Doppio maggiore.
Paramenti bianchi.
La
festa della Cattedra di San Pietro
fu stabilita fin dal 354 per onorare la dignità di questo principe della Santa
Chiesa, cui Nostro Signore Gesù Cristo affidò il potere delle chiavi, simbolo
della suprema autorità.
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Gian Lorenzo Bernini, Cattedra di San Pietro,
Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, 1656-1665.
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La
“Cathedra Petri” o “Sella gestatoria apostolicae confessionis”
è il trono pontificale di San Pietro e dei suoi successori nell'Episcopato
Romano, nella suprema guida di tutto il gregge di Nostro Signore Gesù Cristo,
degli agnelli, delle pecorelle e delle pecore madri (Cfr. Joann 19:15-17). In
essa stanno il basamento inconcusso dell'infallibile ed indefettibile Fede
Cattolica, il fulcro necessario dell'unità del Cristianesimo, la pienezza del
Sacerdozio e del Regno. La sua storia e la sua venerazione inizia fra i meandri
dei cimiteri cristiani dell'Urbe nel III secolo. La Cattedra si venerò di
seguito nel Battistero di San Damaso in Vaticano. È ora conservata nell'abside
della Basilica Vaticana, racchiusa nel grande reliquiario berniniano, sicché
nemmeno il Papa vi si può sedere, come usavano i sommi Pontefici fino al XVI
secolo.
Sotto
il nome di Natale Petri de Cathedra
era celebrata una festa il 22 febbraio; ma, a causa della Quaresima, le chiese
della Gallia presero l'abitudine di celebrarla il 18 gennaio. Le due usanze si
svilupparono in modo parallelo; poi, finalmente, si perdette l'unità primitiva
del loro significato e si ebbero due feste della Cattedra di San Pietro, la
prima attribuita a Roma - quella del 18 gennaio -, la seconda attribuita a
un'altra sede - in definitiva a quella d'Antiochia - il 22 febbraio. La Chiesa
romana, sino al XVI secolo, non celebrava che quest'ultima festa.
Poiché
i Gentili, facendo degna penitenza, avevano preso il posto dei Giudei,
Antiochia sostituì Gerusalemme e là San Pietro risiedette, prima di stabilire
la sua Cattedra a Roma. A San Pietro che proclamò Gesù «il Cristo, Figlio di
Dio vivente» (Evangelium) mentre tutta la Palestina insorgeva contro di lui, il divin Maestro affidò il potere di assolvere dai peccati, di chiudere le porte
dell'inferno ed aprirci quelle del cielo (Evangelium). E il Capo della Santa Chiesa
ci insegna nella sua Prima Epistola che «colla fede nello spargimento del
sangue di Gesù Cristo, lo Spirito Santo ci santifica e ci riconcilia con il
Padre». Si fa, inoltre, in questa Santa Messa la commemorazione di San Paolo Apostolo,
subito dopo l'orazione della festa, perché la liturgia non separi quelli che
furono giustamente chiamate le due colonne della Santa Chiesa.
Onoriamo
oggi il Capo della Santa Chiesa, che continua in terra l'opera redentrice di Nostro
Signore Gesù Cristo e preghiamolo di liberarci dai legami del peccato.
(Cfr.
Festa della Cattedra di San Pietro Apostolo, blog Sardinia Tridentina)
Sermone
di Sant'Agostino, Vescovo.
Sermone
15 sui Santi.
L'istituzione
dell'odierna solennità ricevé dai nostri antenati il nome di Cattedra, perché è
tradizione che Pietro, principe degli Apostoli, prendesse possesso quest'oggi
della sua sede episcopale. I fedeli perciò, con ragione, celebrano l'origine di
quella Sede onde l'Apostolo fu investito per la salute delle chiese con quelle
parole del Signore: Tu sei Pietro, e su questa pietra io edificherò la mia
Chiesa (Matt 16:18).
Il Signore dunque
ha chiamato Pietro il fondamento della Chiesa: ed è perciò che la Chiesa venera
giustamente questo fondamento sul quale poggia tutto l'edificio ecclesiastico.
Quindi ben a ragione si dice nel Salmo ch'è stato letto: Lo esaltino
nell'adunanza del popolo, e lo lodino nel consesso dei seniori (Ps 106:32). Benedetto Dio, che prescrive
d'esaltare il beato Pietro Apostolo nell'adunanza dei fedeli; è giusto infatti
che la Chiesa veneri questo fondamento per cui si sale al cielo.
