venerdì 22 febbraio 2019

Cattedra di San Pietro Apostolo ad Antiochia

Doppio maggiore.
Paramenti bianchi.

La festa della Cattedra di San Pietro fu stabilita fin dal 354 per onorare la dignità di questo principe della Santa Chiesa, cui Nostro Signore Gesù Cristo affidò il potere delle chiavi, simbolo della suprema autorità.
Gian Lorenzo Bernini, Cattedra di San Pietro,
Basilica di San Pietro, Città del Vaticano, 1656-1665.
La “Cathedra Petri” o “Sella gestatoria apostolicae confessionis” è il trono pontificale di San Pietro e dei suoi successori nell'Episcopato Romano, nella suprema guida di tutto il gregge di Nostro Signore Gesù Cristo, degli agnelli, delle pecorelle e delle pecore madri (Cfr. Joann 19:15-17). In essa stanno il basamento inconcusso dell'infallibile ed indefettibile Fede Cattolica, il fulcro necessario dell'unità del Cristianesimo, la pienezza del Sacerdozio e del Regno. La sua storia e la sua venerazione inizia fra i meandri dei cimiteri cristiani dell'Urbe nel III secolo. La Cattedra si venerò di seguito nel Battistero di San Damaso in Vaticano. È ora conservata nell'abside della Basilica Vaticana, racchiusa nel grande reliquiario berniniano, sicché nemmeno il Papa vi si può sedere, come usavano i sommi Pontefici fino al XVI secolo.
Sotto il nome di Natale Petri de Cathedra era celebrata una festa il 22 febbraio; ma, a causa della Quaresima, le chiese della Gallia presero l'abitudine di celebrarla il 18 gennaio. Le due usanze si svilupparono in modo parallelo; poi, finalmente, si perdette l'unità primitiva del loro significato e si ebbero due feste della Cattedra di San Pietro, la prima attribuita a Roma - quella del 18 gennaio -, la seconda attribuita a un'altra sede - in definitiva a quella d'Antiochia - il 22 febbraio. La Chiesa romana, sino al XVI secolo, non celebrava che quest'ultima festa.
Poiché i Gentili, facendo degna penitenza, avevano preso il posto dei Giudei, Antiochia sostituì Gerusalemme e là San Pietro risiedette, prima di stabilire la sua Cattedra a Roma. A San Pietro che proclamò Gesù «il Cristo, Figlio di Dio vivente» (Evangelium) mentre tutta la Palestina insorgeva contro di lui, il divin Maestro affidò il potere di assolvere dai peccati, di chiudere le porte dell'inferno ed aprirci quelle del cielo (Evangelium). E il Capo della Santa Chiesa ci insegna nella sua Prima Epistola che «colla fede nello spargimento del sangue di Gesù Cristo, lo Spirito Santo ci santifica e ci riconcilia con il Padre». Si fa, inoltre, in questa Santa Messa la commemorazione di San Paolo Apostolo, subito dopo l'orazione della festa, perché la liturgia non separi quelli che furono giustamente chiamate le due colonne della Santa Chiesa.
Onoriamo oggi il Capo della Santa Chiesa, che continua in terra l'opera redentrice di Nostro Signore Gesù Cristo e preghiamolo di liberarci dai legami del peccato.
(Cfr. Festa della Cattedra di San Pietro Apostolo, blog Sardinia Tridentina)

Sermone di Sant'Agostino, Vescovo.
Sermone 15 sui Santi.
L'istituzione dell'odierna solennità ricevé dai nostri antenati il nome di Cattedra, perché è tradizione che Pietro, principe degli Apostoli, prendesse possesso quest'oggi della sua sede episcopale. I fedeli perciò, con ragione, celebrano l'origine di quella Sede onde l'Apostolo fu investito per la salute delle chiese con quelle parole del Signore: Tu sei Pietro, e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa (Matt 16:18).
Il Signore dunque ha chiamato Pietro il fondamento della Chiesa: ed è perciò che la Chiesa venera giustamente questo fondamento sul quale poggia tutto l'edificio ecclesiastico. Quindi ben a ragione si dice nel Salmo ch'è stato letto: Lo esaltino nell'adunanza del popolo, e lo lodino nel consesso dei seniori (Ps 106:32). Benedetto Dio, che prescrive d'esaltare il beato Pietro Apostolo nell'adunanza dei fedeli; è giusto infatti che la Chiesa veneri questo fondamento per cui si sale al cielo.
Celebrando dunque quest'oggi l'origine della Cattedra, noi onoriamo il ministero sacerdotale. Le chiese si rendono questo mutuo onore, comprendendo esse che la Chiesa tanto più cresce in dignità, quanto più viene onorato il ministero sacerdotale. Avendo dunque una pia usanza introdotto giustamente nelle chiese questa solennità, mi meraviglio delle grandi proporzioni che ha preso oggi un pernicioso errore tutto pagano, di portare cioè sulle tombe dei defunti dei cibi e del vino, come se le anime, che hanno abbandonato i loro corpi, reclamassero questi cibi propri della carne.


Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, La Cattedra di San Pietro,
Pinacoteca Civica Il Guercino, Cento (Emilia-Romagna), 1618.


La Santa Chiesa applica ai sommi Pontefici cristiani ciò che la Bibbia dice di Finees (Num 25).

INTROITUS
Eccli 45:30. Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in aetérnum. Ps 131:1. Meménto, Dómine, David: et omnis mansuetúdinis ejus. . Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. . Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Státuit ei Dóminus testaméntum pacis, et príncipem fecit eum: ut sit illi sacerdótii dígnitas in aetérnum.

Eccli 45:30. Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un principe: e così durerà per sempre la sua dignità sacerdotale. Ps 131:1. Ricordati, Signore, di David e di tutta la pietà sua. . Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. . Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Il Signore ha stabilito con lui un'alleanza di pace e ne ha fatto un principe: e così durerà per sempre la sua dignità sacerdotale.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Deus, qui beáto Petro Apóstolo tuo, collátis clávibus regni coeléstis, ligándi atque solvéndi pontifícium tradidísti: concéde; ut, intercessiónis ejus auxílio, a peccatórum nostrórum néxibus liberémur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che al tuo santo apostolo Pietro, consegnando le chiavi del regno dei cieli, hai dato il potere pontificale di legare e di sciogliere: concedi, a noi, con l'aiuto della sua intercessione, di essere liberati dalle catene dei nostri peccati. Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.

Orémus.
Deus, qui multitúdinem géntium beáti Pauli Apóstoli praedicatióne docuísti: da nobis, quaesumus; ut, cujus commemoratiónem cólimus, ejus apud te patrocínia sentiámus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
O Dio, che con la predicazione del beato Paolo Apostolo hai ammaestrato una moltitudine di popoli pagani, concedici, mentre ne celebriamo la commemorazione, di sentire l'efficacia del suo patrocinio presso di Te. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

In Quaresima si fa la commemorazione della Feria.

LECTIO
Léctio Epístolae Beáti Petri Apóstoli.
1Petr 1:1-7.
Petrus, Apóstolus Jesu Christi, eléctis ádvenis dispersiónis Ponti, Galátiae, Cappadóciae, Asiae et Bithýniae secúndum praesciéntiam Dei Patris, in sanctificatiónem Spíritus, in obediéntiam, et aspersiónem sánguinis Jesu Christi: grátia vobis et pax multiplicétur. Benedíctus Deus et Pater Dómini nostri Jesu Christi, qui secúndum misericórdiam suam magnam regenerávit nos in spem vivam, per resurrectiónem Jesu Christi ex mórtuis, in hereditátem incorruptíbilem et incontaminátam et immarcescíbilem, conservátam in coelis in vobis, qui in virtúte Dei custodímini per fidem in salútem, parátam revelári in témpore novíssimo. In quo exsultábitis, módicum nunc si opórtet contristári in váriis tentatiónibus: ut probátio vestrae fídei multo pretiósior auro (quod per ignem probatur) inveniátur in laudem et glóriam et honórem, in revelatióne Jesu Christi, Dómini nostri.

Lettura dell'Epistola del Beato Pietro Apostolo.
1Petr 1:1-7.
Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai pellegrini sparsi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia, eletti, secondo la prescienza di Dio Padre, mediante la santificazione dello Spirito, per obbedire a Cristo ed essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in misura sempre più abbondante. Benedetto il Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, il quale per sua grande misericordia ci fece rinascere, risuscitando Gesù Cristo da morte, a una vivente speranza, a una eredità incorruttibile, incontaminata e immarcescibile, riservata nei cieli per voi, che per la potenza di Dio siete custoditi, mediante la fede, in vista della salvezza ormai pronta per essere rivelata nell'ultimo tempo. Trasalite di gioia per questo, anche se adesso dovete essere molestati ancora un poco da prove di vario genere, affinché la genuinità della vostra fede, ben più preziosa dell'oro che perisce, ma che pure viene saggiato col fuoco, sia trovata in voi, a lode e gloria e onore, per il tempo della manifestazione di nostro Signore Gesù Cristo.

