Semidoppio.
Paramenti violacei.
Il
sabato era il giorno più solenne delle Quattro Tempora, perché anticamente la
Santa Chiesa Romana celebrava nella notte dal sabato alla domenica le Sacre
Ordinazioni, presso la tomba del Principe degli Apostoli, nella maestosa
Basilica di San Pietro, atta ad accogliere gran concorso di popolo per tale
cerimonia. Le Sacre Ordinazioni, del decimo mese dell'anno - chiamato perciò
dicembre -, erano le sole che un tempo la Chiesa Romana praticasse.
La
sacra cerimonia era preceduta, durante la notte, da 12 letture di cui quelle
della Santa Messa odierna sono un ricordo. Tutto del resto, nella Santa Messa,
tradisce una liturgia molto antica; essa ricorda con le sue numerose lezioni,
intercalate con risposte e orazioni, le formule primitive della Santa Messa dei
Catecumeni. L'anima, che se ne penetra, si sente invasa come d'una grande
impazienza: infatti, con la Santa Chiesa «essa aspira ad una nuova nascita del
Figlio unico di Dio che viene a liberarci dal peccato» (II Oratio) e aspetta
con confidenza Nostro Signore Gesù Cristo che ci libererà dai nostri nemici
«distruggendo l'Anticristo con lo splendore della sua venuta» (Epistola).
L'Evangelium rievoca l'immagine di San Giovanni Battista, il Precursore, che
prepara così ogni anno le nostre anime alla venuta del Salvatore. Si ritrova
questa stessa pericope evangelica nella Santa Messa del giorno seguente, cioè
la Quarta Domenica di Avvento, perché una volta le suddette Sacre Ordinazioni,
essendo celebrate di sera, si prolungavano molto avanti nella notte ed,
estendendosi anche alla domenica, le servivano da liturgia domenicale.
Nicolas Poussin, San Giovanni il Battista battezza le persone, Museo del Louvre, Parigi, Francia, 1635. |
INTROITUS
Ps
79:4; 79:2. Veni,
et osténde nobis fáciem tuam, Dómine, qui sedes super Chérubim: et salvi
érimus. Ps 79:2. Qui regis Israël,
inténde: qui dedúcis, velut ovem, Joseph. ℣. Glória Patri, et Fílio, et
Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula
saeculórum. Amen. Veni, et osténde nobis fáciem tuam, Dómine, qui sedes super
Chérubim: et salvi érimus.
Ps
79:4; 79:2. Vieni, o Signore, e mostraci il tuo volto, Tu che sei assiso fra i
Cherubini: e saremo salvi. Ps 79:2. Ascolta, o pastore d'Israele, che guidi
Giuseppe come un gregge. ℣. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
℞. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Vieni, o
Signore, e mostraci il tuo volto, Tu che sei assiso fra i Cherubini; e saremo
salvi.
Dopo
il Kyrie, eleison, si dice
immediatamente:
ORATIO
Orémus.
℣. Flectámus
génua.
℞. Leváte.
Deus, qui
cónspicis, quia ex nostra pravitáte afflígimur: concéde propítius; ut ex tua
visitatióne consolémur: Qui vivis et regnas cum Deo Patre, in unitate Spiritus
Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
℣.
Flettiamo le ginocchia.
℞.
Alzatevi.
O
Signore, che ci vedi umiliati dalle nostre iniquità, concedici benigno di essere
consolati dalla tua venuta: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in
unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Nostro
Signore Gesù Cristo scende in mezzo a noi per farsi antagonista del demonio e
nostro Liberatore.
LECTIO
Léctio Isaíae
Prophétae.
Is
19:20-22.
In diebus illis:
Clamábunt ad Dóminum a facie tribulántis, et mittet eis salvatórem et
propugnatórem, qui líberet eos. Et cognoscétur Dóminus ab Aegýpto, et
cognóscent Aegýptii Dóminum in die illa: et colent eum in hóstiis et in
munéribus: et vota vovébunt Dómino, et solvent. Et percútiet Dóminus Aegýptum plaga,
et sanábit eam: et reverténtur ad Dóminum, et placábitur eis, et sanábit eos
Dóminus, Deus noster.
