Paramenti bianchi.
La Santa Chiesa
per otto giorni medita sul grande mistero d'amore del Natale di Nostro Signore
Gesù Cristo. Dio Figlio, il Verbo eterno per cui fu fatto il mondo, ha assunto
la natura umana, si è fatto bambino nel seno purissimo di Maria Santissima ed è
nato in una povera stalla. Tutto per la nostra Redenzione, per liberarci dal
giogo mortale del peccato originale. Da ciò impariamo che Dio non è lontano né
è un concetto astratto: Egli si è rivelato a noi e si è rivelato tangibilmente
nella materia, nella carne. Apprendiamo inoltre quali debbano essere le virtù
del Cristiano: umiltà, modestia, purezza, obbedienza, mortificazione.
(Cfr. Durante l'Ottava della Natività del Signore, blog
Sardinia Tridentina)
Sermone
di San Leone, Papa.
Sermone
6 sulla Natività del Signore.
Certo, in tutti i
giorni e i tempi, o dilettissimi, dev'essere oggetto di meditazione per i fedeli
la nascita divina del Signore e Salvator nostro, frutto di una Vergine Madre,
affinché l'anima sollevata a considerare il suo autore, s'occupi (di esso
mistero) sia col gemito della supplica, sia coll'esultanza della lode, sia
coll'offerta del sacrificio, e il suo sguardo spirituale niente consideri di
più frequente e con fede più viva che il fatto che Dio medesimo, il Figlio di Dio,
generato dal Padre e a lui coeterno, è tuttavia venuto al mondo in una natura
umana. Ma questa natività degna delle adorazioni del cielo e della terra,
nessun giorno più dell'odierno ce la ricorda, e questa nuova luce, che splende
anche negli elementi, si manifesta ai nostri sensi, e fa penetrare in noi il
fulgore dell'ammirabile mistero. Poiché non solo ci richiama alla memoria, ma
quasi ci mette dinanzi il colloquio stupendo dell'Angelo Gabriele con Maria, e
il concepimento per virtù dello Spirito Santo così meraviglioso, sia per la
promessa che l'annunzia sia per l'assenso prestato.
Oggi infatti
l'autore del mondo nacque da una vergine, e il creatore dell'universo divenne
figlio di colei ch'egli aveva creato. Oggi il Verbo di Dio apparve rivestito di
carne, e colui che gli occhi umani non avevano mai visto, cominciò a rendersi
visibile e anche palpabile. Oggi i pastori appresero da voci angeliche che il
Salvatore era nato con un corpo e un'anima simile alla nostra, e oggi ai
prelati preposti al gregge del Signore fu data una norma d'annunziare la buona
novella; affinché anche noi diciamo con l'esercito della milizia celeste: Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini di buona
volontà (Luc 2:14).
Quindi la stessa
grandezza e lo splendore del beneficio concesso esige da noi degni omaggi. E
perciò, come insegna il beato Apostolo, noi non abbiamo ricevuto lo spirito di
questo mondo, ma lo spirito di Dio (2Cor 2:12), affinché conosciamo il dono che
Dio ci ha fatto; il quale certo non può onorarsi meglio che offrendogli ciò che
lui stesso ha dato. E che altro di più acconcio possiamo trovare nel tesoro
della liberalità del Signore per onorare la presente solennità, che la pace
annunziata per prima nella natività del Signore da un concerto angelico?
Infatti è essa che genera i figli di Dio, che nutrisce la carità, che conserva
l'unità, essa il riposo dei beati e il soggiorno dell'eternità; effetto proprio
e speciale della quale è di unire a Dio quelli ch'essa ha separati dal mondo.
INTROITUS
Is
9:6. Puer natus
est nobis, et fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et
vocábitur nomen ejus magni consílii Angelus. Ps 97:1. Cantáte Dómino cánticum novum, quia mirabília fecit. ℣.
Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. ℞. Sicut erat in princípio, et
nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Puer natus est nobis, et
fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen
ejus magni consílii Angelus.
Is
9:6. Ci è nato un Bambino e ci è stato dato un Figlio, il cui impero poggia
sugli òmeri suoi: il suo nome sarà Angelo del buon consiglio. Ps 97:1. Cantate
al Signore un cantico nuovo: poiché ha fatto cose mirabili. ℣. Gloria al Padre
e al Figlio e allo Spirito Santo. ℞. Come era nel principio e ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen. Ci è nato un Bambino e ci è stato dato un Figlio, il
cui impero poggia sugli òmeri suoi: il suo nome sarà Angelo del buon consiglio.
Gloria
ORATIO
Orémus.