GRADUALE
Ps 106:32; 106:31. Exáltent eum in Ecclésia plebis: et in cáthedra seniórum laudent eum. . Confiteántur Dómino misericórdiae ejus; et mirabília ejus fíliis hóminum.

Ps 106:32; 106:31. Lo esaltino nell'assemblea del popolo e lo lodino nel consesso degli anziani. . Ringrazino il Signore per la sua bontà e per i suoi prodigi a favore degli uomini.

TRACTUS
Matt 16:18-19. Tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam. . Et portae ínferi non praevalébunt advérsus eam: et tibi dabo claves regni coelórum. . Quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in coelis. . Et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in coelis.

Matt 16:18-19. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa. . E le porte degli inferi non prevarranno contro di essa, e ti darò le chiavi del regno dei cieli. . Tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli. . E tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli.

Beato è San Pietro per aver elevato il suo sguardo oltre la natura, non guardando Nostro Signore Gesù Cristo con occhio umano, ma contemplando per rivelazione del Padre celeste il Figlio di Dio; beato è San Pietro che è stato giudicato degno di riconoscere per primo la divinità che è nel Cristo.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 16:13-19.
In illo témpore: Venit Jesus in partes Caesaréae Philíppi, et interrogábat discípulos suos, dicens: Quem dicunt hómines esse Fílium hóminis? At illi dixérunt: Alii Joánnem Baptístam, alii autem Elíam, alii vero Jeremíam aut unum ex prophétis. Dicit illis Jesus: Vos autem quem me esse dícitis? Respóndens Simon Petrus, dixit: Tu es Christus, Fílius Dei vivi. Respóndens autem Jesus, dixit ei: Beátus es, Simon Bar Jona: quia caro et sanguis non revelávit tibi, sed Pater meus, qui in coelis est. Et ego dico tibi, quia tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam, et portae ínferi non praevalébunt advérsus eam. Et tibi dabo claves regni coelórum. Et quodcúmque ligáveris super terram, erit ligátum et in coelis: et quodcúmque sólveris super terram, erit solútum et in coelis.

Seguito del santo Vangelo secondo Matteo.
Matt 16:13-19.
In quel tempo, Gesù, venuto nella zona di Cesarea di Filippo, interrogava i suoi discepoli: Chi dicono che sia il Figlio dell'uomo? Ed essi risposero: Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri ancora Geremia, o uno dei profeti. Disse loro Gesù: Ma voi, chi dite che io sia? Rispose Simon Pietro: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E Gesù, in risposta, gli disse: Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, poiché non la carne e il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io dico a te che tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato anche nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto anche nei cieli.