Lettura
del Profeta Isaia.
Is
19:20-22.
In
quei giorni, alzeranno la voce al Signore nelle loro tribolazioni, ed Egli
manderà loro un Salvatore, un difensore a liberarli. E il Signore sarà
conosciuto dall'Egitto, e gli Egiziani in quel giorno conosceranno il Signore,
e lo onoreranno con sacrifici e offerte, faran dei voti al Signore e li
adempiranno. E il Signore percuoterà l'Egitto, farà la piaga e la risanerà. E
torneranno al Signore, il quale si placherà e li sanerà.
Il
sole divino, Nostro Signore Gesù Cristo, sta per iniziare la sua carriera
mortale.
GRADUALE
Ps
18:7; 18:2. A
summo coelo egréssio ejus: et occúrsus ejus usque ad summum ejus. ℣. Coeli
enárrant glóriam Dei: et opera mánuum ejus annúntiat firmaméntum.
Ps
18:7; 18:2. Da un estremo del cielo sorge e fino all'altro estremo compie il
suo giro. ℣. I cieli narrano la gloria di Dio, e il firmamento annunzia le
opere delle sue mani.
A
Natale, Nostro Signore Gesù Cristo ci applicherà in modo speciale i frutti
della sua redenzione, perché è l'anniversario della sua nascita.
ORATIO
Orémus.
℣. Flectámus
génua.
℞. Leváte.
Concéde, quaesumus,
omnípotens Deus: ut, qui sub peccáti jugo ex vetústa servitúte deprímimur;
exspectáta unigéniti Fílii tui nova nativitáte liberémur: Qui tecum vivit et
regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
℣.
Flettiamo le ginocchia.
℞.
Alzatevi.
O
Dio onnipotente, concedici, te ne preghiamo, che, gementi sotto il giogo del peccato per antica
servitù, siamo liberati dall'aspettata nuova nascita dell'Unigenito tuo Figlio:
Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti
i secoli dei secoli. Amen.
Il
giudice supremo condannerà i cattivi e salverà i giusti, che in quel momento gioiranno
grandemente.
LECTIO
Léctio Isaíae
Prophétae.
Is
35:1-7.
Haec dicit
Dóminus: Laetábitur desérta et ínvia, et exsultábit solitúdo, et florébit quasi
lílium. Gérminans germinábit, et exsultábit laetabúnda et laudans: glória
Líbani data est ei: decor Carméli et Saron, ipsi vidébunt glóriam Dómini, et
decórem Dei nostri. Confortáte manus dissolútas, et génua debília roboráte.
Dícite pusillánimis: Confortámini, et nolíte timére: ecce, Deus vester ultiónem
addúcet retributiónis: Deus ipse véniet, et salvábit vos. Tunc aperiéntur óculi
caecórum, et aures surdórum patébunt. Tunc sáliet sicut cervus claudus, et
apérta erit lingua mutórum: quia scissae sunt in desérto aquae, et torréntes in
solitúdine. Et quae erat árida, erit in stagnum, et sítiens in fontes aquárum:
ait Dóminus omnípotens.
Lettura
del Profeta Isaia.
Is
35:1-7.
Ecco
ciò che dice il Signore: Il deserto, la terra senza vie, sarà piena di letizia,
la solitudine tripudierà, fiorirà come giglio. Si coprirà di fiori, esulterà,
canterà piena di gioia: a lei sarà data la gloria del Libano, lo splendore del
Carmelo e di Saron: essi vedranno la gloria del Signore, la magnificenza del
nostro Dio. Fortificate le mani deboli, rinfrancate le ginocchia tremanti; dite
ai pusillanimi: Fatevi coraggio, non temete: ecco il vostro Dio, Egli farà le
meritate vendette: Dio stesso verrà e vi salverà. Allora gli occhi dei ciechi
si apriranno, si apriranno le orecchie dei sordi. Lo zoppo salterà come un
cervo, sarà sciolta la lingua dei muti. Le acque sgorgheranno nel deserto, i
torrenti nella solitudine; e la terra che fu arida diventerà un lago, la terra
riarsa avrà abbondanza di sorgenti.
