domenica 10 febbraio 2019

Quinta Domenica dopo l'Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo

Semidoppio.
Paramenti verdi.

Se questa Domenica fosse impedita dalla Settuagesima, né potrà esser recuperata dopo Pentecoste, la si anticipa al sabato con tutti i privilegi propri della Domenica e perciò si dice il Gloria in excelsis, il Credo e il Praefatio de Sanctissima Trinitate.

La Santa Messa della Quinta Domenica dopo l'Epifania si riallaccia anch'essa al Tempo di Natale, pertanto l'Introitus, il Graduale, l'Alleluja, l'Offertorium e il Communio - gli stessi delle due Domeniche precedenti -, ci manifestano che Nostro Signore Gesù Cristo è vero Dio e vero Uomo, che opera prodigi, e che bisogna adorarlo. La Santa Chiesa continua, infatti, in questo Tempo dopo l'Epifania, a dichiarare la divinità di Cristo e quindi la sua regalità su tutta la terra.
Mentre nei Vangeli delle precedenti Domeniche dopo l'Epifania la divinità di Gesù Cristo appariva nei suoi miracoli, oggi essa si afferma nella sua dottrina che «riempì di ammirazione» i Giudei di Nazaret (Communio). Gesù è nostro Re (Introitus, Alleluja), perché accoglie nel suo regno non solo i Giudei, ma anche i Gentili. Chiamati per pura misericordia a far parte del corpo mistico di Cristo, bisogna dunque che anche noi usiamo misericordia al prossimo, perché noi facciamo in Gesù una cosa sola con Lui (Epistola). Perciò bisogna esercitarsi nella pazienza, perché nel regno di Dio, qui sulla terra, ci sono buoni e cattivi, e verranno separati per sempre gli uni dagli altri solo quando Gesù verrà per giudicare gli uomini.

Sermone di Sant'Agostino, Vescovo.
Sulle Parole dell'Apostolo, Sermone 8, al principio.
È verità per gli uomini e degna di essere da tutti accolta, che Gesù Cristo è venuto in questo mondo per salvare i peccatori (1Tim 1:15). Fa' attenzione al Vangelo: Il Figlio dell'uomo è venuto infatti a cercare e a salvare ciò che era perduto (Matt 18:16). Se l'uomo non si fosse perduto, il Figlio dell'uomo non sarebbe venuto. Dunque l'uomo si era perduto: ma è venuto un Dio-uomo, e l'uomo è stato ritrovato. L'uomo si era perduto per la sua libera volontà: un Dio-uomo è venuto a salvarlo colla sua grazia liberatrice.
Vuoi sapere qual è il potere del libero arbitrio per il male? Richiama alla memoria l'uomo che pecca. Vuoi conoscere la potenza di un Dio-uomo per soccorrerci? Considera in lui la grazia che ci libera. In nessun caso, ciò che può l'uso della volontà umana posseduta dall'orgoglio e separata dal soccorso di Dio ha potuto mostrarsi meglio, e la sua malizia manifestarsi maggiormente né con più evidenza che nel primo uomo. Ecco, il primo uomo si perdette, e dove egli sarebbe se non fosse venuto il secondo uomo? E poiché quello era uomo, perciò anche questo si fa uomo; e quindi questa “verità” è “per gli uomini”.
Davvero che in nessun caso apparisce tanto la bontà della grazia e la liberalità dell'onnipotenza di Dio, quanto in quest'uomo mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Gesù Cristo. Infatti, che diciamo noi, o miei fratelli? Parlo a fedeli nutriti nella fede cattolica, a delle anime guadagnate alla pace dalla (Chiesa) cattolica. Lo sappiamo e crediamo che il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Gesù Cristo, in quanto uomo era della stessa natura onde siamo anche noi. Infatti la nostra carne e la sua carne non sono di natura diversa: né di diversa natura è l'anima nostra e l'anima sua. La natura che egli prese è quella che aveva risoluto di salvare.




