odierna, o dilettissimi, colui il quale si guarda da ogni errore circa l'Incarnazione del Signore e da ogni pensiero indegno della Divinità. Si commette infatti lo stesso errore e si corre lo stesso pericolo o negandogli una natura simile alla nostra, o non riconoscendogli una gloria uguale a quella del Padre. Quando dunque cerchiamo d'intendere il mistero della nascita di Cristo, che nacque da una Madre vergine, allontaniamo da noi le tenebre dei ragionamenti terreni, e il fumo della sapienza mondana si ritiri dall'occhio illuminato dalla fede.
Infatti è sull'autorità divina che poggia la nostra fede; divina è la dottrina che professiamo. Dacché sia che porgiamo l'orecchio dell'anima nostra alla testimonianza della legge, o agli oracoli dei profeti, o alla predicazione del Vangelo, è vero quello che Giovanni, pieno di Spirito Santo, proclamò: Nel principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Esso nel principio era presso Dio. Tutte le cose sono state fatte per mezzo di Lui, e nulla è stato fatto senza di Lui (Joann 1:1). Ed è egualmente vero ciò che lo stesso evangelista aggiunse: E il Verbo si è fatto uomo e abitò tra noi: e ne abbiamo visto la gloria, quella gloria propria dell'Unigenito del Padre (Joann 1:14).
Nell'una e nell'altra natura è dunque lo stesso Figlio di Dio che prende ciò ch'è nostro, senza perdere ciò che gli è proprio: che rinnova l'uomo nell'uomo rimanendo in se stesso immutabile. Dacché la divinità, che gli è comune col Padre, non perdé nulla della sua onnipotenza, e la natura di servo non disonorò in lui la natura di Dio: perché l'essenza somma ed eterna che si abbassò per la salute del genere umano, innalzò sì noi alla sua gloria, ma non cessò d'essere quello che era. Quindi quando l'Unigenito di Dio si confessa inferiore al Padre, cui si dice uguale, mostra che egli ha veramente l'una e l'altra natura: perché per l'inegualità prova che ha la natura umana, e per l'egualità dichiara di possedere la natura divina.




INTROITUS
Is 9:6. Puer natus est nobis, et fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen ejus magni consílii Angelus. Ps 97:1. Cantáte Dómino cánticum novum, quia mirabília fecit. ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Puer natus est nobis, et fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen ejus magni consílii Angelus.

Is 9:6. Ci è nato un Bambino e ci è stato dato un Figlio, il cui impero poggia sugli òmeri suoi: il suo nome sarà Angelo del buon consiglio. Ps 97:1. Cantate al Signore un cantico nuovo: poiché ha fatto cose mirabili. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Ci è nato un Bambino e ci è stato dato un Figlio, il cui impero poggia sugli òmeri suoi: il suo nome sarà Angelo del buon consiglio.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Deus, qui salútis aetérnae, beátae Maríae virginitáte fecúnda, humáno géneri praemia praestitísti: tríbue, quaesumus; ut ipsam pro nobis intercédere sentiámus, per quam merúimus auctórem vitae suscípere, Dóminum nostrum Jesum Christum, Fílium tuum: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che mediante la feconda verginità della beata Maria, hai conferito al genere umano il beneficio dell'eterna salvezza: concedici, Te ne preghiamo: di sperimentare in nostro favore l'intercessione di Colei per mezzo della quale ci fu dato di ricevere l'autore della vita: il Signor nostro Gesù Cristo, tuo Figliuolo: Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolae Beati Pauli Apóstoli ad Titum.
Tit 2:11-15.
Caríssime: Appáruit grátia Dei Salvatóris nostri ómnibus homínibus, erúdiens nos, ut, abnegántes impietátem et saeculária desidéria, sóbrie et juste et pie vivámus in hoc saeculo, exspectántes beátam spem et advéntum glóriae magni Dei et Salvatóris nostri Jesu Christi: qui dedit semetípsum pro nobis: ut nos redímeret ab omni iniquitáte, et mundáret sibi pópulum acceptábilem, sectatórem bonórum óperum. Haec lóquere et exhortáre: in Christo Jesu, Dómino nostro.

