Alla fine d'ogni
anno si deve pensare come infallibilmente si penserà al fine della vita. Il
numero dei giorni onde l'uno e l'altro è composto, felici o infelici, mesti o
ridenti, tutto è passato, e l'impressione che hanno fatto nell'anima gli uni e
gli altri egualmente si cancella. Eccovi giunto all'ultimo giorno dell'anno,
che è stato l'ultimo per molti. Che amaro rincrescimento se lo avete mal
impiegato! Ma parimenti, che dolce consolazione, se tutti i giorni sono stati
per voi giorni pieni; se avete fatto un sant'uso di tutto questo tempo; se
avete posti a guadagno i beni e i mali; se avete riformati i costumi; se avete
praticati con puntualità i vostri esercizj di divozione; se avendo letto ogni
giorno la vita dei Santi, ne avete imitate le virtù; e avendo fatto ogni giorno
qualche pia considerazione, non l'avete mai fatta senza qualche frutto; infine,
se, avendo avuto in tutto il corso dell'anno tante sante ispirazioni, tanti
religiosi impulsi, tanti salutari desiderj, tanti esempj o da rigettare o da
seguire, siete stato fedele alla grazia; e discernendo il vero dal falso,
quanto vi era di seducente da quanto era per voi salutare, siete stato savio a
sufficienza da non affaticarvi che per la vostra salute! E sia come si voglia,
passate per lo meno sì santamente tutto quest'ultimo giorno, che abbiate questa
sera la consolazione di non aver perduto tutto l'anno.
Il mezzo più
proprio per cominciare un nuovo anno è il terminar santamente quello che sarà
per finire. Approfittatevi con diligenza e con fervore di questo avvertimento.
È una pratica di pietà molto utile, e le anime ferventi non manchino di
conformarvisi, cioè di fare in questi ultimi dì una confessione straordinaria
dei peccati più considerevoli commessi nel corso dell'anno. Passate
quest'ultimo giorno in una specie di ritiramento. Sia almeno quest'ultimo dì
tutto per il Signore e per la vostra salute. Non vi contentate di leggere tutto
questo; mettetelo in opera. Una lettura secca e sterile sarebbe più nociva che
utile. Ringraziate poi Dio in particolare di tutte le grazie che avete
ricevute.
Questo
Ringraziamento si deve a Dio per convenienza, per dovere, per interesse:
1. per Convenienza, perché niente più conforme al buon tratto di quello
che il beneficato restituisca in qualche maniera al benefattore quel bene che
per pura liberalità ha da lui ricevuto, e questo può farlo ognuno con
esprimergli alla meglio la propria riconoscenza;
2. per Dovere, perché ogni uomo è portato dalla propria natura a
rispondere colla riconoscenza a chi gli ha fatto del bene, onde diceva Filone
che, se ogni virtù è santa, la gratitudine è santissima;
3. per Interesse, perché la corrispondenza ai doni già ricevuti è pel
donatore lo stimolo il più potente ad impartir nuovi doni.
E perciò, se Dio
vuol essere ringraziato da noi, non è già perché abbia bisogno dei nostri
ringraziamenti, ma perché ama che noi Gli presentiamo dei nuovi titoli per
farci dei nuovi beneficj. Quindi merita eterna lode il P. Camillo Ettore della
Compagnia di Gesù, il quale pel primo introdusse in Bologna il costume, che poi
si sparse in tutta Italia, di cantare quest'oggi pubblicamente nelle chiese il Te Deum per ringraziare il Signore dei
benefizj impartitici in tutto l'anno; e le anime pie devono farsi un dovere di
non mancare a così bella funzione.