GRADUALE
Ps
18:6; 18:7. In
sole pósuit tabernáculum suum: et ipse tamquam sponsus procédens de thálamo
suo. ℣. A summo coelo egréssio ejus: et occúrsus ejus usque ad summum ejus.
Ps
18:6; 18:7. Nei cieli pose una stanza per il sole, che ne esce come uno sposo
dalla sua alcova. ℣. Da un estremo del cielo sorge e fino all'altro estremo
compie il suo giro.
ORATIO
Orémus.
℣. Flectámus
génua.
℞. Leváte.
Indígnos nos, quaesumus,
Dómine, fámulos tuos, quos actiónis própriae culpa contrístat, unigéniti Fílii
tui advéntu laetífica: Qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti
Deus per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
℣.
Flettiamo le ginocchia.
℞.
Alzatevi.
O
Signore, te ne preghiamo, rallegra con la venuta del tuo Unigenito Figlio noi
tuoi indegni servi, rattristati dalle nostre azioni colpevoli: Lui che è Dio, e
vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Isaíae
Prophétae.
Is
40:9-11.
Haec dicit
Dóminus: Super montem excélsum ascénde tu, qui evangelízas Sion: exálta in
fortitúdine vocem tuam, qui evangelízas Jerúsalem: exálta, noli timére. Dic
civitátibus Juda: Ecce, Deus vester: ecce, Dóminus Deus in fortitúdine véniet,
et bráchium ejus dominábitur: ecce, merces ejus cum eo, et opus illíus coram
illo. Sicut pastor gregem suum pascet: in bráchio suo congregábit agnos, et in
sinu suo levábit, Dóminus, Deus noster.
Lettura
del Profeta Isaia.
Is
40:9-11.
Così
parla il Signore: Ascendi sopra un alto monte, tu che porti a Sion la buona
novella, alza con forza la tua voce, tu che porti la buona novella a
Gerusalemme: grida forte, non temere. Di' alle città di Giuda: Ecco il vostro
Dio, ecco il Signore Dio viene, con gran potenza, il suo braccio trionferà. Ha
con sé la mercede, davanti agli occhi l'opera sua. Come un pastore pascerà il
suo gregge, raccoglierà gli agnelli nelle sue braccia, li porterà nel suo seno.
Egli il Signore Dio nostro.
GRADUALE
Ps
79:20; 79:3. Dómine,
Deus virtútum, convérte nos: et osténde fáciem tuam, et salvi érimus. ℣.
Excita, Dómine, poténtiam tuam, et veni, ut salvos fácias nos.
Ps
79:20; 79:3. Signore, Dio degli eserciti, ristoraci; mostraci il tuo volto, e
saremo salvi. ℣. Suscita, o Signore, la tua potenza e vieni a salvarci.
ORATIO
Orémus.
℣. Flectámus
génua.
℞. Leváte.
Praesta, quaesumus,
omnípotens Deus: ut Fílii tui ventúra solémnitas et praeséntis nobis vitae
remédia cónferat, et praemia aetérna concédat. Per eundem Dominum nostrum Jesum
Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti,
Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
℣.
Flettiamo le ginocchia.
℞.
Alzatevi.
Ti
supplichiamo, Signore Dio onnipotente, affinché la prossima solennità del tuo
Unigenito, ci porti gli aiuti per la vita presente, e ci conceda le ricompense
eterne. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e
vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Isaíae
Prophétae.
Is
45:1-8.
Haec dicit Dóminus
christo meo Cyro, cujus apprehéndi déxteram, ut subjíciam ante fáciem ejus
gentes, et dorsa regum vertam, et apériam coram eo jánuas, et portae non
claudéntur. Ego ante te ibo: et gloriósos terrae humiliábo: portas aereas
cónteram, et vectes férreos confríngam. Et dabo tibi thesáuros abscónditos et
arcána secretórum: ut scias, quia ego Dóminus, qui voco nomen tuum, Deus
Israël. Propter servum meum Jacob, et Israël electum meum, et vocávi te nómine
tuo: assimilávi te, et non cognovísti me. Ego Dóminus, et non est ámplius:
extra me non est Deus: accínxi te, et non cognovísti me: ut sciant hi, qui ab
ortu solis, et qui ab occidénte, quóniam absque me non est. Ego Dóminus, et non
est alter, formans lucem et creans ténebras, fáciens pacem et creans malum: ego
Dóminus faciens omnia haec. Roráte, coeli, désuper, et nubes pluant justum:
aperiátur terra, et gérminet Salvatórem: et justítia oriátur simul: ego Dóminus
creávi eum.