Lettura dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo a Tito.
Tit 2:11-15.
Carissimo, la grazia di Dio, Salvatore nostro, si è manifestata per tutti gli uomini e ci ha insegnato a rinnegare l'empietà e le mondane cupidigie, e a vivere in questo mondo con temperanza, giustizia e pietà, aspettando la lieta speranza e la manifestazione gloriosa del nostro grande Iddio e Salvatore nostro Gesù Cristo. Egli ha dato se stesso per noi, a fine di riscattarci da ogni iniquità, e purificare per sé un popolo suo proprio, zelante per buone opere. Insegna queste cose e raccomandale: in nome del Cristo Gesù, Signore nostro.

GRADUALE
Ps 97:3; 97:2. Vidérunt omnes fines terrae salutare Dei nostri: jubiláte Deo, omnis terra. ℣. Notum fecit Dominus salutare suum: ante conspéctum géntium revelávit justitiam suam.

Ps 97:3; 97:2. Tutti i confini della terra videro la salvezza del nostro Dio: tutta la terra acclami a Dio. ℣. Il Signore ci fece conoscere la sua salvezza: agli occhi delle genti rivelò la sua giustizia.

ALLELUJA
Allelúja, allelúja. Hebr 1:1-2. ℣. Multifárie olim Deus loquens pátribus in Prophétis, novíssime diébus istis locútus est nobis in Fílio. Allelúja.

Alleluia, alleluia. Hebr 1:1-2. ℣. Un tempo Iddio parlò in molti modi ai nostri padri per mezzo dei profeti, ultimamente in questi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secundum Lucam.
Luc 2:21.
In illo témpore: Postquam consummáti sunt dies octo, ut circumciderétur Puer: vocátum est nomen ejus Jesus, quod vocátum est ab Angelo, priúsquam in útero conciperétur.

Seguito del santo Vangelo secondo Luca.
Luc 2:21.
In quel tempo: Passati gli otto giorni, il bambino doveva essere circonciso, e gli fu posto il nome Gesù: come era stato indicato dall'Angelo prima di essere concepito.

Omelia di Sant'Ambrogio, Vescovo.
Libro 2 al cap. 2 di Luca, verso la metà.
Si circoncide dunque il bambino. Chi è questo bambino se non quello di cui fu detto: Ci è nato un bambino, ci è stato dato un Figlio (Is 9:6)? Egli s'è assoggettato alla legge per guadagnare quelli ch'eran sotto la legge. Affin di presentarlo al Signore (Luc 2:22). Cosa voglia dire essere presentato al Signore in Gerusalemme, lo direi se non l'avessi già detto nel commento su Isaia. Colui che si circoncide nei vizi, è giudicato degno dello sguardo del Signore, perché: Gli occhi del Signore sono sopra i giusti (Ps 33:16). Vedi come tutta la serie dell'antica legge fu figura del futuro; anche la circoncisione infatti significa la purificazione dai peccati.
Ma siccome la fragilità della carne e dello spirito dell'uomo trascina, per una tendenza naturale di cupidigia, al male e la impiglia in vizi inestricabili, perciò l'ottavo giorno della circoncisione è figura del tempo della risurrezione e della nostra futura liberazione da ogni colpa. Difatti questo vuol dire: Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore (Exod 13:2). Le parole della legge infatti esprimono la promessa del frutto della Vergine. (Frutto) veramente santo, perché immacolato. E che sia proprio questo il frutto significato dalla legge, lo dichiarano le parole, quasi identiche, ripetute dall'Angelo: Per questo il Santo, dice, che nascerà da te, sarà chiamato Figlio di Dio (Luc 1:35).
Infatti fra i nati di donna, solo il Signore Gesù fu santo in tutto, egli che per la novità d'un parto immacolato non risentì del contagio della corruzione terrena, che tenne lontana colla celeste sua maestà. Perché se stiamo alla lettera, come potrà esser santo ogni maschio, mentre sappiamo molti essere stati scelleratissimi? Fu santo forse Acab? Furono santi forse i falsi profeti che il fuoco, vendicatore dell'ingiuria fatta al cielo, consumò alla preghiera di Elia? Ma santo è colui che i pii precetti della legge divina ci rappresentavano in nette figure del mistero futuro; poiché per lui solo la Chiesa, ch'è santa e vergine, possiede il segreto di generare, nella sua immacolata fecondità, i popoli di Dio.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 88:12; 88:15. Tui sunt coeli et tua est terra: orbem terrárum et plenitúdinem ejus tu fundásti: justítia et judícium praeparátio sedis tuae.

