domenica 30 dicembre 2018

Messa infra l'Ottava del Natale di Nostro Signore Gesù Cristo

Semidoppio.
Paramenti bianchi.

La Santa Chiesa per otto giorni medita sul grande mistero d'amore del Natale di Nostro Signore Gesù Cristo. Dio Figlio, il Verbo eterno per cui fu fatto il mondo, ha assunto la natura umana, si è fatto bambino nel seno purissimo di Maria Santissima ed è nato in una povera stalla. Tutto per la nostra Redenzione, per liberarci dal giogo mortale del peccato originale. Da ciò impariamo che Dio non è lontano né è un concetto astratto: Egli si è rivelato a noi e si è rivelato tangibilmente nella materia, nella carne. Apprendiamo inoltre quali debbano essere le virtù del Cristiano: umiltà, modestia, purezza, obbedienza, mortificazione.
(Cfr. Durante l'Ottava della Natività del Signore, blog Sardinia Tridentina)

Sermone di San Leone, Papa.
Sermone 6 sulla Natività del Signore.
Certo, in tutti i giorni e i tempi, o dilettissimi, dev'essere oggetto di meditazione per i fedeli la nascita divina del Signore e Salvator nostro, frutto di una Vergine Madre, affinché l'anima sollevata a considerare il suo autore, s'occupi (di esso mistero) sia col gemito della supplica, sia coll'esultanza della lode, sia coll'offerta del sacrificio, e il suo sguardo spirituale niente consideri di più frequente e con fede più viva che il fatto che Dio medesimo, il Figlio di Dio, generato dal Padre e a lui coeterno, è tuttavia venuto al mondo in una natura umana. Ma questa natività degna delle adorazioni del cielo e della terra, nessun giorno più dell'odierno ce la ricorda, e questa nuova luce, che splende anche negli elementi, si manifesta ai nostri sensi, e fa penetrare in noi il fulgore dell'ammirabile mistero. Poiché non solo ci richiama alla memoria, ma quasi ci mette dinanzi il colloquio stupendo dell'Angelo Gabriele con Maria, e il concepimento per virtù dello Spirito Santo così meraviglioso, sia per la promessa che l'annunzia sia per l'assenso prestato.
Oggi infatti l'autore del mondo nacque da una vergine, e il creatore dell'universo divenne figlio di colei ch'egli aveva creato. Oggi il Verbo di Dio apparve rivestito di carne, e colui che gli occhi umani non avevano mai visto, cominciò a rendersi visibile e anche palpabile. Oggi i pastori appresero da voci angeliche che il Salvatore era nato con un corpo e un'anima simile alla nostra, e oggi ai prelati preposti al gregge del Signore fu data una norma d'annunziare la buona novella; affinché anche noi diciamo con l'esercito della milizia celeste: Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona volontà (Luc 2:14).
Quindi la stessa grandezza e lo splendore del beneficio concesso esige da noi degni omaggi. E perciò, come insegna il beato Apostolo, noi non abbiamo ricevuto lo spirito di questo mondo, ma lo spirito di Dio (2Cor 2:12), affinché conosciamo il dono che Dio ci ha fatto; il quale certo non può onorarsi meglio che offrendogli ciò che lui stesso ha dato. E che altro di più acconcio possiamo trovare nel tesoro della liberalità del Signore per onorare la presente solennità, che la pace annunziata per prima nella natività del Signore da un concerto angelico? Infatti è essa che genera i figli di Dio, che nutrisce la carità, che conserva l'unità, essa il riposo dei beati e il soggiorno dell'eternità; effetto proprio e speciale della quale è di unire a Dio quelli ch'essa ha separati dal mondo.




INTROITUS
Is 9:6. Puer natus est nobis, et fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen ejus magni consílii Angelus. Ps 97:1. Cantáte Dómino cánticum novum, quia mirabília fecit. ℣. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Puer natus est nobis, et fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen ejus magni consílii Angelus.