INTROITUS
Ps 96:7-8. Adoráte Deum, omnes Angeli ejus: audívit, et laetáta est Sion: et exsultavérunt fíliae Judae. Ps 96:1. Dóminus regnávit, exsúltet terra: laeténtur ínsulae multae. . Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. . Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen. Adoráte Deum, omnes Angeli ejus: audívit, et laetáta est Sion: et exsultavérunt fíliae Judae.

Ps 96:7-8. Adorate Dio, voi tutti Angeli suoi: Sion ha udito e se ne è rallegrata: ed hanno esultato le figlie di Giuda. Ps 96:1. Il Signore regna, esulti la terra: si rallegrino le molte genti. . Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. . Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Adorate Dio, voi tutti Angeli suoi: Sion ha udito e se ne è rallegrata: ed hanno esultato le figlie di Giuda.

Gloria (non si dice quando tale Santa Messa si riprende nei giorni feriali)

ORATIO
Orémus.
Famíliam tuam, quaesumus, Dómine, contínua pietáte custódi: ut, quae in sola spe grátiae coeléstis innítitur, tua semper protectióne muniátur. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Custodisci, o Signore, Te ne preghiamo, la tua famiglia con una costante bontà, affinché essa, che si appoggia sull'unica speranza della grazia celeste, sia sempre munita della tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Nostro Signore Gesù Cristo, nella sua grande misericordia, ci ha perdonato i nostri peccati, costituendo così la grande Famiglia che è la Chiesa. Egli ne è il capo. Tutti quelli che ne fanno parte ringrazino Dio ed usino, a loro volta, misericordia gli uni agli altri. In ogni focolare cristiano regni la pace di Cristo.

LECTIO
Léctio Epístolae Beáti Pauli Apóstoli ad Colossénses.
Col 3:12-17.
Fratres: Indúite vos sicut elécti Dei, sancti et dilécti, víscera misericórdiae, benignitátem, humilitátem, modéstiam, patiéntiam: supportántes ínvicem, et donántes vobismetípsis, si quis advérsus áliquem habet querélam: sicut et Dóminus donávit vobis, ita et vos. Super ómnia autem haec caritátem habéte, quod est vínculum perfectiónis: et pax Christi exsúltet in córdibus vestris, in qua et vocáti estis in uno córpore: et grati estóte. Verbum Christi hábitet in vobis abundánter, in omni sapiéntia, docéntes et commonéntes vosmetípsos psalmis, hymnis et cánticis spirituálibus, in grátia cantántes in córdibus vestris Deo. Omne, quodcúmque fácitis in verbo aut in ópere, ómnia in nómine Dómini Jesu Christi, grátias agéntes Deo et Patri per Jesum Christum, Dóminum nostrum.

Lettura dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo ai Colossesi.
Col 3:12-17.
Fratelli, come eletti di Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di dolcezza e di pazienza, sopportandovi e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno ha da dolersi di un altro: come il Signore vi ha perdonato, così anche voi. Ma al di sopra di tutto questo rivestitevi della carità, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché siete stati chiamati a questa pace in guisa da formare un solo corpo: siate riconoscenti. La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, istruitevi e avvisatevi gli uni gli altri con ogni sapienza, e, ispirati dalla grazia, levate canti a Dio nei vostri cuori con salmi, inni e cantici spirituali. E qualsiasi cosa facciate in parole e in opere, fate tutto nel nome del Signore Gesù Cristo, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di Gesù Cristo, Signore nostro.

GRADUALE
Ps 101:16-17. Timébunt gentes nomen tuum, Dómine, et omnes reges terrae glóriam tuam. . Quóniam aedificávit Dóminus Sion, et vidébitur in majestáte sua.

Ps 101:16-17. Le genti temeranno il tuo nome, o Signore: tutti i re della terra la tua gloria. . Poiché il Signore ha edificato Sion: e si è mostrato nella sua potenza.

ALLELUJA (si dice anche quando tale Santa Messa si riprende nei giorni feriali)
Allelúja, allelúja. Ps 96:1. . Dóminus regnávit, exsúltet terra: laeténtur ínsulae multae. Allelúja.

Alleluia, alleluia. Ps 96:1. . Il Signore regna, esulti la terra: si rallegrino le molte genti. Alleluia.

