giovedì 20 dicembre 2018

Vigilia di San Tommaso, Apostolo

Semplice.
Paramenti violacei.

Come quasi tutte le feste degli Apostoli, anche quella di San Tommaso è preceduta da una Vigilia, che deve render possibile all'anima nostra di prepararvici santamente. L'Evangelium ci ricorda la vocazione del grande Apostolo, che ebbe la gioia di udire continuamente la parola di Nostro Signore Gesù Cristo, e di godere della sua intimità. «Io vi ho chiamato amici, perché tutto quello che ho inteso da mio Padre, ve l'ho fatto conoscere». «Dio - aggiunge l'Epistola - l'ha scelto tra tutti gli uomini, gli ha dato i suoi comandamenti, la legge di vita e di scienza, e l'ha posto in alto». Così l'Offertorium ci dichiara che, scelto da Nostro Signore Gesù Cristo per essere uno dei dodici Principi che avrebbero retto la Santa Chiesa, «il Signore l'ha incoronato di gloria e di onore e gli ha dato potere sulle opere delle sue mani». «Il Signore, dice ancora l'Epistola, gli ha dato la sua parte di eredità fra le dodici tribù».




La Santa Chiesa paragona i suoi Apostoli all'olivo verdeggiante che è il simbolo della prosperità. Essa si sdegna contro quelli che li hanno fatto morire.

INTROITUS
Ps 51:10-11. Ego autem, sicut olíva fructífera in domo Dómini, sperávi in misericórdia Dei mei: et exspectábo nomen tuum, quóniam bonum est ante conspéctum sanctórum tuorum. Ps 51:3. Quid gloriáris in malítia: qui potens es in iniquitáte? ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Ego autem, sicut olíva fructífera in domo Dómini, sperávi in misericórdia Dei mei: et exspectábo nomen tuum, quóniam bonum est ante conspéctum sanctórum tuorum.

Ps 51:10-11. Io sono come olivo fruttifero nella casa del Signore; ho sperato nella misericordia del mio Dio e confiderò nel tuo nome, perché è buono al cospetto dei tuoi Santi. Ps 51:3. Perché ti glorii nella malizia, tu, che sei potente nell'iniquità? ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Io sono come olivo fruttifero nella casa del Signore; ho sperato nella misericordia del mio Dio e confiderò nel tuo nome, perché è buono al cospetto dei tuoi Santi.

ORATIO
Orémus.
Da, quaesumus, omnípotens Deus: ut beáti Thomae Apóstoli tui, quam praevenímus, veneránda solémnitas, et devotiónem nobis áugeat et salútem. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Fa', Dio onnipotente, che l'augusta solennità, alla quale ci prepariamo, del tuo beato Apostolo Tommaso, aumenti in noi la devozione e l'aiuto per la salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione della Feria con le Orazioni della Domenica precedente.

La Santa Chiesa applica agli Apostoli ciò che l'autore del libro dell'Ecclesiastico (200-180 a.C.) dice di Giacobbe, Mosè ed Aronne che furono l'oggetto delle benedizioni speciali di Dio.

LECTIO
Léctio libri Sapiéntiae.
Eccli 44:25-27; 45:2-4; 45:6-9.
Benedíctio Dómini super caput justi. Ideo dedit illi Dóminus hereditátem, et divísit illi partem in tríbubus duódecim: et invénit grátiam in conspéctu omnis carnis. Et magnificávit eum in timóre inimicórum, et in verbis suis monstra placávit. Glorificávit illum in conspéctu regum, et jussit illi coram pópulo suo, et osténdit illi glóriam suam. In fide et lenitáte ipsíus sanctum fecit illum, et elégit eum ex omni carne. Et dedit illi coram praecépta, et legem vitae et disciplínae, et excélsum fecit illum. Státuit ei testaméntum aetérnum, et circumcínxit eum zona justítiae: et índuit eum Dóminus corónam glóriae.

Lettura del libro della Sapienza.
Eccli 44:25-27; 45:2-4; 45:6-9.
La benedizione del Signore è sopra il capo del giusto (Giacobbe). Pertanto il Signore gli diede un'eredità, e divise la sua parte in dodici tribù: e trovò grazia al cospetto di ogni uomo. E Dio lo (Mosè) rese grande con timore dei nemici, e placò le piaghe (d'Egitto) con le sue parole. Lo glorificò davanti ai re, e gli diede i comandamenti pel suo popolo, e gli mostrò la sua gloria. Lo fece santo per la fede e la mansuetudine di lui, e lo elesse fra tutti gli uomini. E diede precetti davanti a lui e legge di vita e disciplina, e lo rese eccelso. Stabilì per lui (Aronne) un patto eterno, e gli cinse attorno la cintura della giustizia: ed il Signore gli fece indossare la corona di gloria.

GRADUALE
Ps 91:13 et 14. Justus ut palma florébit: sicut cedrus Líbani multiplicábitur in domo Dómini. Ps 91:3. ℣. Ad annuntiándum mane misericórdiam tuam, et veritátem tuam per noctem.