Ps 88:12; 88:15. Tuoi sono i cieli, e tua è la terra: tu hai fondato il mondo e quanto vi si contiene: giustizia ed equità sono le basi del tuo trono.

SECRETA
Munéribus nostris, quaesumus, Dómine, precibúsque suscéptis: et coeléstibus nos munda mystériis, et cleménter exáudi. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti preghiamo, o Signore, affinché, gradite queste nostre offerte e preghiere, Ti degni di mondarci con questi celesti misteri e pietosamente di esaudirci. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figliuolo, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRAEFATIO DE NATIVITATE DOMINI
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova mentis nostrae óculis lux tuae claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio, per esso veniamo rapiti all'amore delle cose invisibili. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell'esercito celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNICANTES DE NATIVITATE DOMINI
Communicántes, et diem sacratíssimum celebrántes, quo beátae Maríae intemeráta virgínitas huic mundo édidit Salvatórem: sed et memóriam venerántes, in primis ejúsdem gloriósae semper Vírginis Maríae, Genitrícis ejúsdem Dei et Dómini nostri Jesu Christi: sed et beatórum Apostolórum ac Mártyrum tuórum, Petri et Pauli, Andréae, Jacóbi, Joánnis, Thomae, Jacóbi, Philíppi, Bartholomaei, Matthaei, Simónis et Thaddaei: Lini, Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii, Cypriáni, Lauréntii, Chrysógoni, Joánnis et Pauli, Cosmae et Damiáni: et ómnium Sanctórum tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in ómnibus protectiónis tuae muniámur auxílio. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen.

Uniti in una stessa comunione, celebriamo il giorno santissimo nel quale l'intemerata verginità della beata Maria diede a questo mondo il Salvatore; e veneriamo anzitutto la memoria della stessa gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del medesimo nostro Dio e Signore Gesù Cristo: e dei tuoi beati Apostoli e Martiri, Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di tutti i tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali concedi che in ogni cosa siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen.

COMMUNIO
Ps 97:3. Vidérunt omnes fines terrae salutáre Dei nostri.

Ps 97:3. Tutti i confini della terra hanno visto la salvezza del nostro Dio.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Haec nos commúnio, Dómine, purget a crímine: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genitríce María, coeléstis remédii fáciat esse consórtes. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Questa comunione, o Signore, ci purifichi dal peccato e, per intercessione della beata Vergine Maria Madre di Dio, ci faccia partecipi del celeste rimedio. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figliuolo, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Primo giorno dell'anno: “Veni Creator”, invocazione dello Spirito Santo per l'anno nuovo