Lettura
del Profeta Isaia.
Is
45:1-8.
Questo
dice il Signore al suo inviato Ciro, da me preso per mano, per assoggettare
davanti a lui le nazioni e porre in fuga i re: aprirò davanti a lui le porte; e
le porte resteranno aperte: Io andrò dinanzi a te; umilierò i grandi della
terra, romperò le porte di bronzo, spezzerò le sbarre di ferro. A te darò i
tesori nascosti, le ricchezze sepolte; affinché tu sappia che io sono il
Signore, il Dio d'Israele che ti chiamo per nome. Per amor del mio servo
Giacobbe e d'Israele mio eletto io ti ho scelto, e tu non mi hai conosciuto; io
sono il Signore, e non ve n'è altri: fuori di me non v'è Dio. Io ti ho cinto,
quando tu non mi conoscevi, affinché si sappia dall'oriente all'occidente che è
niente fuori di me. Io sono il Signore e non ve n'è altri. Io creo la luce e
formo le tenebre; stabilisco la pace e faccio venire i castighi; io sono il Signore
che faccio tutte queste cose. Mandate dall'alto, o cieli, la vostra rugiada, e
le nubi piovano il Giusto, la terra si apra e germogli il Salvatore, e nasca
insieme la giustizia! Io, il Signore, l'ho creato.
GRADUALE
Ps
79:3; 79:2; 79:3.
Excita, Dómine, poténtiam tuam, et veni, ut salvos fácias nos. ℣. Qui regis
Israël, inténde: qui dedúcis, velut ovem, Joseph: qui sedes super Chérubim,
appáre coram Ephraïm, Bénjamin, et Manásse.
Ps
79:3; 79:2; 79:3. Signore, suscita la tua potenza, e vieni a salvarci. ℣. O
Pastore, re d'Israele, ascoltaci; Tu che guidi Giuseppe come una pecorella; Tu
che sei assiso tra i Cherubini, mostrati ad Efraim, Beniamino e Manasse.
ORATIO
Orémus.
℣. Flectámus
génua.
℞. Leváte.
Preces pópuli tui,
quaesumus, Dómine, cleménter exáudi: ut, qui juste pro peccátis nostris
afflígimur, pietátis tuae visitatióne consolémur: Qui vivis et regnas cum Deo
Patre, in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
℣.
Flettiamo le ginocchia.
℞.
Alzatevi.
O
Signore, esaudisci clemente, te ne preghiamo, le preghiere del tuo popolo,
perché l'avvento della tua misericordia conforti noi, giustamente puniti per i
nostri peccati: Tu che sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre in unità con lo
Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Daniélis
Prophétae.
Dan
3:47-51.
In diebus illis:
Angelus Dómini descéndit cum Azaría et sóciis ejus in fornácem: et excússit
flammam ignis de fornáce, et fecit médium fornácis quasi ventum roris flantem.
Flamma autem effundebátur super fornácem cúbitis quadragínta novem: et erúpit,
et incéndit, quos réperit juxta fornácem de Chaldaeis, minístros regis, qui eam
incendébant. Et non tétigit eos omníno ignis, neque contristavit, nec quidquam
moléstiae íntulit. Tunc hi tres quasi ex uno ore laudábant, et glorificábant, et
benedicébant Deum in fornáce, dicéntes:
Lettura
del Profeta Daniele.
Dan
3:47-51.
Allora,
l'Angelo del Signore discese tra Azaria ed i suoi compagni nella fornace, ed
allontanava da essi la fiamma del fuoco. Egli rese il centro della fornace come
un luogo ove soffiasse un vento pieno di rugiada. La fiamma si alzava di
quarantanove cubiti; divampò e arse i Caldei ministri del re, che erano intenti
ad attizzare il fuoco. Il fuoco invece non toccò i tre giovani in modo alcuno,
non fece loro alcun male, non li molestò affatto. Allora questi tre, come con
una sola voce, si misero a lodare, a glorificare, a benedire Dio nella fornace,
dicendo:
HYMNUS
Dan
3:52-56.