Is 9:6. Ci è nato un Bambino e ci è stato dato un Figlio, il cui impero poggia sugli òmeri suoi: il suo nome sarà Angelo del buon consiglio. Ps 97:1. Cantate al Signore un cantico nuovo: poiché ha fatto cose mirabili. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Ci è nato un Bambino e ci è stato dato un Figlio, il cui impero poggia sugli òmeri suoi: il suo nome sarà Angelo del buon consiglio.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Concéde, quaesumus, omnípotens Deus: ut nos Unigéniti tui nova per carnem Natívitas líberet; quos sub peccáti jugo vetústa sérvitus tenet. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Concedici, Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che la nuova nascita secondo la carne del tuo Unigenito, liberi noi, che l'antica schiavitù tiene sotto il gioco del peccato. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio Epístolae Beati Pauli Apóstoli ad Titum.
Tit 3:4-7.
Caríssime: Appáruit benígnitas et humánitas Salvatóris nostri Dei: non ex opéribus justítiae, quae fécimus nos, sed secúndum suam misericórdiam salvos nos fecit per lavácrum regeneratiónis et renovatiónis Spíritus Sancti, quem effúdit in nos abúnde per Jesum Christum, Salvatorem nostrum: ut, justificáti grátia ipsíus, herédes simus secúndum spem vitae aetérnae: in Christo Jesu, Dómino nostro.

Lettura dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo a Tito.
Tit 3:4-7.
Carissimo, è apparsa la bontà e l'umanità del Salvatore, nostro Dio; Egli ci salvò non già in ragione delle opere di giustizia fatte da noi, ma per la Sua misericordia, col lavacro di rigenerazione e di rinnovamento dello Spirito Santo, diffuso largamente su di noi per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore: affinché, giustificati per la Sua grazia, divenissimo eredi, in speranza, della vita eterna: in Cristo Gesù, Signore nostro.

GRADUALE
Ps 97:3; 97:2. Vidérunt omnes fines terrae salutare Dei nostri: jubiláte Deo, omnis terra. ℣. Notum fecit Dominus salutare suum: ante conspéctum géntium revelávit justitiam suam.

Ps 97:3; 97:2. Tutti i confini della terra videro la salvezza del nostro Dio: tutta la terra acclami a Dio. ℣. Il Signore ci fece conoscere la sua salvezza: agli occhi delle genti rivelò la sua giustizia.

ALLELUJA
Allelúja, allelúja. ℣. Dies sanctificátus illúxit nobis: veníte, gentes, et adoráte Dóminum: quia hódie descéndit lux magna super terram. Allelúja.

Alleluia, alleluia. ℣. Un giorno sacro ci ha illuminati: venite, genti, e adorate il Signore: perché oggi discende gran luce sopra la terra. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secundum Lucam.
Luc 2:15-20.
In illo témpore: Pastóres loquebántur ad ínvicem: Transeámus usque Béthlehem, et videámus hoc verbum, quod factum est, quod Dóminus osténdit nobis. Et venérunt festinántes: et invenérunt Maríam et Joseph, et Infántem pósitum in praesépio. Vidéntes autem cognovérunt de verbo, quod dictum erat illis de Púero hoc. Et omnes, qui audiérunt, miráti sunt: et de his, quae dicta erant a pastóribus ad ipsos. María autem conservábat ómnia verba haec, cónferens in corde suo. Et revérsi sunt pastóres, glorificántes et laudántes Deum in ómnibus, quae audíerant et víderant, sicut dictum est ad illos.

Seguito del santo Vangelo secondo Luca.
Luc 2:15-20.
In quel tempo, i pastori presero a dire tra loro: Andiamo sino a Betlemme a vedere quello che è accaduto, come il Signore ci ha reso noto. E andati con prontezza, trovarono Maria, e Giuseppe, e il bambino giacente nella mangiatoia. Dopo aver visto, raccontarono quanto era stato detto loro di quel bambino. Coloro che li udirono rimasero meravigliati di ciò che i pastori avevano detto. Intanto Maria riteneva tutte queste cose, meditandole in cuor suo. E i pastori se ne ritornarono glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e veduto, come era stato loro detto.