Qualunque affare del mondo, perché abbia buon riuscimento conviene che cominci da Dio, che è il Padrone di tutti gli eventi. E ciò si fa coll'invocare preventivamente il suo santo ajuto. Così fece Davide prima di agitare la sua fionda per abbattere il gigante Golia. Così fece Giuditta prima di vibrare quel colpo che, troncando il capo a Oloferne, doveva salvare tutta Betulia. E così fanno tutti i buoni cristiani, facendosi il segno della Croce al principio d'ogni azione di qualche rilievo. Quanto più adunque deve ciò farsi al principio dell'anno, ch'è il principio d'innumerevoli azioni? Tanto più che Dio è sempre stato geloso delle primizie, volendo con esse venir da noi riconosciuto per unico Autore di ogni bene; quindi ordinò nel Levitico che, al primo mietersi delle nuove biade, Gli si offerissero in sacrificio due pani formati col grano novello. Quanto più adunque, sul cominciare dell'anno, esigerà Egli le primizie della nostra divozione, del nostro spirito.
Per determinarci a una speciale santificazione di questo primo giorno, convien riflettere al nuovo debito che ognuno contrae in oggi con Dio, essendo per sua sola benignità che ci è concesso di vivere ancora in quest'anno mentre, per l'abuso fatto degli anni antecedenti, noi meritammo d'aver troncata la nostra vita. È bene anche considerare che quest'anno potrebbe per noi essere l'ultimo in cui il Signore voglia soffrire la nostra malvagità ed aspettarci a penitenza, facendo con noi come fece con quell'albero di fico infruttuoso descritto al capo 13 di San Luca. Avealo il padrone condannato alla scure ed alle fiamme in pena del non aver esso per tre anni continui reso alcun frutto. Ma, per le preghiere del vignaiuolo, s'accontentò d'aspettare un altro anno per vedere se con nuova coltura potesse rendersi fruttuoso. Nell'istessa guisa il Signore, dopo aver sopportato tanti anni la nostra vita sterile affatto di ogni bene e solo feconda di colpe, ci concede adesso quest'altro anno, affinché ci ravvediamo dei nostri falli, e corrispondiamo con fervore a tanti suoi beneficj. Diciamo dunque con Davide: - Ho fatta la mia risoluzione - Voglio proprio cominciare davvero ed essere buono! Ego dixi, nunc coepi. Anno nuovo. Vita nuova!
A questo intento sono utilissime le pratiche seguenti:
1. prolungar le proprie orazioni per implorar il divino ajuto;
2. comunicarsi con gran divozione;
3. dare in limosina tante monete quanti sono gli anni della propria vita, oppure recitare altrettanti Pater ed Ave onde ringraziare il Signore d'averci finora conservati;
4. fare le proteste le più sincere di una vita tutta piena di opere buone a santificazione di sé, e ad edificazione del proprio prossimo.
Tanto più che a questa vita tutta piena di opere buone c'invita oggi la Chiesa col metterci sott'occhio il mistero della Circoncisione. Gesù Cristo essendo Dio, avrebbe potuto sottrarsi a questa dolorosa ed umiliante cerimonia mosaica. Tuttavia Egli volle sottomettervisi per più ragioni che meritano di essere attentamente considerate:
1. per abolire in modo onorevole un rito instituito da Dio medesimo onde distinguere, fino alla Nuova Alleanza, da tutte le altre nazioni il suo popolo;
2. per mostrare che il corpo da Lui assunto in unità di persona col divin Verbo era un corpo vero e reale, non già apparente e fantastico come sognarono certi eretici;
3. per mostrare ch'Egli non solo era Figliuolo dell'uomo, ma dell'uomo dalla stirpe del quale doveva venire il Messia;
4. per insegnare a noi, non solo a sottomettersi volentieri alle leggi che ci obbligano strettamente, ma ancora a cercare spontaneamente le umiliazioni e i patimenti;
5. per darci, fin dai primi suoi giorni, il pegno più certo del suo amore, cominciando appena nato a patire e versar sangue per la nostra salute;
6. per insegnarci fin da principio la virtù fondamentale della vita cristiana, ch'è la circoncisione del cuore per cui si intende la mortificazione di ogni scorretto appetito.
Secondo l'asserzione di Durando, che scriveva nel secolo decimoterzo, anticamente si usava in questo giorno di celebrare due Messe: l'una della Circoncisione per festeggiare il Mistero, e l'altra della Madonna per esprimere la propria riconoscenza a Colei la quale ebbe tanta parte nei misteri del divin suo Figlio. Facciamoci adunque un dovere d'onorare in modo speciale la Santa Vergine Maria mettendoci con nuove proteste sotto la sua protezione.
In molti luoghi si costuma in questo giorno distribuire a ciascuno degli intervenienti alla Dottrina l'immagine di un Santo, onde serva di speciale protettore per tutto l'anno. Facciamo la debita stima di un'usanza sì bella, ricordandoci che in ogni Santo che la Provvidenza ci dà per protettore noi abbiamo un modello, un avvocato ed un giudice. Un Modello di cui dobbiamo imitare la virtù; un Avvocato di cui dobbiamo con gran fiducia implorare il patrocinio; un Giudice di cui dobbiamo temere i rimproveri quando avessimo trascurato di imitarne le virtù e implorarne l'assistenza.
Quando si facciano tutte queste considerazioni si sentirà stretto dovere di realizzare il detto di sopra: Anno nuovo. Vita nuova!
(Manuale di Filotea di Mons. Giuseppe Riva, Bertarelli, Milano 1901)