Benedíctus es,
Dómine, Deus patrum nostrórum. Et laudábilis et gloriósus in saecula.
Et benedíctum
nomen glóriae tuae, quod est sanctum. Et laudábile et gloriósum in saecula.
Benedíctus es in
templo sancto glóriae tuae. Et laudábilis et gloriósus in saecula.
Benedíctus es
super thronum sanctum regni tui. Et laudábilis et gloriósus in saecula.
Benedíctus es
super sceptrum divinitátis tuae. Et laudábilis et gloriósus in saecula.
Benedíctus es, qui
sedes super Chérubim, íntuens abýssos. Et laudábilis et gloriósus in saecula.
Benedíctus es, qui
ámbulas super pennas ventórum et super undas maris. Et laudábilis et gloriósus
in saecula.
Benedícant te
omnes Angeli et Sancti tui. Et laudent te et gloríficent in saecula.
Benedícant te coeli,
terra, mare, et ómnia quae in eis sunt. Et laudent te et gloríficent in
saecula.
Glória Patri, et
Fílio, et Spirítui Sancto. Et laudábili et glorióso in saecula.
Sicut erat in
princípio, et nunc, et semper: et in saecula saeculórum. Amen. Et laudábili et
glorióso in saecula.
Benedíctus es,
Dómine, Deus patrum nostrórum. Et laudábilis et gloriósus in saecula.
Dan
3:52-56.
Benedetto
sei tu, o Signore, Dio dei padri nostri. Tu sei degno d'eterna lode e gloria.
Benedetto
il tuo nome glorioso e santo, degno di esser lodato e sopra tutti esaltato per
tutti i secoli.
Tu
sei benedetto nel tempio santo della tua gloria, sei degno di suprema lode e
gloria nei secoli.
Tu
sei benedetto nel trono del tuo regno, sei degno di suprema lode ed esaltazione
nei secoli.
Tu
sei benedetto per lo scettro della tua divinità. E degno di lode e glorioso nei
secoli.
Sei
benedetto tu, che scruti gli abissi e stai assiso sopra i Cherubini, sei degno
di lode e di eterna esaltazione.
Benedetto
sei tu, che voli sulle ali dei venti e sulle onde del mare. E degno di essere lodato
e glorificato in eterno.
Ti
benedicano tutti gli Angeli e Santi tuoi. E ti lodino e glorifichino in eterno.
Ti
benedicano i cieli, la terra, il mare e tutto quello che in essi si trova. E ti
lodino e glorifichino in eterno.
Gloria
al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo: a Colui che è degno di lode e di
gloria in eterno.
Come
era nel principio, ora, e sempre nei secoli dei secoli. Amen. A Colui che è
degno di lode e di gloria in eterno.
Benedetto
sei tu, o Signore, Dio dei padri nostri. E degno di essere lodato e glorificato
in eterno.
ORATIO
Orémus.
Deus, qui tribus
púeris mitigásti flammas ignium: concéde propítius; ut nos fámulos tuos non
exúrat flamma vitiórum. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Dio, che hai rese innocue per i tre giovani le fiamme ardenti, benigno
concedici che non veniam bruciati dal fuoco delle nostre passioni. Per il nostro
Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con
lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Che
cos'è questo misterioso ostacolo che trattiene ora il mistero d'iniquità? Molto
probabilmente è la predicazione del Vangelo: sino a che non siasi estesa a
tutta la terra, il mistero d'iniquità, per quanto già in azione, non può
esplicarsi totalmente. Compiuta la predicazione, allora avverrà la fine (Matt
24:11-14).
LECTIO
Léctio Epístolae Beáti
Pauli Apóstoli ad Thessalonicénses.
2Thess
2:1-8.