Omelia di Sant'Ambrogio, Vescovo.
Libro 2 al cap. 2 di Luca, circa la metà.
Vedi come i pastori si affrettano; Cristo invero deve cercarsi sempre con ardore. Vedi come i pastori credettero all'Angelo: e tu non vuoi credere al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo, agli Angeli, ai Profeti e agli Apostoli? Osserva con quale cura la Scrittura scelga e pesi le singole parole. Si affrettano, dice, di andare a vedere il Verbo (Luc 2:15). Dacché quando si vede la carne del Signore, si vede il Verbo, cioè il Figlio.
La bassa condizione dei pastori non ti faccia disdegnare il grande esempio di fede che ti danno. Certo più (la loro storia) apparisce vile alla sapienza umana, più essa è preziosa agli occhi della fede. Il Signore non ha chiamato prima delle scuole di filosofia, piene di sapienti, ma un popolo semplice, il quale non sapesse né travisare le cose udite né imbellettarle. La semplicità infatti si domanda, non si cerca l'ambizione.
Non pensar di poter sprezzare come vili le parole dei pastori. Dai pastori invero Maria raccoglie le parole per nutrire la (sua) fede, dai pastori è raccolto il popolo per glorificare Dio. E quanti ne sentirono parlare, stupirono delle cose riferite loro dai pastori. Maria poi conservava con cura tutte queste cose, meditandole in cuor suo (Luc 2:19). Impariamo da ciò la castità in tutto della santa Vergine, la quale non meno riservata nelle parole che (modesta) nell'esteriore, meditava in cuor suo le prove della fede.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 88:12; 88:15. Tui sunt coeli et tua est terra: orbem terrárum et plenitúdinem ejus tu fundásti: justítia et judícium praeparátio sedis tuae.

Ps 88:12; 88:15. Tuoi sono i cieli, e tua è la terra: tu hai fondato il mondo e quanto vi si contiene: giustizia ed equità sono le basi del tuo trono.

SECRETA
Obláta, Dómine, múnera, nova Unigéniti tui Nativitáte sanctífica: nosque a peccatórum nostrórum máculis emúnda. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Santifica, o Signore, con la nuova nascita del tuo Unigenito, i doni offerti, e purificaci dalle macchie dei nostri peccati. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRAEFATIO DE NATIVITATE DOMINI
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova mentis nostrae óculis lux tuae claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio, per esso veniamo rapiti all'amore delle cose invisibili. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell'esercito celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNICANTES DE NATIVITATE DOMINI
Communicántes, et diem sacratíssimum celebrántes, quo beátae Maríae intemeráta virgínitas huic mundo édidit Salvatórem: sed et memóriam venerántes, in primis ejúsdem gloriósae semper Vírginis Maríae, Genitrícis ejúsdem Dei et Dómini nostri Jesu Christi: sed et beatórum Apostolórum ac Mártyrum tuórum, Petri et Pauli, Andréae, Jacóbi, Joánnis, Thomae, Jacóbi, Philíppi, Bartholomaei, Matthaei, Simónis et Thaddaei: Lini, Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii, Cypriáni, Lauréntii, Chrysógoni, Joánnis et Pauli, Cosmae et Damiáni: et ómnium Sanctórum tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in ómnibus protectiónis tuae muniámur auxílio. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen.

Uniti in una stessa comunione, celebriamo il giorno santissimo nel quale l'intemerata verginità della beata Maria diede a questo mondo il Salvatore; e veneriamo anzitutto la memoria della stessa gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del medesimo nostro Dio e Signore Gesù Cristo: e dei tuoi beati Apostoli e Martiri, Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di tutti i tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali concedi che in ogni cosa siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen.

COMMUNIO
Ps 97:3. Vidérunt omnes fines terrae salutáre Dei nostri.

Ps 97:3. Tutti i confini della terra hanno visto la salvezza del nostro Dio.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Praesta, quaesumus, omnípotens Deus: ut natus hódie Salvátor mundi, sicut divínae nobis generatiónis est auctor; ita et immortalitátis sit ipse largítor: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Fa', Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che il Salvatore del mondo, oggi nato, come è l'autore della nostra divina rigenerazione, così ci sia anche datore dell'immortalità. Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.