ORAZIONE PER IL PRIMO GIORNO DELL'ANNO

Che sarà di me, o mio Dio, in quest'anno, a cui per vostra misericordia do lietamente principio, in questo giorno? Avrò io la sorte di aggiungerlo intero ai molti altri che già m'avete concessi, o sarà quello che chiuderà il corso della mia vita a cui terrà dietro il terribil passaggio dal tempo all'eternità? Voi solo che siete l'arbitro sovrano di tutti i tempi, sapete tutto quello che ha d'avvenirmi: io non so altro se non che colla mia passata condotta ho meritato d'essere le mille volte cancellato dal numero dei viventi, e sepolto nel baratro dei reprobi: quindi non cesserò mai di lodare e di benedire la vostra misericordia, che si compiacque di sottrarmi ai rigori della vostra giustizia, e di farmi parte di quei favori che si dovrebbero solamente a chi vi serve con fedeltà. E, siccome per nostro bene avete nascosto a noi tutti il momento da Voi stabilito per chiamarci al vostro giudizio, così fate che io approfitti di quest'incertezza per viver sempre in conformità ai vostri santi comandamenti, e così prepararmi propizia la gran sentenza che dee fissare la mia sorte per tutta quanta l'eternità. Ma, cosa sono io, o Signore, senza l'ajuto della vostra grazia, se non un terreno arido e secco, che non produce che triboli e spine? Piovete adunque sopra di me questa misteriosa rugiada, onde, benedetto da Voi, possa col successo il più felice, applicarmi all'estirpamento di tutti gli abiti peccaminosi che mi dominarono fino al presente, all'acquisto di tutte quelle virtù che ho finora trascurate, alla pratica di tutte quelle opere che sono indispensabili all'assicurazione della mia eterna salvezza. La sanità del mio corpo, la prosperità dei miei interessi, la preservazione di tutti i mali che possono in qualche maniera o molestare la mia persona, o alterare la mia sorte, io le rimetto intieramente nelle vostre mani, ben persuaso che Voi non mi lascerete mancare giammai quanto mi può essere vantaggioso, e terrete sempre da me lontano tutto quello che può compromettere la mia santificazione o la mia salute.
Siccome però le mie preghiere sono troppo miserabili, così, ad assicurarmi il conseguimento di tutte queste grazie, interponete Voi, o gran Vergine, la vostra potentissima mediazione; tenetemi sempre sotto il manto del vostro amorevole patrocinio: fate sempre le parti d'avvocata per me; amatemi sempre qual vostro figlio, e non permettete giammai che un solo istante io mi raffreddi nel vostro santo servizio, giacché sarebbe questo un declinare dalla strada sicura per cui si giunge a salvamento.
Angelo mio Custode, che già da tanti anni vegliate amorosamente sopra di me, non permettete che io contristi di nuovo il vostro amantissimo cuore e il vostro purissimo sguardo coll'assecondare, come per lo passato, le mie disordinate passioni. Rispetti sempre la vostra presenza; ascolti sempre i vostri consigli; e tema sempre le vostre minacce, giacché voi non cercate altro che il vero mio bene temporale ed eterno.
Santi tutti del cielo, e specialmente Voi che vi trovaste già nel mio stato, Voi il di cui nome io porto, Voi che la Provvidenza mi ha assegnato a particolari Protettori in quest'anno, ottenetemi colla vostra intercessione che, camminando sempre fedele nella strada da voi già percorsa, tanto più acquisti di merito quanto più mi è dato di vita, e, a somiglianza delle Vergini prudenti, vivendo sempre in aspettazione dell'arrivo dello Sposo, tenga sempre ben allestita la lampada misteriosa della fede, della carità e delle buone opere, senza di cui non è possibile partecipare al convito a cui foste già ammessi, e che sarà sempre fecondo delle più squisite delizie per tutta quanta l'eternità.
Pater, Ave, Gloria, Salve Regina, Angele Dei.