Fratres: Rogámus
vos per advéntum Dómini nostri Jesu Christi, et nostrae congregatiónis in
ipsum: ut non cito moveámini a vestro sensu, neque terreámini, neque per
spíritum, neque per sermónem, neque per epístolam tamquam per nos missam, quasi
instet dies Dómini. Ne quis vos sedúcat ullo modo: quóniam nisi vénerit
discéssio primum, et revelátus fuerit homo peccáti, fílius perditiónis, qui
adversátur, et extóllitur supra omne, quod dícitur Deus aut quod cólitur, ita
ut in templo Dei sédeat osténdens se, tamquam sit Deus. Non retinétis, quod,
cum adhuc essem apud vos, haec dicébam vobis? Et nunc quid detíneat, scitis, ut
revelétur in suo témpore. Nam mystérium jam operátur iniquitátis: tantum ut,
qui tenet nunc, téneat, donec de médio fiat. Et tunc revelábitur ille iníquus,
quem Dóminus Jesus interfíciet spíritu oris sui, et déstruet illustratióne
advéntus sui.
Lettura
dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo ai Tessalonicesi.
2Thess
2:1-8.
Fratelli:
Or riguardo alla venuta del Signore nostro e alla nostra riunione per muovergli
incontro, vi preghiamo di non lasciarvi smuovere né atterrire da false
ispirazioni, o da discorso, o da lettera spacciata per nostra, come se sia
imminente il giorno del Signore. Che nessuno v'inganni in alcun modo, poiché
quel giorno non verrà se prima non sia avvenuta l'apostasia e non si sia
manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario che si
innalza sopra tutto quello che dicesi Dio, od è oggetto di venerazione, fino ad
assidersi nel tempio di Dio proclamandosi Dio. Non vi ricordate come, quando
ero ancor presso di voi, vi dicevo queste cose? E voi ben sapete chi or lo trattiene,
perché non si manifesti che a suo tempo. Già il mistero dell'iniquità è in
azione; solamente v'è chi lo tratterrà finché non sia tolto di mezzo. E allora
sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù ucciderà col soffio della sua
bocca e annienterà con lo splendore della sua venuta.
TRACTUS
Ps
79:2-3. Qui
regis Israël, inténde: qui dedúcis, velut ovem, Joseph. ℣. Qui sedes super
Chérubim, appáre coram Ephraïm, Bénjamin, et Manásse. ℣. Excita, Dómine,
poténtiam tuam, et veni: ut salvos fácias nos.
Ps
79:2-3. O Pastore, re d'Israele, ascoltaci; Tu che guidi Giuseppe come una
pecorella. ℣. Tu che sei assiso tra i Cherubini, mostrati a Efraim, Beniamino e
Manasse. ℣. Suscita, Signore, la tua potenza, e vieni a salvarci.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.
Luc
3:1-6.
Anno quintodécimo
impérii Tibérii Caesaris, procuránte Póntio Piláto Judaeam, tetrárcha autem
Galilaeae Heróde, Philíppo autem fratre ejus tetrárcha Ituraeae et Trachonítidis
regionis, et Lysánia Abilínae tetrárcha, sub princípibus sacerdotum Anna et
Cáipha: factum est verbum Domini super Joannem, Zacharíae filium, in deserto.
Et venit in omnem regiónem Jordánis, praedicans baptísmum poeniténtiae in
remissiónem peccatórum, sicut scriptum est in libro sermónum Isaíae Prophétae:
Vox clamántis in desérto: Paráte viam Dómini: rectas fácite sémitas ejus: omnis
vallis implébitur: et omnis mons et collis humiliábitur: et erunt prava in
dirécta, et áspera in vias planas: et vidébit omnis caro salutáre Dei.
Seguito
✠ del santo Vangelo secondo Luca.
Luc
3:1-6.
L'anno
quindicesimo dell'impero di Tiberio Cesare, essendo Ponzio Pilato procuratore
della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, suo fratello Filippo tetrarca dell'Iturea
e della Traconítide, e Lisania tetrarca dell'Abiléne, sotto i gran sacerdoti
Anna e Caifa, la parola del Signore si fece udire a Giovanni, figlio di
Zaccaria, nel deserto. Egli andò in tutta la regione del Giordano, predicando
un battesimo di penitenza per la remissione dei peccati, come sta scritto nel libro
dei discorsi del profeta Isaia: Voce di colui che grida nel deserto: preparate
la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni valle sarà colmata, ogni
monte, ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diventeranno diritte, le vie
scabrose diventeranno piane; e ogni uomo vedrà la salvezza di Dio.