Omelia di San Leone, Papa.
Sermone 3 nell'anniversario della sua elezione, dopo il principio.
Il Signore domanda agli Apostoli, chi dicesse la gente ch'egli sia: e la loro risposta è comune finché essi esprimono l'incertezza dello spirito degli uomini. Ma appena interroga i discepoli sul proprio sentire, il primo in dignità fra gli Apostoli è il primo ancora a confessare il Signore. Ed avendo egli detto: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente (Matt 16:16); Gesù gli rispose: Beato te, Simone, figlio di Giona, perché non te l'ha rivelato la natura e l'istinto, ma il Padre mio ch'è nei cieli (Matt 16:17). Vale a dire: Perciò tu sei beato, perché te l'ha insegnato il Padre mio; non sei stato ingannato dall'opinione terrena, ma te l'ha dichiarato l'ispirazione celeste: e non la natura e l'istinto mi ti han fatto conoscere, ma colui del quale sono il Figlio unigenito.
E io, continua, ti dico (Matt 16:18); cioè: Come il Padre mio ti ha manifestato la mia divinità, così io pure ti faccio conoscere la tua propria eccellenza. Perché tu sei Pietro: cioè: Mentre io sono la pietra inviolabile, la pietra angolare che di due popoli ne faccio uno, io il fondamento all'infuori del quale nessuno può porne altro; tuttavia anche tu sei pietra, essendo confermato dalla mia virtù, così che quanto m'appartiene di proprio, quanto al potere, ti sia comune per la mia partecipazione. E su questa pietra io edificherò la mia Chiesa, e le porte dell'inferno non prevarranno contro di lei (Matt 16:18): Su questa fortezza, dice, edificherò un tempio eterno; e la sublimità della mia Chiesa, che deve penetrare il cielo, si eleverà sulla fermezza di questa fede.
Le porte dell'inferno non impediranno mai questa confessione di Pietro, né la legheranno appunto le catene della morte; poiché questa parola è parola di vita. E come essa innalza al cielo i suoi confessori, così ne sommerge nell'inferno i negatori. Perciò dice al beatissimo Pietro: Ti darò le chiavi del regno dei cieli: e qualunque cosa legherai sulla terra, sarà legata anche nei cieli; e qualunque cosa scioglierai sulla terra, sarà sciolta anche nei cieli (Matt 16:19). Certo, questo potere fu comunicato anche agli altri Apostoli, e questo decreto costitutivo riguarda egualmente tutti i principi della Chiesa; ma confidando questa prerogativa, non senza motivo il Signore s'indirizza a uno solo, benché parli a tutti. Essa è affidata particolarmente a Pietro, perché Pietro è stabilito capo di tutti i pastori della Chiesa. Il privilegio dunque di Pietro sussiste in ogni giudizio portato in virtù della sua legittima autorità. E non c'è eccesso né di severità né di indulgenza, dove non si lega né si scioglie se non ciò che il beato Pietro avrà sciolto o legato.

Credo

OFFERTORIUM
Matt 16:18-19. Tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam: et portae inferi non praevalébunt advérsus eam: et tibi dabo claves regni coelórum.

Matt 16:18-19. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa, e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa: e ti darò le chiavi del regno dei cieli.

SECRETA
Ecclésiae tuae, quaesumus, Dómine, preces et hóstias beáti Petri Apóstoli comméndet orátio: ut, quod pro illíus glória celebrámus, nobis prosit ad véniam. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

O Signore, la preghiera del santo apostolo Pietro raccomandi a te le suppliche e le offerte della tua Chiesa: e ciò che celebriamo a sua gloria giovi ad ottenerci il perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.

Apóstoli tui Pauli précibus, Dómine, plebis tuae dona sanctífica: ut, quae tibi tuo grata sunt institúto, gratióra fiant patrocínio supplicántis. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Per le preghiere del tuo Apostolo Paolo santifica, o Signore, i doni del tuo popolo, affinché il sacrificio che Ti è già gradito per la tua istituzione, lo sia ancora più per il patrocinio di colui che Ti prega. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

In Quaresima si fa la commemorazione della Feria.

PRAEFATIO DE APOSTOLIS
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre: Te, Dómine, supplíciter exoráre, ut gregem tuum, Pastor aetérne, non déseras: sed per beátos Apóstolos tuos contínua protectióne custódias. Ut iísdem rectóribus gubernétur, quos óperis tui vicários eídem contulísti praeésse pastóres. Et ídeo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza innalzare a te, Signore, la nostra preghiera. Ti supplichiamo, Pastore eterno: non abbandonare il tuo gregge, ma per mezzo dei tuoi Santi Apostoli custodiscilo e proteggilo sempre. Continui ad essere governato da quelli che tu stesso hai eletto vicari dell'opera tua, e hai costituito pastori. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l'inno della tua gloria: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNIO
Matt 16:18. Tu es Petrus, et super hanc petram aedificábo Ecclésiam meam.

Matt 16:18. Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Laetíficet nos, Dómine, munus oblátum: ut, sicut in Apóstolo tuo Petro te mirábilem praedicámus; sic per illum tuae sumámus indulgéntiae largitátem. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ci sia fonte di grazia il sacrificio che ti abbiamo offerto, o Signore, affinché, come ti proclamiamo mirabile nel tuo Apostolo Pietro, così riceviamo, per suo merito, l'abbondanza del tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione di San Paolo, Apostolo.

Orémus.
Sanctificáti, Dómine, salutári mystério: quaesumus; ut nobis ejus non desit orátio, cujus nos donásti patrocínio gubernari. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Santificati, o Signore, dal mistero della salvezza, Ti preghiamo che non ci venga mai meno la preghiera di colui che ci hai dato per patrono e per guida. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

In Quaresima si fa la commemorazione della Feria; della quale in fine si legge il Vangelo.