Indi si recita, o col popolo in pubblica funzione, o privatamente, il Veni Creator, per invocare lo Spirito Santo.

Prima stropha hymni sequentis dicitur flexis genibus.

Veni, Creátor Spíritus,
Mentes tuórum vísita,
Imple supérna grátia,
Quae tu creásti péctora.

Qui díceris Paráclitus,
Altíssimi donum Dei,
Fons vivus, ignis, cáritas,
Et spiritális únctio.

Tu septifórmis múnere,
Dígitus patérnae déxterae,
Tu rite promíssum Patris,
Sermóne ditans gúttura.

Accénde lumen sénsibus:
Infúnde amórem córdibus:
Infírma nostri córporis
Virtúte firmans pérpeti.

Hostem repéllas lóngius,
Pacémque dones prótinus;
Ductóre sic te praevio
Vitémus omne nóxium.

Per Te sciámus da Patrem
Noscámus atque Fílium,
Teque utriúsque Spíritum
Credámus omni témpore.

Deo Patri sit glória,
Et Fílio, qui a mórtuis
Surréxit, ac Paráclito,
In saeculórum saecula.
Amen.

℣. Emitte Spiritum tuum et creabuntur
℞. Et renovabis faciem terrae.
℣. Dómine, exaudi orationem meam.
℞. Et clamor meus ad te veniat.
℣. Dóminus vobíscum.
℞. Et cum spíritu tuo.


Orémus.
Deus, qui corda fidélium Sancti Spíritus illustratióne docuísti: da nobis in eódem Spíritu recta sápere; et de ejus semper consolatióne gaudére.

Dómine Deus omnípotens, qui ad princípium hujus anni nos perveníre fecísti: tua nos hódie salva virtúte; ut in hoc anno ad nullum declinémus peccátum, sed semper ad tuam justítiam faciéndam nostra procédant elóquia, dirigántur cogitatiónes et ópera. Per Christum Dóminum nostrum. Amen.
La prima strofa del seguente inno si dice inginocchiati.

Vieni, o Spirito Creatore,
visita le menti dei tuoi fedeli,
e riempi della grazia celeste
i cuori che tu creasti.

Tu, che sei chiamato il Paraclito,
il dono di Dio Altissimo,
sorgente (d'acqua) viva, fuoco, carità
e spirituale unzione.

Tu largitore dei sette doni,
dito della destra del Padre,
tu il vero promesso del Padre,
che arricchisci di favelle le bocche.

Sii luce ai sensi:
infondi amor nei cuori:
l'infermità del nostro corpo
solleva con perenne virtù.

Fuga lungi il nemico,
la pace donaci presto;
così, dietro te duce,
eviteremo ogni cosa nociva.

Per Te fa' che conosciamo il Padre,
che conosciamo anche il Figlio e,
che Te Spirito procedente da entrambi
crediamo in ogni tempo.

A Dio Padre sia gloria,
e al Figlio, che da morte
risuscitò, e al Paraclito,
per i secoli dei secoli.
Amen.

℣. Manda il tuo Spirito per una nuova creazione.
℞. E rinnoverai la faccia della terra.
℣. O Signore, esaudisci la mia preghiera.
℞. E il mio grido giunga fino a Te.
℣. Il Signore sia con voi.
℞. E con il tuo Spirito.

Preghiamo.
O Signore, che hai istruito i cuori dei fedeli con la luce dello Spirito Santo, donaci di gustare nello stesso Spirito la verità e di godere sempre della sua consolazione.

Signore Dio onnipotente, che ci hai fatti pervenire al principio di questo anno: difendici oggi colla tua potenza, affinché in questo anno non ci pieghiamo ad alcun peccato, ma ad operare secondo la tua giustizia siano sempre rivolte le nostre parole, siano diretti i nostri pensieri ed azioni. Per Cristo Signore nostro. Amen.