Celebrando dunque
quest'oggi l'origine della Cattedra, noi onoriamo il ministero sacerdotale. Le
chiese si rendono questo mutuo onore, comprendendo esse che la Chiesa tanto più
cresce in dignità, quanto più viene onorato il ministero sacerdotale. Avendo
dunque una pia usanza introdotto giustamente nelle chiese questa solennità, mi
meraviglio delle grandi proporzioni che ha preso oggi un pernicioso errore
tutto pagano, di portare cioè sulle tombe dei defunti dei cibi e del vino, come
se le anime, che hanno abbandonato i loro corpi, reclamassero questi cibi
propri della carne.
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Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, La Cattedra di San Pietro,
Pinacoteca Civica Il Guercino, Cento (Emilia-Romagna), 1618.
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La
Santa Chiesa applica ai sommi Pontefici cristiani ciò che la Bibbia dice di
Finees (Num 25).
INTROITUS
Eccli
45:30. Státuit
ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii
dígnitas in aetérnum. Ps 131:1.
Meménto, Dómine, David: et omnis mansuetúdinis ejus. ℣.
Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞.
Sicut erat in princípio, et
nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Státuit ei Dóminus testaméntum
pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in aetérnum.
Eccli
45:30. Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un
principe: e così durerà per sempre la sua dignità sacerdotale. Ps 131:1.
Ricordati, Signore, di David e di tutta la pietà sua. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace
e ne ha fatto un principe: e così durerà per sempre la sua dignità sacerdotale.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Deus, qui beáto
Petro Apóstolo tuo, collátis clávibus regni coeléstis, ligándi atque solvéndi
pontifícium tradidísti: concéde; ut, intercessiónis ejus auxílio, a peccatórum
nostrórum néxibus liberémur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate
Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Dio, che al tuo santo apostolo Pietro, consegnando le chiavi del regno dei
cieli, hai dato il potere pontificale di legare e di sciogliere: concedi, a
noi, con l'aiuto della sua intercessione, di essere liberati dalle catene dei
nostri peccati. Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si
fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.
Orémus.
Deus, qui
multitúdinem géntium beáti Pauli Apóstoli praedicatióne docuísti: da nobis,
quaesumus; ut, cujus commemoratiónem cólimus, ejus apud te patrocínia
sentiámus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et
regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Dio, che con la predicazione del beato Paolo Apostolo hai ammaestrato una
moltitudine di popoli pagani, concedici, mentre ne celebriamo la
commemorazione, di sentire l'efficacia del suo patrocinio presso di Te. Per il
nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
In
Quaresima si fa la commemorazione della Feria.
LECTIO
Léctio Epístolae
Beáti Petri Apóstoli.
1Petr
1:1-7.
Petrus, Apóstolus
Jesu Christi, eléctis ádvenis dispersiónis Ponti, Galátiae, Cappadóciae, Asiae
et Bithýniae secúndum praesciéntiam Dei Patris, in sanctificatiónem Spíritus,
in obediéntiam, et aspersiónem sánguinis Jesu Christi: grátia vobis et pax multiplicétur.
Benedíctus Deus et Pater Dómini nostri Jesu Christi, qui secúndum misericórdiam
suam magnam regenerávit nos in spem vivam, per resurrectiónem Jesu Christi ex
mórtuis, in hereditátem incorruptíbilem et incontaminátam et immarcescíbilem,
conservátam in coelis in vobis, qui in virtúte Dei custodímini per fidem in
salútem, parátam revelári in témpore novíssimo. In quo exsultábitis, módicum
nunc si opórtet contristári in váriis tentatiónibus: ut probátio vestrae fídei
multo pretiósior auro (quod per ignem probatur) inveniátur in laudem et glóriam
et honórem, in revelatióne Jesu Christi, Dómini nostri.
Lettura
dell'Epistola del Beato Pietro Apostolo.
1Petr
1:1-7.
Pietro,
apostolo di Gesù Cristo, ai pellegrini sparsi nel Ponto, nella Galazia, nella
Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia, eletti, secondo la prescienza di Dio
Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Cristo ed
essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in misura sempre più
abbondante. Benedetto il Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, il quale
per sua grande misericordia ci fece rinascere, risuscitando Gesù Cristo da
morte, a una vivente speranza, a una eredità incorruttibile, incontaminata e
immarcescibile, riservata nei cieli per voi, che per la potenza di Dio siete
custoditi, mediante la fede, in vista della salvezza ormai pronta per essere
rivelata nell'ultimo tempo. Trasalite di gioia per questo, anche se adesso dovete
essere molestati ancora un poco da prove di vario genere, affinché la genuinità
della vostra fede, ben più preziosa dell'oro che perisce, ma che pure viene
saggiato col fuoco, sia trovata in voi, a lode e gloria e onore, per il tempo
della manifestazione di nostro Signore Gesù Cristo.