La pericope evangelica di questa Domenica ci fa meditare sulla parabola del buon grano e del loglio (o della zizzania). Nostro Signore Gesù Cristo, il divin Seminatore, attraverso le gerarchie ecclesiastiche, getta in piena luce nel campo della Chiesa il seme del buon grano della vita cristiana, ciò che San Paolo chiama «parola di Cristo» (Epistola). Questa semenza ha per frutti tutte quelle virtù che l'Apostolo San Paolo raccomanda nella sua Epistola: «la pace del Cristo», «la carità per la quale si ama nel Cristo», «la preghiera con il Cristo», «le parole o azioni fatte in nome del Cristo». Il demonio, questo malvagio seminatore, semina nell'ombra il loglio, che è un'erba venefica, cioè il seme del peccato. Nella Chiesa militante il buon grano (figura dei buoni o giusti) e il loglio (figura dei cattivi o reprobi) crescono insieme. I servi del padre di famiglia, troppo zelanti ed anche ignoranti, vorrebbero separare i buoni dai cattivi; ma come le radici del grano e del loglio si intrecciano e non possono essere separate se non al tempo della mietitura, è solo al giudizio finale che la giustizia divina farà la separazione necessaria. Alla fine del mondo, i reprobi, paglia infruttuosa, saranno bruciati nelle fiamme dell'Inferno, mentre i giusti, liberati dai loro persecutori, saranno tutti con Gesù nel Cielo, in Paradiso: «riportate il grano nel mio granaio».
Questa parabola mostra che l'Inferno e i suoi fautori, affannandosi a far male, esercitano i giusti, i meriti dei quali crescono in proporzione delle patite persecuzioni.

EVANGELIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Matthaeum.
Matt 13:24-30.
In illo témpore: Dixit Jesus turbis parábolam hanc: Símile factum est regnum coelórum hómini, qui seminávit bonum semen in agro suo. Cum autem dormírent hómines, venit inimícus ejus, et superseminávit zizánia in médio trítici, et ábiit. Cum autem crevísset herba et fructum fecísset, tunc apparuérunt et zizánia. Accedéntes autem servi patrisfamílias, dixérunt ei: Dómine, nonne bonum semen seminásti in agro tuo? Unde ergo habet zizánia? Et ait illis: Inimícus homo hoc fecit. Servi autem dixérunt ei: Vis, imus, et collígimus ea? Et ait: Non: ne forte colligéntes zizánia eradicétis simul cum eis et tríticum. Sínite utráque créscere usque ad messem, et in témpore messis dicam messóribus: Collígite primum zizánia, et alligáte ea in fascículos ad comburéndum, tríticum autem congregáte in hórreum meum.

Seguito del santo Vangelo secondo Matteo.
Matt 13:24-30.
In quel tempo, Gesù disse alle turbe questa parabola: Il regno dei cieli è simile a un uomo che seminò buon seme nel suo campo. Ma nel tempo che gli uomini dormivano, il suo nemico andò e seminò della zizzania in mezzo al grano, e partì. Cresciuta poi l'erba, e venuta a frutto, comparve anche la zizzania. E i servi del padre di famiglia, accostatisi, gli dissero: Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Donde dunque è venuta la zizzania? Ed egli rispose loro: Qualche nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi che andiamo a coglierla? Ed egli rispose: No, perché cogliendo la zizzania non strappiate con essa anche il grano. Lasciate che l'uno e l'altra crescano sino alla messe, e al tempo della messe dirò ai mietitori: Strappate per prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla, e il grano raccoglietelo nel mio granaio.