Concéde,
quaesumus, omnípotens Deus: ut nos Unigéniti tui nova per carnem Natívitas
líberet; quos sub peccáti jugo vetústa sérvitus tenet. Per eundem Dominum
nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate
Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Concedici,
Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che la nuova nascita secondo la carne del
tuo Unigenito, liberi noi, che l'antica schiavitù tiene sotto il gioco del
peccato. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e
vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli. Amen.
LECTIO
Léctio Epístolae
Beati Pauli Apóstoli ad Titum.
Tit
3:4-7.
Caríssime:
Appáruit benígnitas et humánitas Salvatóris nostri Dei: non ex opéribus
justítiae, quae fécimus nos, sed secúndum suam misericórdiam salvos nos fecit
per lavácrum regeneratiónis et renovatiónis Spíritus Sancti, quem effúdit in
nos abúnde per Jesum Christum, Salvatorem nostrum: ut, justificáti grátia
ipsíus, herédes simus secúndum spem vitae aetérnae: in Christo Jesu, Dómino
nostro.
Lettura
dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo a Tito.
Tit
3:4-7.
Carissimo,
è apparsa la bontà e l'umanità del Salvatore, nostro Dio; Egli ci salvò non già
in ragione delle opere di giustizia fatte da noi, ma per la Sua misericordia,
col lavacro di rigenerazione e di rinnovamento dello Spirito Santo, diffuso
largamente su di noi per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore: affinché,
giustificati per la Sua grazia, divenissimo eredi, in speranza, della vita
eterna: in Cristo Gesù, Signore nostro.
GRADUALE
Ps
97:3; 97:2.
Vidérunt omnes fines terrae salutare Dei nostri: jubiláte Deo, omnis terra. ℣.
Notum fecit Dominus salutare suum: ante conspéctum géntium revelávit justitiam
suam.
Ps
97:3; 97:2. Tutti i confini della terra videro la salvezza del nostro Dio:
tutta la terra acclami a Dio. ℣. Il Signore ci fece conoscere la sua salvezza:
agli occhi delle genti rivelò la sua giustizia.
ALLELUJA
Allelúja,
allelúja. ℣. Dies sanctificátus illúxit nobis: veníte, gentes, et adoráte
Dóminum: quia hódie descéndit lux magna super terram. Allelúja.
Alleluia,
alleluia. ℣. Un giorno sacro ci ha illuminati: venite, genti, e adorate il
Signore: perché oggi discende gran luce sopra la terra. Alleluia.
EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secundum Lucam.
Luc
2:15-20.
In illo témpore:
Pastóres loquebántur ad ínvicem: Transeámus usque Béthlehem, et videámus hoc
verbum, quod factum est, quod Dóminus osténdit nobis. Et venérunt festinántes:
et invenérunt Maríam et Joseph, et Infántem pósitum in praesépio. Vidéntes
autem cognovérunt de verbo, quod dictum erat illis de Púero hoc. Et omnes, qui
audiérunt, miráti sunt: et de his, quae dicta erant a pastóribus ad ipsos.
María autem conservábat ómnia verba haec, cónferens in corde suo. Et revérsi
sunt pastóres, glorificántes et laudántes Deum in ómnibus, quae audíerant et
víderant, sicut dictum est ad illos.
Seguito
✠ del santo Vangelo secondo Luca.
Luc
2:15-20.
In
quel tempo, i pastori presero a dire tra loro: Andiamo sino a Betlemme a vedere
quello che è accaduto, come il Signore ci ha reso noto. E andati con prontezza,
trovarono Maria, e Giuseppe, e il bambino giacente nella mangiatoia. Dopo aver
visto, raccontarono quanto era stato detto loro di quel bambino. Coloro che li
udirono rimasero meravigliati di ciò che i pastori avevano detto. Intanto Maria
riteneva tutte queste cose, meditandole in cuor suo. E i pastori se ne
ritornarono glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e
veduto, come era stato loro detto.
Omelia
di Sant'Ambrogio, Vescovo.
Libro
2 al cap. 2 di Luca, circa la metà.
Vedi come i
pastori si affrettano; Cristo invero deve cercarsi sempre con ardore. Vedi come
i pastori credettero all'Angelo: e tu non vuoi credere al Padre, al Figlio,
allo Spirito Santo, agli Angeli, ai Profeti e agli Apostoli? Osserva con quale
cura la Scrittura scelga e pesi le singole parole. Si affrettano, dice, di
andare a vedere il Verbo (Luc 2:15). Dacché quando si vede la carne del
Signore, si vede il Verbo, cioè il Figlio.