Visitate poi in
questo giorno qualche Cappella, o qualche Chiesa nella quale la Santa Vergine è
più particolarmente onorata, per ringraziarla con più acceso fervore di tanti
benefizj che avete ricevuti sotto la sua potente protezione, e consacratevi di
nuovo al suo servizio. Non vi scordate dei Santi Angeli, e in special modo del
vostro Angelo Custode. Di che non gli siete debitore? Mostrategli in questo
giorno la vostra gratitudine. Ringraziate i Santi delle grazie che avete
ricevute da Dio per la loro intercessione, e interessateli della vostra salute
coi vostri sentimenti di riconoscenza. Fate più abbondanti che vi è possibile
delle elemosine ai poveri, all'intento di riparare con questa liberalità
straordinaria a tante pazze spese che avete sacrificate ai vostri piaceri, o
alla vostra vanità. Nella vostra casa medesima, se non vi è possibile in
chiesa, passate buona parte della sera in affettuose adorazioni del Santissimo
Sacramento per riparare in qualche maniera a tante veglie passate nel giuoco o
in altre inezie. Terminate infine quest'anno tanto cristianamente quanto
vorreste al presente averlo scorso. Tutte queste religiose industrie serviranno
a meraviglia per l'affare importante di vostra salute. Recitate intanto la
seguente. (Manuale di Filotea di Mons. Giuseppe Riva, Bertarelli, Milano 1901)
ORAZIONE PER L'ULTIMO GIORNO
DELL'ANNO
Quanti motivi non
ho io di confondermi e d'umiliarmi profondamente davanti a Voi, o mio Dio, se
mi faccio a confrontare la bontà vostra verso di me colla mia continua
sconoscenza verso di Voi! Mentre nel decorso dell'anno omai compito avete
comandato alla morte di recidere colla sua falce tanti fiori e tante piante che
formavano il miglior ornamento del campo misterioso di questo mondo, avete
imposto alla medesima di rispettar la mia vita, che, come pianta infruttuosa,
occupava inutilmente il terreno, e, come erbaggio di pessima specie, non faceva
che impedir lo sviluppo dei vicini germogli ed ammorbar tutta l'aria col suo
ingratissimo odore. E ciò con tanta maggiore mia colpa, in quanto che, non
contento Voi di preservarmi dal meritato sterminio, mi avete sempre
contraddistinto coi segni i più evidenti della vostra amorosa predilezione,
allontanando da me tutto quello che poteva nuocere in qualche modo così al mio
spirito come al mio corpo, ed accordandomi le grazie le più efficaci alla
santificazione dell'uno e alla salute dell'altro. Che se qualche volta avete
inclinato verso di me la punitrice vostra destra, furono tutti leggieri i suoi
colpi, e sempre temperati dalle dolcezze della vostra misericordia. Ma se
finora ho corrisposto sì indegnamente a tutti i vostri favori, voglio emendare
almeno adesso l'inescusabile mio fallo, ringraziandovi prima di tutto
cordialissimamente di tutte le vostre beneficenze così spirituali come
temporali, e domandandovi sinceramente perdono di quanto ho osato commettere
contro di Voi. Voi degnatevi di accettare le mie attuali proteste come una
ritrattazione sincera di tutto il passato e una caparra sicura della mia
emendazione nell'avvenire. Intanto mettete Voi il compimento alle vostre
misericordie col rassodare nelle fatte risoluzioni la mia volontà sempre
instabile, onde facendo servire alla giustizia quelle potenze e quei sensi che
già servirono alla iniquità, dia finalmente a Voi tanto di gloria, quanto già
vi ho recato di sfregio colle replicate mie colpe. Voi che mi ispirate così
nobili e così doverosi sentimenti, degnatevi ancora di darmi forza, onde
mandarli ad effetto, e così verificare il detto consolantissimo del vostro
Apostolo, che si vide sovrabbondare la grazia dove prima abbondava la iniquità.
Indi si recita, o col popolo in pubblica funzione, o privatamente, il Te Deum, per ringraziare il Signore dei benefici ricevuti.
Indi si recita, o col popolo in pubblica funzione, o privatamente, il Te Deum, per ringraziare il Signore dei benefici ricevuti.
Te
Deum laudámus: *
te
Dóminum confitémur.
Te
aetérnum Patrem, *
omnis
terra venerátur.
Tibi
omnes Angeli, *
tibi
Coeli et univérsae Potestátes:
Tibi
Chérubim et Séraphim *
incessábili
voce proclamant:
(Caput
inclinatur) Sanctus, *
Sanctus,
*
Sanctus
*
Dóminus
Deus Sábaoth.
Pleni
sunt coeli et terra *
majestátis
glóriae tuae.
Te
gloriósus *
Apostolórum
chorus,
Te
Prophetárum *
laudábilis
númerus,
Te
Mártyrum candidátus *
laudat
exércitus.
Te
per orbem terrárum *
sancta
confitétur Ecclésia,
Patrem
*
imménsae
majestátis;
Venerándum
tuum verum *
et
únicum Fílium;
Sanctum
quoque *
Paráclitum
Spíritum.
Tu
Rex glóriae, *
Christe.
Tu
Patris *
sempitérnus
es Filius.
(Caput
inclinatur) Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
non
horruísti Virginis úterum.
Tu,
devícto mortis acúleo, *
aperuísti
credéntibus regna coelórum.
Tu
ad déxteram Dei sedes, *
in
glória Patris.
Judex
créderis *
esse
ventúrus.
(Genuflectitur)
Te ergo, quaesumus, tuis fámulis súbveni, *
quos
pretióso sánguine redemísti.
Aetérna
fac cum Sanctis tuis *
in
glória numerári.
Salvum
fac pópulum tuum, Dómine, *
et
bénedic hereditáti tuae.
Et
rege eos, *
et
extólle illos usque in aetérnum.
Per
síngulos dies *
benedícimus
te;
Et
laudámus nomen tuum in saeculum, *
et
in saeculum saeculi.
Dignáre,
Dómine, die isto *
sine
peccáto nos custodíre.
Miserére
nostri, Dómine, *
miserére
nostri.
Fiat
misericórdia tua, Dómine, super nos, *
quemádmodum
sperávimus in te.
In
te, Dómine, sperávi: *
non
confúndar in aetérnum.
℣.