Omelia di Sant'Agostino, Vescovo.
Libro delle Questioni Evangeliche al cap. 11 di Matteo, tom. 4.
Allorché i pastori della Chiesa si mostravano negligenti, o gli Apostoli furono colti dal sonno della morte, venne il diavolo, e sparse nel campo già seminato quelli che il Signore chiama figli perversi. Ma ci si domanda: forse che essi siano gli eretici, o quei cattolici che vivono male? Difatti anche gli eretici possono dirsi figli perversi, perché nati dallo stesso seme del Vangelo, e portando il nome di Cristo, si sono lasciati trascinare dai loro erronei giudizi a false dottrine.
Ma perché li dice seminati in mezzo al grano, sembra quasi che qui vengano designati (i cristiani) di una stessa comunione. Tuttavia poiché il Signore stesso ha interpretato questo campo, non per la Chiesa, ma per questo mondo, qui vanno ben intesi gli eretici, che in questo mondo si trovano mescolati coi buoni non per i legami di una sola e medesima Chiesa o di una stessa fede, ma per la società del solo nome cristiano che a loro è comune. Ma quelli che sono cattivi nel seno della stessa fede, sono piuttosto simili alla paglia che alla zizzania perché la paglia ha di comune col frumento la radice e il gambo.
Così per la rete, nella quale sono raccolti pesci cattivi e buoni, non irragionevolmente si intendono i cattivi cattolici. Difatti altro è il mare, che rappresenta ancor meglio questo mondo; altro la rete, che sembra figurare la comunione in una sola fede, o in una sola Chiesa. Tra gli eretici e i cattivi cattolici c'è questa differenza, che gli eretici si attaccano all'errore, mentre quelli, credendo le verità, non conformano la loro vita alla loro fede.

Credo

OFFERTORIUM
Ps 117:16; 117:17. Déxtera Dómini fecit virtutem, déxtera Dómini exaltávit me: non móriar, sed vivam, et narrábo ópera Dómini.

Ps 117:16; 117:17. La destra del Signore ha fatto prodigi, la destra del Signore mi ha esaltato: non morirò, ma vivrò e narrerò le opere del Signore.

SECRETA
Hóstias tibi, Dómine, placatiónis offérimus: ut et delícta nostra miserátus absólvas, et nutántia corda tu dírigas. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Ti offriamo, o Signore, ostie di propiziazione, affinché, mosso a pietà, perdoni i nostri peccati e diriga i nostri incerti cuori. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRAEFATIO DE SANCTISSIMA TRINITATE
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias ágere: Dómine sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: Qui cum unigénito Fílio tuo et Spíritu Sancto unus es Deus, unus es Dóminus: non in uníus singularitáte persónae, sed in uníus Trinitáte substántiae. Quod enim de tua glória, revelánte te, crédimus, hoc de Fílio tuo, hoc de Spíritu Sancto sine differéntia discretiónis sentímus. Ut in confessióne verae sempiternaeque Deitátis, et in persónis propríetas, et in esséntia únitas, et in majestáte adorétur aequálitas. Quam laudant Angeli atque Archángeli, Chérubim quoque ac Séraphim: qui non cessant clamáre cotídie, una voce dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente degno e giusto, conveniente e salutare, che noi, sempre e in ogni luogo, Ti rendiamo grazie, o Signore Santo, Padre Onnipotente, Eterno Iddio: che col Figlio tuo unigenito e con lo Spirito Santo, sei un Dio solo ed un solo Signore, non nella singolarità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza. Così che quanto per tua rivelazione crediamo della tua gloria, il medesimo sentiamo, senza distinzione, e di tuo Figlio e dello Spirito Santo. Affinché nella professione della vera e sempiterna Divinità, si adori: e la proprietà nelle persone e l'unità nell'essenza e l'uguaglianza nella maestà. La quale lodano gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini, che non cessano ogni giorno di acclamare, dicendo ad una voce: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

Nei giorni feriali in cui si riprende tale Santa Messa, si dice:

PRAEFATIO COMMUNIS
Vere dignum et justum est, aequum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, aetérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem majestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti jubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis.

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a Te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni Ti adorano, le Potenze Ti venerano con tremore. A Te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli.

COMMUNIO
Luc 4:22. Mirabántur omnes de his, quae procedébant de ore Dei.

Luc 4:22. Si meravigliavano tutti delle parole che uscivano dalla bocca di Dio.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Quaesumus, omnípotens Deus: ut illíus salutáris capiámus efféctum, cujus per haec mystéria pignus accépimus. Per Dominum nostrum Jesum Christum, Filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Ti preghiamo, onnipotente Iddio, affinché otteniamo l'effetto di quella salvezza, della quale, per mezzo di questi misteri, abbiamo ricevuto il pegno. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.