GRADUALE
Ps
106:32; 106:31.
Exáltent eum in Ecclésia plebis: et in cáthedra seniórum laudent eum. ℣.
Confiteántur Dómino misericórdiae ejus; et mirabília ejus fíliis hóminum.
Ps
106:32; 106:31. Lo esaltino nell'assemblea del popolo e lo lodino nel consesso
degli anziani. ℣. Ringrazino il Signore per la sua bontà e per i
suoi prodigi a favore degli uomini.
TRACTUS
Matt
16:18-19. Tu es
Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam. ℣. Et
portae ínferi non praevalébunt advérsus eam: et tibi dabo claves regni
coelórum. ℣. Quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum
et in coelis. ℣. Et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in
coelis.
Matt
16:18-19. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. ℣. E le porte degli inferi non prevarranno contro di essa, e ti darò le
chiavi del regno dei cieli. ℣. Tutto ciò che avrai legato sulla terra
sarà legato anche nei cieli. ℣. E tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà
sciolto anche nei cieli.
Beato
è San Pietro per aver elevato il suo sguardo oltre la natura, non guardando
Nostro Signore Gesù Cristo con occhio umano, ma contemplando per rivelazione
del Padre celeste il Figlio di Dio; beato è San Pietro che è stato giudicato
degno di riconoscere per primo la divinità che è nel Cristo.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠
sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt
16:13-19.
In illo témpore:
Venit Jesus in partes Caesaréae Philíppi, et interrogábat discípulos suos,
dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Joánnem
Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Jeremíam aut unum ex prophétis. Dicit
illis Jesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu
es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Jesus, dixit ei: Beátus es,
Simon Bar Jona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in
coelis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram
aedificábo Ecclésiam meam, et portae ínferi non praevalébunt advérsus eam. Et
tibi dabo claves regni coelórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit
ligátum et in coelis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in
coelis.
Seguito
✠ del
santo Vangelo secondo Matteo.
Matt
16:13-19.
In
quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarea di Filippo, interrogava i suoi
discepoli: Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo? Ed essi risposero: Alcuni
Giovanni il Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti.
Disse loro Gesù: Ma voi, chi dite che io sia? Rispose Simon Pietro: Tu sei il
Cristo, il Figlio del Dio vivente. E Gesù, in risposta, gli disse: Beato sei
tu, Simone, figlio di Giona, poiché non la carne e il sangue te l'hanno
rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e
su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non
prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò
che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrai
sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli.
Omelia
di San Leone, Papa.
Sermone
3 nell'anniversario della sua elezione, dopo il principio.
Il Signore domanda
agli Apostoli, chi dicesse la gente ch'egli sia: e la loro risposta è comune
finché essi esprimono l'incertezza dello spirito degli uomini. Ma appena
interroga i discepoli sul proprio sentire, il primo in dignità fra gli Apostoli
è il primo ancora a confessare il Signore. Ed avendo egli detto: Tu sei il Cristo,
il Figlio del Dio vivente (Matt 16:16);
Gesù gli rispose: Beato te, Simone, figlio di Giona, perché non te l'ha
rivelato la natura e l'istinto, ma il Padre mio ch'è nei cieli (Matt 16:17). Vale a dire: Perciò tu sei
beato, perché te l'ha insegnato il Padre mio; non sei stato ingannato
dall'opinione terrena, ma te l'ha dichiarato l'ispirazione celeste: e non la
natura e l'istinto mi ti han fatto conoscere, ma colui del quale sono il Figlio
unigenito.
E io, continua, ti
dico (Matt 16:18); cioè: Come il
Padre mio ti ha manifestato la mia divinità, così io pure ti faccio conoscere
la tua propria eccellenza. Perché tu sei Pietro: cioè: Mentre io sono la pietra
inviolabile, la pietra angolare che di due popoli ne faccio uno, io il
fondamento all'infuori del quale nessuno può porne altro; tuttavia anche tu sei
pietra, essendo confermato dalla mia virtù, così che quanto m'appartiene di
proprio, quanto al potere, ti sia comune per la mia partecipazione. E su questa
pietra io edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno
contro di lei (Matt 16:18): Su questa
fortezza, dice, edificherò un tempio eterno; e la sublimità della mia Chiesa,
che deve penetrare il cielo, si eleverà sulla fermezza di questa fede.