Benedicamus Patrem et Fílium, cum Sancto Spíritu.
℞.
Laudémus et superexaltémus eum in saecula.
℣.
Benedíctus es, Dómine, in firmaménto coeli.
℞.
Et laudábilis, et gloriósus, et superexaltátus in saecula.
℣.
Dómine, exaudi orationem meam.
℞.
Et clamor meus ad te veniat.
℣.
Dóminus vobíscum.
℞.
Et cum spíritu tuo.
Orémus.
Deus,
cujus misericórdiae non est númerus, et bonitatis infinítus est thesaurus:
piissimae majestati tuae pro collatis donis gratias agimus, tuam semper
cleméntiam exorantes; ut, qui peténtibus postulata concédis, eósdem non
déseens, ad praemia futúra dispónas.
Deus,
qui corda fidélium Sancti Spiritus illustratióne docuisti: da nobis in eódem
Spiritu recta sapere; et de ejus semper consolatióne gaudére.
Deus,
qui néminem in te sperantem, nimium affligi permittis, sed pium précibus
praestas auditum: pro postulatiónibus nostris votísque suscéptis gratias
agimus, te piissime deprecantes, ut a cunctis semper muniamur advérsis. Per
Christum Dóminum nostrum. Amen.
|
Te,
o Dio, lodiamo *
e
qual Signore ti professiamo.
Te,
qual Padre eterno *
venera
tutta la terra.
A
Te tutti gli Angeli, *
a
Te i Cieli e le Potenze tutte:
a
Te i Cherubini e i Serafini *
cantano
con voce incessante:
(Si
china il capo) Santo, *
Santo,
*
Santo
*
il
Signore, Dio degli eserciti.
Ricolmi
sono i cieli e la terra *
della
maestà della tua gloria.
Te
degli Apostoli *
il
coro glorioso,
Te
dei Profeti *
la
lodevol moltitudine,
Te
dei Martiri loda *
la
purificata schiera.
Te
per tutta la terra *
confessa
la Santa Chiesa,
Padre*
d'immensa
maestà;
il
tuo Venerabile, vero *
ed
unico Figlio;
e
pure il Santo *
Spirito
Paraclito.
Tu,
Re della gloria, *
o
Cristo.
Tu
del Padre *
sei
il Figlio sempiterno.
(Si
china il capo) Tu, col proposito di liberare gli uomini, *
non
disprezzasti d'una Vergine il seno.
Tu,
sconfitto il pungiglione della morte, *
apristi
ai credenti il regno dei cieli.
Tu
siedi alla destra d'Iddio, *
nella
gloria del Padre.
E
crediamo che tu qual giudice *
hai
da venire.
(Ci
si genuflette) Te dunque preghiamo, vieni in soccorso ai figli tuoi, *
che
hai redenti col tuo sangue prezioso.
Fa'
che sian annoverati *
nella
gloria eterna insieme ai tuoi Santi.
Fa'
salvo il tuo popolo, o Signore, *
e
benedici la tua eredità.
E
dirigili, *
e
guidali per l'eternità.
Ogni
giorno *
ti
benediciamo;
e
lodiamo il nome tuo in eterno, *
nei
secoli dei secoli.
Degnati,
o Signore, in questo giorno *
di
custodirci senza peccato.
Pietà
di noi, o Signore, *
pietà
di noi.
Sia
su di noi la tua misericordia, o Signore, *
siccome
in te sperammo.
In
te sperai, o Signore: *
ch'io
non resti confuso in eterno.
℣.
Benediciamo il Padre e il Figlio, con lo Spirito Santo.
℞.
Lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.
℣.
Benedetto sei Tu, Signore, nel firmamento del cielo.
℞.
E degno di lode e di gloria, ed esaltato nei secoli.
℣.
O Signore, esaudisci la mia preghiera.
℞.
E il mio grido giunga fino a Te.
℣.
Il Signore sia con voi.
℞.
E con il tuo Spirito.
Preghiamo.
O
Dio, la cui misericordia non ha limite e il tesoro della cui bontà è
infinito: noi rendiamo grazie alla Tua piissima maestà per i doni offerti,
implorando sempre la tua clemenza, affinché Tu, che concedi a coloro che ti
supplicano ciò che chiedono, non abbandonando i medesimi, li predisponga ai
premi futuri.
O
Dio, che hai istruito i cuori dei fedeli con la luce dello Spirito Santo,
donaci di gustare nello stesso Spirito la verità e di godere sempre della sua
consolazione.
O
Dio, che non permetti che nessuno che spera in te sia percosso troppo, ma
presti pio ascolto alle preghiere: Ti rendiamo grazie per le suppliche nostre
e i voti intrapresi, implorandoti, o piissimo, che siamo difesi sempre da
tutte le avversità. Per Cristo Signore nostro. Amen.
|
Tutto
si svolge dinanzi al Santissimo Sacramento solennemente esposto. Alla fine del
canto del Te Deum, segue la Benedizione Eucaristica.