La bassa
condizione dei pastori non ti faccia disdegnare il grande esempio di fede che ti
danno. Certo più (la loro storia) apparisce vile alla sapienza umana, più essa
è preziosa agli occhi della fede. Il Signore non ha chiamato prima delle scuole
di filosofia, piene di sapienti, ma un popolo semplice, il quale non sapesse né
travisare le cose udite né imbellettarle. La semplicità infatti si domanda, non si
cerca l'ambizione.
Non pensar di
poter sprezzare come vili le parole dei
pastori. Dai pastori invero Maria raccoglie le parole per nutrire la (sua)
fede, dai pastori è raccolto il popolo per glorificare Dio. E quanti ne
sentirono parlare, stupirono delle cose riferite loro dai pastori. Maria poi
conservava con cura tutte queste cose, meditandole in cuor suo (Luc 2:19).
Impariamo da ciò la castità in tutto della santa Vergine, la quale non meno
riservata nelle parole che (modesta) nell'esteriore, meditava in cuor suo le
prove della fede.
Credo
OFFERTORIUM
Ps
88:12; 88:15.
Tui sunt coeli et tua est terra: orbem terrárum et plenitúdinem ejus tu
fundásti: justítia et judícium praeparátio sedis tuae.
Ps
88:12; 88:15. Tuoi sono i cieli, e tua è la terra: tu hai fondato il mondo e
quanto vi si contiene: giustizia ed equità sono le basi del tuo trono.
SECRETA
Obláta, Dómine,
múnera, nova Unigéniti tui Nativitáte sanctífica: nosque a peccatórum nostrórum
máculis emúnda. Per eundem Dominum nostrum Jesum Christum Filium tuum, qui
tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula
saeculorum. Amen.
Santifica,
o Signore, con la nuova nascita del tuo Unigenito, i doni offerti, e purificaci
dalle macchie dei nostri peccati. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo,
tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.
PRAEFATIO
DE NATIVITATE DOMINI
Vere dignum et
justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine
sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Quia per incarnáti Verbi mystérium nova
mentis nostrae óculis lux tuae claritátis infúlsit: ut, dum visibíliter Deum
cognóscimus, per hunc in invisibílium amorem rapiámur. Et ideo cum Angelis et
Archángelis, cum Thronis et Dominatiónibus cumque omni milítia coeléstis
exércitus hymnum glóriae tuae cánimus, sine fine dicentes: Sanctus, Sanctus,
Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in
excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.
È
veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni
luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio:
Poiché mediante il mistero del Verbo incarnato rifulse alla nostra mente un
nuovo raggio del tuo splendore, così che mentre visibilmente conosciamo Dio,
per esso veniamo rapiti all'amore delle cose invisibili. E perciò con gli
Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia
dell'esercito celeste, cantiamo l'inno della tua gloria, dicendo senza fine:
Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono
pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene
nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.
COMMUNICANTES
DE NATIVITATE DOMINI
Communicántes, et
diem sacratíssimum celebrántes, quo beátae Maríae intemeráta virgínitas huic
mundo édidit Salvatórem: sed et memóriam venerántes, in primis ejúsdem
gloriósae semper Vírginis Maríae, Genitrícis ejúsdem Dei et Dómini nostri Jesu
Christi: sed et beatórum Apostolórum ac Mártyrum tuórum, Petri et Pauli,
Andréae, Jacóbi, Joánnis, Thomae, Jacóbi, Philíppi, Bartholomaei, Matthaei,
Simónis et Thaddaei: Lini, Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii, Cypriáni,
Lauréntii, Chrysógoni, Joánnis et Pauli, Cosmae et Damiáni: et ómnium Sanctórum
tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in ómnibus protectiónis tuae
muniámur auxílio. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen.
Uniti
in una stessa comunione, celebriamo il giorno santissimo nel quale l'intemerata
verginità della beata Maria diede a questo mondo il Salvatore; e veneriamo
anzitutto la memoria della stessa gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del
medesimo nostro Dio e Signore Gesù Cristo: e dei tuoi beati Apostoli e Martiri,
Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo,
Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio,
Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di tutti i
tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali concedi che in ogni cosa
siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. Per il medesimo Cristo nostro
Signore. Amen.
COMMUNIO
Ps
97:3. Vidérunt
omnes fines terrae salutáre Dei nostri.
Ps
97:3. Tutti i confini della terra hanno visto la salvezza del nostro Dio.
POSTCOMMUNIO
Orémus.
Praesta,
quaesumus, omnípotens Deus: ut natus hódie Salvátor mundi, sicut divínae nobis
generatiónis est auctor; ita et immortalitátis sit ipse largítor: Qui tecum
vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus per omnia saecula saeculorum.
Amen.
Preghiamo.
Fa',
Te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che il Salvatore del mondo, oggi nato, come
è l'autore della nostra divina rigenerazione, così ci sia anche datore
dell'immortalità. Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito
Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.