Ps 91:13 et 14. Il giusto fiorirà come la palma: crescerà come il cedro del Libano nella casa del Signore. Ps 91.3. ℣. Per celebrare al mattino la tua misericordia: e la tua verità nella notte.

EVANGELIUM
Sequentia sancti Evangelii secundum Joánnem.
Joann 15:12-16.
In illo témpore: Dixit Jesus discípulis suis: Hoc est praecéptum meum, ut diligátis ínvicem, sicut diléxi vos. Majórem hac dilectiónem nemo habet, ut ánimam suam ponat quis pro amícis suis. Vos amíci mei estis, si fecéritis quae ego praecípio vobis. Jam non dicam vos servos: quia servus nescit, quid fáciat dóminus ejus. Vos autem dixi amícos: quia ómnia, quaecúmque audivi a Patre meo, nota feci vobis. Non vos me elegístis: sed ego elégi vos, et posui vos, ut eátis, et fructum afferátis: et fructus vester maneat: ut, quodcúmque petiéritis Patrem in nómine meo, det vobis.

Seguito del santo Vangelo secondo Giovanni.
Joann 15:12-16.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.

Omelia di San Gregorio, Papa.
Omelia 27 sui Vangeli.
Nonostante tutte le sacre parole siano piene di comandamenti del Signore, com'è che riguardo all'amore, come di un comandamento singolare, il Signore dice: Il comandamento mio è questo, che vi amiate l'un l'altro; se non perché ogni comandamento riguarda solamente l'amore e tutti sono un comandamento unico? Perché qualsiasi cosa viene comandata, viene consolidata nella sola carità. Come infatti molti rami di un albero procedono da una sola radice, così molte virtù sono generate dalla sola carità. Ed il ramo della buona azione non ha alcun color verde, se non rimane nella radice della carità.
Quindi i comandamenti del Signore sono sia molti, sia uno solo: molti per la diversità dell'operazione, uno solo nella radice dell'amore. Ma in qual modo questo amore si debba mantenere, lo suggerisce Egli stesso, che, in numerosi luoghi della sua Scrittura, comanda sia che gli amici vengano amati in Sé, sia che i nemici per Sé. Infatti ha veramente la carità, colui che sia ama l'amico in Dio, sia il nemico per Dio. Ora ci sono alcuni che amano i lori prossimi ma per l'affetto della parentela e della carne: tuttavia le sacre parole non si oppongono a questi. Ma una cosa è quel che è applicato spontaneamente alla natura, una cosa quel che per i comandamenti del Signore è dovuto all'obbedienza dall'amore.
Questi certamente sia amano il prossimo, sia tuttavia non raggiungono quei sublimi premi dell'amore: poiché esercitano il loro amore non spiritualmente, ma carnalmente. Quindi quando il Signore diceva: Il comandamento mio è questo, che vi amiate l'un l'altro, subito aggiunse: Come io ho amato voi. Come se volesse dire: amate conformemente al modo in cui vi amai. In tale cosa, carissimi fratelli, bisogna fare cauta attenzione, che l'antico nemico, mentre trae la nostra mente all'amore delle cose temporali, suscita contro di noi il prossimo più debole, perché tenti di portar via le stesse cose che amiamo.

OFFERTORIUM
Ps 8:6-7. Glória et honore coronásti eum: et constituísti eum super ópera mánuum tuárum, Dómine.

Ps 8:6-7. Lo hai coronato di gloria e di onore: e lo hai costituito sopra le opere delle tue mani, o Signore.

SECRETA
Apostólici reveréntia cúlminis offeréntes tibi sacra mystéria, Dómine, quaesumus: ut beáti Thomae Apóstoli tui suffrágiis, cujus natalítia praevenímus; plebs tua semper et sua vota deprómat, et desideráta percípiat. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Mentre ti offriamo i sacri misteri in onore dell'apostolica dignità, ti preghiamo, o Signore, affinché tramite i suffragi del beato Tommaso tuo Apostolo, la cui festa ci prepariamo a celebrare, il tuo popolo ottenga sempre i suoi voti e riceva le cose che desidera. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione della Feria con le Orazioni della Domenica precedente.

PRAEFATIO COMMUNIS
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a Te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni Ti adorano, le Potenze Ti venerano con tremore. A Te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNIO
Ps 20:6. Magna est glória ejus in salutári tuo: glóriam et magnum decórem impónes super eum, Dómine.

Ps 20:6. Grande è la sua gloria per il tuo soccorso salutare: lo ammanterai di gloria e di grande splendore, o Signore.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Sancti Apóstoli tui Thomae, quaesumus, Dómine, supplicatióne placátus: et veniam nobis tríbue, et remédia sempitérna concéde. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ti preghiamo, o Signore, affinché placato dalla supplica del tuo santo Apostolo Tommaso, tu ci conceda il perdono ed attribuisca gli eterni rimedi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Si fa la commemorazione della Feria con le Orazioni della Domenica precedente.

Se questa Vigilia cade in un giorno delle Quattro Tempora, si dice la Santa Messa delle Quattro Tempora, con la commemorazione della Vigilia, della quale si legge il Vangelo in fine.