Le porte
dell'inferno non impediranno mai questa confessione di Pietro, né la legheranno
appunto le catene della morte; poiché questa parola è parola di vita. E come
essa innalza al cielo i suoi confessori, così ne sommerge nell'inferno i
negatori. Perciò dice al beatissimo Pietro: Ti darò le chiavi del regno dei
cieli: e qualunque cosa legherai sulla terra, sarà legata anche nei cieli; e
qualunque cosa scioglierai sulla terra, sarà sciolta anche nei cieli (Matt 16:19). Certo, questo potere fu
comunicato anche agli altri Apostoli, e questo decreto costitutivo riguarda
egualmente tutti i principi della Chiesa; ma confidando questa prerogativa, non
senza motivo il Signore s'indirizza a uno solo, benché parli a tutti. Essa è
affidata particolarmente a Pietro, perché Pietro è stabilito capo di tutti i
pastori della Chiesa. Il privilegio dunque di Pietro sussiste in ogni giudizio
portato in virtù della sua legittima autorità. E non c'è eccesso né di severità
né di indulgenza, dove non si lega né si scioglie se non ciò che il beato
Pietro avrà sciolto o legato.
Credo
OFFERTORIUM
Matt
16:18-19. Tu es
Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam: et portae inferi non
praevalébunt advérsus eam: et tibi dabo claves regni coelórum.
Matt
16:18-19. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte
degli inferi non prevarranno contro di essa: e ti darò le chiavi del regno dei
cieli.
SECRETA
Ecclésiae tuae,
quaesumus, Dómine, preces et hóstias beáti Petri Apóstoli comméndet orátio: ut,
quod pro illíus glória celebrámus, nobis prosit ad véniam. Per Dominum nostrum
Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
O
Signore, la preghiera del santo apostolo Pietro raccomandi a te le suppliche e
le offerte della tua Chiesa: e ciò che celebriamo a sua gloria giovi ad
ottenerci il perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
Si
fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.
Apóstoli tui Pauli
précibus, Dómine, plebis tuae dona sanctífica: ut, quae tibi tuo grata sunt
institúto, gratióra fiant patrocínio supplicántis. Per Dominum nostrum Jesum
Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Per
le preghiere del tuo Apostolo Paolo santifica, o Signore, i doni del tuo
popolo, affinché il sacrificio che Ti è già gradito per la tua istituzione, lo
sia ancora più per il patrocinio di colui che Ti prega. Per il nostro Signore
Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
In
Quaresima si fa la commemorazione della Feria.
PRAEFATIO
DE APOSTOLIS
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre: Te, Dómine, supplíciter exoráre, ut gregem
tuum, Pastor aetérne, non déseras: sed per beátos Apóstolos tuos contínua
protectióne custódias. Ut iísdem rectóribus gubernétur, quos óperis tui
vicários eídem contulísti praeésse pastóres. Et ídeo cum Angelis et
Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis
exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicéntes: Sanctus, Sanctus,
Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in
excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.
È
veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza innalzare a
te, Signore, la nostra preghiera. Ti supplichiamo, Pastore eterno: non
abbandonare il tuo gregge, ma per mezzo dei tuoi Santi Apostoli custodiscilo e
proteggilo sempre. Continui ad essere governato da quelli che tu stesso hai
eletto vicari dell'opera tua, e hai costituito pastori. E noi, uniti agli
Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei
Cori celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria: Santo,
Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della
tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del
Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNIO
Matt
16:18. Tu es
Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam.
Matt
16:18. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Laetíficet nos,
Dómine, munus oblátum: ut, sicut in Apóstolo tuo Petro te mirábilem
praedicámus; sic per illum tuae sumámus indulgéntiae largitátem. Per Dominum
nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Ci
sia fonte di grazia il sacrificio che ti abbiamo offerto, o Signore, affinché,
come ti proclamiamo mirabile nel tuo Apostolo Pietro, così riceviamo, per suo
merito, l'abbondanza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo
Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per
tutti i secoli dei secoli. Amen.
Si
fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.
Orémus.
Sanctificáti,
Dómine, salutári mystério: quaesumus; ut nobis ejus non desit orátio, cujus nos
donásti patrocínio gubernari. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum,
qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Santificati,
o Signore, dal mistero della salvezza, Ti preghiamo che non ci venga mai meno
la preghiera di colui che ci hai dato per patrono e per guida. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con
lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
In
Quaresima si fa la commemorazione della Feria; della quale in fine si legge il
Vangelo.