Omelia
di San Gregorio, Papa.
Omelia
20 sui Vangeli.
In qual tempo il
Precursore del nostro Redentore ricevesse l'ufficio di predicare, ci è indicato
facendo menzione del capo dell'impero romano, e dei re della Giudea. E siccome
egli veniva ad annunziare colui che doveva redimere sia alcuni fra i Giudei sia
molti fra i Gentili, così viene designato il tempo della sua predicazione
citando un re dei Gentili e i principi dei Giudei. E perché la Gentilità doveva
essere riunita, mentre la nazione Giudaica doveva andare dispersa in punizione
della sua perfidia, anche ciò ci viene indicato nella menzione dei capi del
potere civile: uno solo, ci si dice, dominava nell'impero romano, mentre molti
comandavano nel regno della Giudea diviso in quattro parti.
Difatti la voce
del nostro Redentore dice: Ogni regno diviso in se stesso sarà devastato (Matt 12:25). È chiaro dunque che la
Giudea, divisa e sottomessa a tanti capi, era giunta al suo termine. E con
ragione si dice ancora non solo sotto quali re, ma anche sotto quali sacerdoti
avvenne il fatto; e siccome Giovanni Battista annunziava colui che doveva
essere insieme Re e Sacerdote, così l'Evangelista Luca designa il tempo della
sua predicazione menzionando sia i capi del potere civile sia le autorità
sacerdotali.
Ed andò per tutto
il paese intorno al Giordano predicando un battesimo di pentimento per la
remissione dei peccati (Luc 3:3). A
chiunque legge è evidente che Giovanni non solo predicò un battesimo di
pentimento, ma lo amministrò altresì a parecchi: tuttavia non poté dare il suo
battesimo per la remissione dei peccati. Poiché la remissione dei peccati ci è
conferita soltanto dal battesimo di Cristo. Si noti pertanto ciò che è detto: Predicando
un battesimo di pentimento, per la remissione dei peccati: perché non potendo
dare il battesimo che rimette i peccati, egli lo predicava: così che come colla
parola della predicazione precorreva il Verbo del Padre, così col suo
battesimo, per il quale non possono essere rimessi i peccati, precorreva il
battesimo di pentimento che rimette i peccati.
OFFERTORIUM
Zach
9:9. Exsúlta
satis, fília Sion, praedica, fília Jerúsalem: ecce, Rex tuus venit tibi sanctus
et Salvátor.
Zach
9:9. Esulta con tutte le tue forze, o figlia di Sion; manda grida di gioia, o
figlia di Gerusalemme; ecco, viene a te il tuo santo Re e Salvatore.
SECRETA
Sacrifíciis
praeséntibus, quaesumus, Dómine, placátus inténde: ut et devotióni nostrae
profíciant et salúti. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
O
Signore, guarda benigno, te ne preghiamo, le presenti offerte, affinché giovino alla nostra pietà e
alla nostra salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
PRAEFATIO
COMMUNIS
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem
majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli
coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum
quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione
dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et
terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini.
Hosánna in excélsis.
È
veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere
grazie sempre e dovunque a Te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le
Dominazioni Ti adorano, le Potenze Ti venerano con tremore. A Te inneggiano i
Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro
canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di
lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra
sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che
viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNIO
Ps
18:6-7. Exsultávit
ut gigas ad curréndam viam: a summo coelo egréssio ejus, et occúrsus ejus usque
ad summum ejus.
Ps
18:6-7. Esultò come atleta che si accinge alla corsa; da un estremo del cielo sorge e fino all'altro estremo compie il suo giro.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Quaesumus, Dómine,
Deus noster: ut sacrosáncta mystéria, quae pro reparatiónis nostrae munímine
contulísti; et praesens nobis remédium esse fácias et futúrum. Per Dominum
nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
O
Signore Dio nostro, ti preghiamo perché questi sacri doni che tu ci hai
elargito per la nostra redenzione, ci siano di rimedio nel presente e nel
futuro. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e
regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.